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Trump riapre la guerra dei dazi, in Europa si prevede bufera

Il Presidente Usa rilancia la guerra dei dazi con la Cina e colpisce così la Fed – Borse tutte in ribasso – Pioggia di semestrali su Piazza Affari – Oro superstar

Trump riapre la guerra dei dazi, in Europa si prevede bufera

Donald Trump ha ripreso la sua guerra a suon di tweet. Il presidente Usa ha gelato i mercati, fino a quel momento in terreno positivo, annunciando che dal primo di settembre gli Stati Uniti introdurranno dazi del 10% su 300 miliardi di dollari di merci in arrivo dalla Cina, una decisione che ha seminato il panico sui mercati. La sensazione, però, è che il vero obiettivo nell’offensiva non sia solo Xi Jing Ping, ma anche la Federal Reserve. La mossa, infatti, è destinata ad imporre a Jerome Powell nuovi e robusti tagli dei tassi per sostenere l’impatto delle misure sull’economia, già in evidente frenata.

TASSI: POSSIBILE UN NUOVO TAGLIO A OTTOBRE

Il taglio di mercoledì sera, presentato come una mossa una tantum, non basta più: la Fed dovrà probabilmente piegarsi alle esigenze della guerra commerciale di Trump e così sostenere con denaro facile la corsa dei buy back di Wall Street, a vantaggio delle speranze elettorali del Presidente. Almeno così la pesano gli operatori: la previsione di un prossimo calo dei tassi è schizzata ieri sera dal 36 al 60%. È ripartito anche il rally delle obbligazioni: Il Treasury Bill a dieci anni, è schizzato all’insù, il rendimento è sceso, stamattina siamo a 1,88%, da 2,04% del giorno prima. Salgono così le possibilità di un altro taglio, magari già in ottobre.

Non è l’unica novità dell’ultima ora, in attesa dei dati del mercato del lavoro Usa di oggi.

ASIA IN PROFONDO ROSSO. TOKYO PUNISCE LA COREA

Pesanti le perdite in Asia. Stamattina il Nikkei di Tokyo si avvia a chiudere in ribasso del 2,6%. L’Hang Seng di Hong Kong perde il 2,4%, lo Shanghai Composite l’1,7%, il Kospi di Seul lo 0,7%. Meno ampia la variazione negativa della Borsa dell’Australia (-0,3%).

Il renmimbi cinese (-0,7%) scivola ai minimi dell’anno. Lo yen, ieri in calo su dollaro per effetto delle decisioni della Federal Reserve, ha invertito la rotta e sta volando. Il cross dollaro yen è sui minimi da inizio anno a 107 da 108,8 di ieri. Lo won della Corea del Sud, con il ribasso delle ultime ore, si porta sui minimi degli ultimi due anni e mezzo.

C’è anche la guerra commerciale tra Tokyo e Seul. Il Giappone ha approvato l’esclusione della Corea del Sud dalla lista dei paesi privilegiati in materia di commerci. Dietro alla decisione che colpisce i chip per gli smartphone di Samsung c’è il peso della storia: il governo di Tokyo è furente perché un tribunale di Seul ha affermato che i coreani deportati a lavorare in Giappone nel corso della dominazione tra il 1910 e i 1945 hanno il diritto di chiedere risarcimenti.

FRENANO WALL STREET ED IL PETROLIO

Tiene le posizioni l’euro, ieri sera in risalita sul dollaro a 1,1075, in concomitanza con la pubblicazione dell’indice ISM sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere degli Stati Uniti. La rilevazione mostra una preoccupante e perdurante debolezza del settore, tema che ha riacceso il rally delle obbligazioni: salgono le possibilità di un altro taglio dei tassi, magari già in ottobre.

Chiusura in ribasso a Wall Street: Dow Jones -1,05%, S&P 500 -0,90%. Il Nasdaq ha perduto lo 0,79%.

Il Brent ha chiuso in calo del 7% a 60,5 dollari il barile. Stamattina il greggio del Mare del Nord tratta a 62 dollari il barile, in rialzo del 2%.

