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Small Business Act: il rilancio parte da filiere e reti d’impresa

La Direzione Generale per le PMI e gli Enti Cooperativi ha pubblicato il Rapporto 2013 sulle iniziative a sostegno di micro e PMI, sottolineando la necessità di un modello industriale che rafforzi internazionalizzazione e capacità innovativa con il sostegno del sistema creditizio.

Small Business Act: il rilancio parte da filiere e reti d’impresa

La crisi cha ha investito l’Area Euro ha portato, in molti paesi europei, all’adozione di politiche di austerità che hanno messo in sicurezza i conti pubblici, ma al prezzo di indebolire la domanda interna e il commercio intra-europeo. Secondo le ultime previsioni della Commissione UE, si dovrebbe assistere ad un miglioramento congiunturale dell’economia europea a partire dal secondo semestre 2013, portando un incremento del PIL di 0,4%, contro –0,3% dello scorso anno. Ma, a causa della debole attività economica, nel corso del 2013 la disoccupazione toccherà un picco del 10,9% nell’UE e di 11,8% nell’Area Euro, prima di scendere debolmente a partire dall’anno prossimo. Per quanto riguarda l’inflazione, le previsioni parlano di un calo a 2% nell’UE e di 1,8% nell’Area Euro. In Italia, dopo la flessione di 2,1% nel 2012, imputabile prevalentemente alle dinamiche negative della domanda interna, definita da consumi e investimenti fissi lordi, la crescita del PIL sarà ancora negativa quest’anno, per poi recuperare nel 2014 (+0,6%).

In questo scenario, il trend di lungo periodo evidenzia come i mercati emergenti più avanzati e dotati di popolazione maggiore si stiano avviando a superare le vecchie economie industrializzate per valore assoluto di produzione manifatturiera e crescita del PIL. Per difendere la competitività delle nostre imprese diventa, dunque, indispensabile orientare il Made in Italy verso i settori più innovativi del sistema economico. Dimostrazione ne è il fatto che l’Italia resta oggi uno dei soli cinque paesi del G-20 in attivo nel commercio estero dei beni manufatti, in grado di vantare un surplus strutturale negli scambi con l’estero.

A questo punto, si profila una netta distinzione tra le imprese che operano su mercati internazionali e quelle vincolate al mercato interno, dove i diversi trend prefigurano una forbice che si allargherà nel corso dei prossimi anni. La pubblicazione del rapporto “Small Business Act” da parte della Direzione Generale per le PMI e gli Enti Cooperativi si inserisce in questo contesto, con l’obiettivo di indicare le iniziative a sostegno di micro e PMI adottate in Italia nel 2012, dedicando un intero capitolo (a cura della Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome) ad illustrare le strategie di sostegno alle micro e PMI attuate dalle singole Regioni.

Si è, infatti, di fronte ad una scelta cruciale come la necessità di ridisegnare la geografia delle imprese, ricorrendo a strategie che non possono più essere quelle di un passato incapace di competere con il passo dei tempi. Occorre rivedere il tessuto produttivo alla luce delle opportunità offerte da filiere e reti di impresa, attraverso la realizzazione di un modello industriale basato su network di imprese in grado di attuare un modello di governance societaria sempre più complesso. E ciò appare quanto mai decisivo per un’efficace politica di crescita e sviluppo, con l’obiettivo di rafforzare la posizione internazionale delle imprese italiane e la loro capacità innovativa, senza dimenticare il sostegno di un sistema creditizio efficiente e di servizi avanzati.

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