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Indice Pmi servizi: l’Eurozona risale, l’Italia no

A luglio il dato è risalito a 54,2 punti nell’area euro, dai 52,8 di giugno – Battuta d’arresto in Italia (da 53,9 a 52,8) – La Francia torna in zona d’espansione (da 48,2 a 50,4) – Germania al top da 37 mesi (da 54,6 a 56,4) – Spagna oltre le attese (54,8 a 56,2 punti) – Gran Bretagna al massimo da otto mesi (da 57,7 a 59,1).

Indice Pmi servizi: l’Eurozona risale, l’Italia no

Migliora l’indice Pmi servizi relativo all’Eurozona, anche se meno delle attese. Secondo i calcoli di Markit Economics, a luglio il dato è risalito a 54,2 punti, dai 52,8 di giugno. Le previsioni degli economisti parlavano tuttavia di un miglioramento più accentuato, fino a quota 54,4.

Il dato sul terziario bilancia la flessione della manifattura, portando l’indice Pmi composito a risalire da 52,8 a 53,8. Anche in questo caso il valore è di poco inferiore alle stime (54 punti), pur mantenendosi ben sopra la soglia dei 50 punti, che marca il confine fra espansione e contrazione dell’attività. 

Quanto ai risultati dei singoli Paesi, sempre fra giugno e luglio il Pmi servizi accusa una battuta d’arresto in Italia (da 53,9 a 52,8), mentre il dato relativo alla Francia è cresciuto da 48,2 a 50,4, tornando in zona espansiva per la prima volta da aprile. 

Notevole il progresso della Germania, che ha registrato un incremento di quasi due punti, da 54,6 a 56,4, il livello massimo da 37 mesi. La rilevazione che fa riferimento alla Spagna è salita invece da 54,8 a 56,2 punti, risultando superiore alle stime degli addetti ai lavori, che avevano previsto un valore pari a 55,1 punti. 

Fuori dall’Eurozona, l’indice Pmi servizi è salito a luglio in Gran Bretagna al massimo da otto mesi, passando da 57,7 a 59,1.

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