Condividi

Guida Ristoranti Espresso 2022: Patrizia Meroi cuoca dell’anno e Giuseppe Molaro l’emergente

Nel top dei 18 della ristorazione italiana entrano Klugmann, Roš, Dal Degan, Iannotti e ritorna in sella Carlo Cracco. In generale aumenta il numero dei ristoranti premiati. Le migliori pizzerie

Guida Ristoranti Espresso 2022: Patrizia Meroi cuoca dell’anno e Giuseppe Molaro l’emergente

Oltre 2000 ristoranti in rappresentanza dell’1% del mondo della ristorazione italiana, più di 100 pizzerie, 460 vini fra bianchi, rossi, rosati, dolci, spumanti: sono questi i numeri della Guida “I Ristoranti e i Vini d’Italia 2022” de L’Espresso che fotografa ogni anno il top dell’enogastronomia italiana da oggi in libreria.

Grandi novità nel settore dei ristoranti. La Guida premia i migliori dell’anno con i “cappelli” da uno a cinque ovvero da buona a eccellente, fino ad arrivare ai “migliori in assoluto”. E gli eletti di quest’ultima categoria sono ben 18, quest’anno, cinque in più rispetto all’edizione passata. Entrano in questo Gotha dell’alta cucina Antonia Klugmann dell’Argine a Vencò e Ana Roš di Hisa Franko a Caporetto, Alessandro Dal Degan della Tana Gourmet ad Asiago, Giuseppe Iannotti del Kresios di Benevento, e ritorna in sella Carlo Cracco (Cracco, di Milano). Mantengono saldamente le loro posizioni, poi, Casadonna Reale Castel di Sangro (AQ), D’O Cornaredo (MI), Duomo Ragusa Ibla (RG), Hisa Franko Slovenia, Hotel Mandarin Oriental – Seta Milano, Hotel Rosa Alpina St. Hubertus Badia (BZ), La Madia Licata (AG), Le Calandre Rubano (PD), Lido 84 Gardone Riviera (BS), Madonnina del Pescatore Senigallia (AN), Osteria Francescana Modena, Piazza Duomo Alba (CN), Uliassi Senigallia (AN), Villa Feltrinelli Gargnano (BS).

Poi ci sono i Cappelli d’Oro i riconoscimenti che incoronano quei locali che hanno fatto la storia della cucina italiana degli ultimi decenni, tanto da essere considerati nuovi classici, e qui troviamo i nomi di: Berton Milano, Caino Montemerano (GR), Casa Perbellini Verona, Casa Vissani Baschi (TR), Colline Ciociare Acuto (FR), Da Vittorio Brusaporto (BG), Dal Pescatore – Santini Canneto Sull’Oglio (MN), Don Alfonso 1890 Sant’Agata Sui Due Golfi (NA), Enoteca Pinchiorri Firenze, Hotel Rome Cavalieri – La Pergola Roma, La Peca Lonigo (VI), La Trota Dal ’63 Rivodutri (RI), Lorenzo Forte Dei Marmi (LU), Miramonti L’altro Concesio (BS).

Aumento in generale per le diverse categorie da due a cinque cappelli

Salgono da 29 a 34 i 4 Cappelli. Vi troviamo: Agli Amici Udine, All’enoteca Canale (CN), Andreina Loreto (AN), Antica Corona Reale – Da Renzo Cervere (CN), Antica Osteria Cera Campagna Lupia (VE), Aqua Crua Barbarano Vicentino (VI), Bracali Massa Marittima (GR), Bros’ Lecce, Casa Maria Luigia Modena, Contraste Milano, DaGorini San Piero In Bagno (FC), Dani Maison Ischia (NA), Del Cambio Torino, Enrico Bartolini – Mudec Milano, Grand Hotel Royal e Golf Petit Royal Courmayeur (AO), Harry’s Piccolo Restaurant & Bistro Trieste, Hotel Principe – Lux Lucis Forte Dei Marmi (LU), Hyle San Giovanni In Fiore (CS), Il Luogo Di Aimo e Nadia Milano, Il Pagliaccio Roma, Laite Sappada (UD), L’albergo Della Regina, Isabella – Indaco Ischia , NA)Pashà Conversano (BA), Peter Brunel Arco (TN), Piazzetta Milù Castellammare Di Stabia (NA), Quadri Venezia, Quattro Passi Massa Lubrense (NA), San Domenico Imola (BO), Taverna Estia Bruciano (NA), Venissa Venezia, Villa Crespi Orta San Giulio (NO), Villa Maiella Guardiagrele (CH), Villa Rospigliosi Atman Lamporecchio (PT), Wicky’s Wicuisine Seafood Milano

