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Johnson nuovo Premier inglese: la hard Brexit si avvicina

Plebiscito dei Conservatori per l’ex sindaco di Londra, che succede a May come leader del partito e Primo ministro – Trump: “Sarà eccezionale” – Corbyn: “Il no-deal sarà un danno per il Paese”

Johnson nuovo Premier inglese: la hard Brexit si avvicina

Boris Johnson prende il posto di Theresa May alla guida del Partito conservatore britannico e domani si insedierà a Downing Street come nuovo primo ministro. Lo ha deciso martedì la consultazione interna fra i 160mila membri dei Tory. L’ex sindaco di Londra ha ricevuto 92.153 preferenze, il doppio del suo avversario, Jeremy Hunt, che si è fermato a 46.656. La partecipazione al voto è stata alta, pari all’87,4%, mentre le schede bianche sono state appena 509.

Attuare la Brexit, unire il Paese e sconfiggere Jeremy Corbyn”, leader dei laburisti; questi i tre obiettivi indicati da Johnson nel primo discorso dopo la nomina.

Per quanto riguarda il divorzio fra Gran Bretagna e Unione europea, a differenza di May l’ex ministro degli Esteri è sempre stato un fervente sostenitore della Brexit, per giunta nella versione hard, che non esclude la possibilità di un’uscita incontrollata.

“Ci saranno persone che metteranno in dubbio la saggezza della decisione – ha detto ancora Johnson – ma nessuna persona e nessun partito ha il monopolio della saggezza”.

A questo punto la prospettiva di una separazione senza accordo si fa sempre più concreta, anche perché il nuovo leader conservatore ha ribadito di voler portare a compimento il processo “entro il 31 ottobre”.

Il problema è che Johnson vuole modificare a tutti i costi l’accordo raggiunto dall’amministrazione May con Bruxelles, in particolare nei punti che disegnano il cosiddetto backstop per l’Irlanda del Nord. Tuttavia, nei mesi scorsi l’Ue ha ribadito più volte che l’intesa non è più modificabile e le recenti elezioni europee non hanno portato cambiamenti politici tali da mettere in discussione questa linea.

Intanto, nei confini britannici il contrattacco laburista non si è fatto attendere: “Boris Johnson ha ottenuto il sostegno di meno di 100 mila membri del Partito conservatore – ha detto Corbyn – promettendo tagli alle tasse per i più ricchi, presentandosi come amico dei banchieri e spingendo per un dannoso no-deal sulla Brexit. Ma non ha conquistato il sostegno del nostro Paese”.

Secondo Corbyn, “il no-deal di Johnson significherebbe tagli ai posti di lavoro, prezzi più alti nei negozi e il rischio di svendere il servizio sanitario nazionale alle società statunitensi in accordo con Donald Trump. La gente del nostro Paese dovrebbe decidere chi diventa premier alle elezioni legislative”.

Di segno opposto la reazione del Presidente americano: “Congratulazioni a Boris Johnson, che diventerà il nuovo primo ministro del Regno Unito. Sarà eccezionale”, ha scritto il capo della Casa Bianca su Twitter.

https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1153628242529722369

La scorsa settimana, Trump aveva detto di non vedere l’ora di poter lavorare con Johnson: “Mi piace, credo che sistemerà le cose, dopo il brutto lavoro fatto da May. Avremo un ottimo rapporto”.

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