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Il petrolio cade ancora, l’oro sale

L’euro si indebolisce a 1,188 contro il dollaro, e le cancellerie europee guardano con ansia alle prossime elezioni in Grecia – In leggera ripresa (+0,2%) i futures azionari su Wall Street.

Il petrolio cade ancora, l’oro sale

In Asia il Nikkei resiste oscillando intorno alla crescita zero, malgrado lo yen si rafforzi contro dollaro, segnando 118,8 nel primo pomeriggio giapponese. Sia lo yen che l’oro hanno fama di beni rifugio, e il metallo giallo è salito nettamente sopra quota 1200 e segna 1214 $/oncia. 

L’ulteriore ribasso di Wall Street ha colpito le Borse che erano cresciute di più e quindi mature per una correzione. L’indice Composito CSI300 di Shanghai sta cedendo circa l’1%, dopo essere salito, a ieri, del 64% sull’anno, la performance migliore dei mercati azionari. 

Dietro questo arretramento ci sono le imprese energetiche cinesi che, come le consorelle in giro per il mondo, soffrono del basso prezzo del greggio. Comunque l’indice cinese registra un p/e di 12,5: ancora basso nel confronto internazionale, anche se nettamente più alto rispetto al passato. Il petrolio è crollato a 47,5 $/b (WTI – il Brent segna 50,6) e le scorte americane sono ancora molto elevate.

L’euro si indebolisce a 1,188 contro il dollaro, e le cancellerie europee guardano con ansia alle prossime elezioni in Grecia. In leggera ripresa (+0,2%) i futures azionari su Wall Street.


Allegati: Bloomberg

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