Consistente anche l’aumento dei ristoranti fregiati da 3 cappelli che salgono da 79 a 117 e di quelli che hanno ottenuto 2 cappelli che quest’anno sono 273 rispetto ai 236 dell’anno precedente mentre calano a 605 i ristoranti con 1 Cappello: erano 619.

I Premi speciali:

Il premio Pranzo dell’anno va ad Alessandro Dal Degan della Tana gourmet di Asiago , il premio Cantina dell’anno a Rudy Travagli di Enoteca La Torre di Roma , il premio Maître dell’anno a Mariella Organi della Madonnina del Pescatore di Senigallia, il premio per il Sommelier dell’anno a Fabrizio Sartorato di Da Vittorio di Brusaporto, il premio Cuoca dell’anno a Fabrizia Meroi di Laite di Sappada, il premio Squadra di sala dell’anno va al team dell’Osteria Francescana di Massimo Bottura a Modena, il premio per il Giovane dell’anno a Giuseppe Molaro del ristorante Contaminazioni di Somma Vesuviana. Il premio per la performance dell’anno e Errico Recanati di Andreina di Loreto e a Antonio Biafora di Hyle di San Giovanni in Fiore. Il premio per l’Innovazione in cucina è stato assegnato a Marco Ambrosino dei 28 posti di Milano, il premio per la migliore pasta dell’anno a Cristiano Tomei dell’Imbuto di Lucca, il premio riso dell’anno a Antonio Ziantoni di Zia di Roma e, il premio per la pasticceria dell’anno Kevin Fejzullai dell’Harry’s piccolo di Trieste. Inoltre il premio per la migliore cucina etnica dell’anno è andato a Giulia Lu di Gong di Milano, il premio caffè dell’anno a Graziano Prest del Tivoli di Cortina, il premio per la novità dell’anno a Dalla Gioconda di Gabicce Monte e a Davide Di Fabio, il premio alla carriera a Lionello Cera e all’Antica Osteria di Campagna Lupia, il premio giovane pizzaiolo dell’anno a Luca Doro per Doro Gourmet di Macerata Campania.

Tra i ristoranti di cucina internazionale, segnalati nella guida con l’icona del mappamondo, è stato premiato Gong Oriental Attitude a Milano, a cui la titolare Giulia Liu ha dato un’interessante impronta cino-asiatica, con il tocco chic di ispirazione francese.

Vizzari: assistiamo all’incedere di una nuova cucina italiana

“In questi 30 anni mi sono trovato a commentare l’epoca d’oro della nostra gastronomia e l’incedere della Nuova Cucina Italiana, così da noi battezzata proprio su queste pagine” ha affermato il curatore della Guida Enzo Vizzari. “Mi sono seduto a tavola che eravamo un popolo di bravi artigiani dei fornelli, in bilico tra gli echi della grande cucina francese e il ritrovato orgoglio delle nostre tradizioni regionali. Oggi che mi alzo da tavola, i cuochi d’Italia sono molto più che bravi artigiani … Siamo un Paese di culture e confini allargati, con donne forti che ne sono esemplari testimoni. È vero che purtroppo i ristoranti italiani faticano tuttora a generare la giusta attenzione delle istituzioni e vivono in situazioni di oggettiva fragilità, ma sono convinto che in questi ultimi trent’anni abbiamo vissuto non la parabola di una stella cadente bensì la nascita di una nuova cometa. Non ci resta che continuare a guardare per vedere e raccontare dov’è diretta”.

Da ultimo per quanto attiene alle “Migliori Pizzerie d’Italia”, il premio Pizza d’oro, è andato a: Simone Padoan (I Tigli, di San Bonifacio), Gabriele Bonci (Pizzarium, di Roma), Enzo Coccia (La Notizia, di Napoli) e Franco Pepe (Pepe in Grani, di Caiazzo).  Quattro pilastri del mondo della pizza italiana che hanno fatto scuola nel tempo.

Commenta