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Pensioni, Ape social: 30-35 anni di contributi, tetto reddito 1.350 euro

Dall’incontro fra governo e sindacati emergono i requisiti finali per poter accedere all’anticipo pensionistico pagato dallo Stato – Parti sociali insoddisfatte – Cgil: “Il governo Renzi si rimangia la parola”, ma Cisl e Uil danno il via libera alle proposte del Governo

Pensioni, Ape social: 30-35 anni di contributi, tetto reddito 1.350 euro

Inizia a diradarsi la nebbia sulla cosiddetta Ape social, l’anticipo pensionistico interamente a carico dello Stato. Dall’incontro di questa mattina, venerdì, fra Governo e sindacati è emerso che per avere diritto a questo beneficio serviranno almeno 30 anni di contributi se disoccupati e 35 se si è lavoratori attivi.

Non solo: potranno accedere all’Ape agevolata soltanto i disoccupati, i disabili e alcune categorie di lavoratori impegnati in “attività gravose”, purché abbiano un reddito inferiore ai 1.350 euro lordi. Le novità sono state annunciate dal segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, uscendo dall’incontro con il governo.

Fra i lavoratori che svolgono attività faticose rientreranno le maestre, gli operai edili e alcune categorie di infermieri, ma Proietti ha assicurato che saranno inclusi anche i macchinisti e gli autisti di mezzi pesanti. Il governo quindi, ha detto il sindacalista, aggiungerà altre categorie a quelle già previste dalla normativa sui lavori usuranti.

“Il governo Renzi si rimangia la parola: 30 anni di contributi invece di 20 per Ape social. Gli antibiotici a Matteo Renzi non fanno effetto”, scrive la Cgil in un tweet dopo l’incontro a Palazzo Chigi.



L’Ape social, come quella onerosa e volontaria, entrerà in vigore il primo maggio del 2017 e consentirà di ritirarsi dal mercato del lavoro con un anticipo massimo di tre anni e sette mesi rispetto agli attuali requisiti previsti per la pensione di vecchiaia (quindi a 63 anni).

Al momento sembra che le risorse stanziate nella legge di Bilancio per il pacchetto pensioni ammonteranno a circa 1,5-1,6 miliardi per il 2017. In tutto, sono previsti almeno sei miliardi in tre anni.

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