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Borsa, Fiat e Mediobanca sotto tiro. Riprende Mps

Continua il trend negativo di Piazza Affari – Male la Fiat, per la decisione di non pagare dividendi e perché Bofa conferma il giudizio underperform – Giù i titoli bancari, Mediobanca in testa, mentre per Mps si registra una ripresa – Rimbalza Saipem – I consumi tedeschi gelano tutti i listini europei – Sale lo spread

Borsa, Fiat e Mediobanca sotto tiro. Riprende Mps

FIAT E MEDIOBANCA SOTTO TIRO, RIMBALZA SAIPEM
I CONSUMI TEDESCHI GELANO I LISTINI, SPREAD A 267

Piazza Affari tenta il recupero, dopo la seduta da incubo di ieri ma peggiora il clima delle Borse europee dopo la doccia fredda del dato che mostra la caduta dei consumi in Germania. Londra scende dello 0,51%, Parigi -0,71%, Francoforte -0,58%.

Nello scorso mese di dicembre le vendite al dettaglio in Germania sono scese del 4,7% sullo stesso mese del 2011. Gli analisti prevedevano in media un calo dell’1,5%.

A Milano l’indice FtseMib scende dell’1,01% a quota 17114, appesantito per giunta dalle vendite sui bancari. Girano in calo Unicredit -1,17%, Intesa Sanpaolo -2,27%, Mediobanca -3,04%, Bpm -1,73%, Ubi -2,22%.

Mps risale dello 0,45%.

Ettore Gotti Tedeschi, già rappresentante del Banco de Santander in Italia, è ascoltato in Procura a Siena. Il Tar del Lazio ha intanto convocato sabato 2 febbraio il direttore generale di Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni, e il Responsabile della Vigilanza, Luigi Signorini (o di un loro delegato) per acquisire ”documentati chiarimenti” in ordine al via libera di via Nazionale ai Monti-Bond per Mps. Il Tribunale ha cosi’ accolto una richiesta presentata dal Codacons.

Sale il differenziale fra Btp e Bund che tocca la soglia dei 267 punti. Il rendimento è pari al 4,33%.

Prove di ripresa per Saipem +3,15% a 20,64 euro, favorite dal divieto di vendite allo scoperto deciso dalla Consob.

Fioccano ancora i tagli dei broker alla luce del profit warning: JP Morgan ha abbassato il target a 26,2 euro da 38,9 euro confermando il giudizio neutral; Hsbc ha abbassato l’obiettivo di prezzo a 26 euro da 43 euro, confermato il giudizio overweight; Goldman Sachs ha abbassato la raccomandazione aneutral da buy; Ubs ha tagliato il target price a 22 euro da 37 euro, confermato il giudizioneutral.

Dopo un avvio positivo, Eni ha azzerato i guadagni ed è in parità.

Fiat -3,59% a 4,29 euro ed è la peggior blue chip di stamattina. Dopo i dati trimestrali, Bofa (Merrill Lynch) ha confermato il giudizio “underperfom” lasciando il target price a 2,45 euro (quasi la metà del prezzo attuale) perchè giudica deludenti le prospettive sul 2013 e cita gli aggiustamenti per la diversa pratica contabile sui costi pensionistici di Chrysler.

I ricavi di Fiat Industrial -2,43% sono stati pari nel 2012 a 25,8 miliardi di euro, in crescita del 6,2% rispetto al 2011: la continua forte crescita del business delle macchine per l’agricoltura – spiega il Lingotto – ha più che compensato condizioni di mercato più deboli degli altri business. A differenza di Fiat auto, la società pagherà un dividendo: 275 milioni, superiore all’anno scorso quando era pari a circa 240 milioni di euro. Agli azionisti andrà una cedola di 0,225 euro per azione ordinaria.

Arretra Stm -0,98% dopo l’annuncio di un quarto trimestre in rosso con una perdita di 428 milioni di dollari e l’ipotesi della necessità di un finanziamento nel 2013 fra i 300 e i 500 milioni di dollari. Il ceo Carlo Bozotti, nel corso della presentazione dei risultati a Parigi ha detto che le condizioni del mercato dei semiconduttori “dovrebbero migliorare nel 2013”, grazie all’evoluzione positiva del contesto economico, e STMicroelectronics si aspetta di “fare meglio del mercato”, grazie ai segmenti imaging, microcontrollori, analogico e Mems. Lo ha affermato l’amministratore delegato, Carlo Bozotti, durante un incontro con la stampa. In termini di ricavi, però, il gruppo italo-francese si aspetta cifre in calo per il primo trimestre, del 7% (compreso wireless), a causa soprattutto di un “calo sequenziale molto importante nelle vendite nette” atteso per St-Ericsson. Tra i fattori che preoccupano il gruppo, ha detto ancora Bozotti, oltre alla solidità dei segni di ripresa, c’è la “divergenza nelle politiche monetarie” tra i Paesi più importanti per le sue attività, e in particolare tra Stati Uniti e Giappone.

Mediaset è in pesante ribasso per il secondo giorno consecutivo: -3,3% a 1,86 euro dopo il -4,4% di ieri. Il titolo della società media ripiega sui livelli di due settimane fa dopo un paio di mesi in ascesa: dai minimi di novembre il titolo è salito del 60%.

Fra le mid cap, perdite consistenti per Maire Tecnimont -4,2%, Rcs-4,5% e Italcementi-2,5%

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