In forte calo ieri a Piazza Affari Tenaris, -3,7% dopo i conti. Saipem -0,82, Eni -0,76%

ORO SUPERSTAR A 1.445 DOLLARI, DEBUTTA COFINVEST

Grande protagonista l’oro, salito come un razzo a 1.445 dollari l’oncia, + 2,2%. Nel corso della notte il movimento ha perso forza e si è invertito di segno: stamattina il metallo segna un calo dello 0,7% a 1.332 dollari.

Ieri ha debuttato all’Aim Confinvest (-1,6%), leader italiano come market dealer di oro fisico da investimento.

L’EUROPA IERI POSITIVA ASPETTA LA TEMPESTA: -2% IN AVVIO

I tagli non sono finiti. Le Borse europee ieri hanno sposato compatte la tesi che la frenata dei listini sulle due sponde dell’Atlantico richieda ancora interventi robusti. E così, complice il calo dell’euro, sceso sui minimi degli ultimi due anni, i listini hanno vissuto ieri una giornata di rialzi, scanditi dalle trimestrali (non sempre positive, per la verità). Ma le notizie in arrivo da Wall Street hanno gelato l’atmosfera: i futures anticipano un’apertura in forte ribasso su tutti mercati, a partire dalla Borsa tedesca, la più colpita, assieme a Milano, dalla ripresa della guerra commerciale, con perdite previste oltre il 2%.

Piazza Affari è salita ieri dello 0,79%, a quota 21. 566,91 punti.

In terreno positivo gli altri listini dell’Eurozona: a Parigi (+0,70%) prende il volo Société Générale (+5%). Sale anche Madrid (+0,75%).

A Francoforte (+0,53%) Siemens perde il 4,03% dopo i conti. Prende invece il volo Zalando (+13,32%) dopo aver rivisto al rialzo l’outlook annuale sugli utili.

Piatta Londra (-0,03%). Ma dietro la calma apparente non sono certo mancati i colpi di scena.

LSE PADRONE DEI DATI DI TUTTI I MERCATI

I titoli del London Stock Exchange Group balzano del 5,9% dopo aver annunciato ufficialmente la fusione da 27 miliardi di dollari con la società di informazioni finanziarie Refinitiv, portando a un rialzo record dell’1,5% nell’indice europeo dei servizi finanziari.

La Banca d’Inghilterra ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita, in ragione delle crescenti preoccupazioni sulla Brexit e del rallentamento dell’economia globale, ma non ha dato alcuna indicazione sul calo dei tassi d’interesse. La Gran Bretagna sta intanto accelerando il piano per una Brexit senza accordo, allocando un’ulteriore somma di 2,1 miliardi di sterline per accumulare medicinali, assumere funzionari di frontiera e finanziare una delle più grandi campagne pubblicitarie in tempo di pace.

SPREAD A 208, NUOVO MINIMO PER IL BUND

Contrastato, in mezzo a tante tensioni, il mercato del debito. In territorio negativo i titoli a due e i 10 anni, a 1,58% (contro 1,54% alla vigilia), lievemente positivo il trentennale.

In chiusura, lo spread è salito in area 207 punti base, dai 206 in avvio e dai 202 di ieri.

Il tasso del Bund decennale febbraio 2029 è sceso a un nuovo minimo toccando -0,505%.

Nel mese di luglio, il saldo del settore statale si è chiuso con un avanzo di 3,2 miliardi, in riduzione di circa 7,3 miliardi rispetto al corrispondente mese dello scorso anno (10,5 miliardi).

INTESA ED ENEL, AVANTI TUTTA

A Piazza Affari è stata anche oggi una seduta densa di trimestrali.

Balzo di Intesa: +2,02% dopo i conti annunciati mercoledì. Tra i finanziari, Banca Mps +3,4% dopo la pubblicazione dei dati del trimestre. Banca Mediolanum +3,2%: Citi alza il target price a 7 euro. Generali (+0,3%) chiude il primo semestre con un utile operativo di 2,72 miliardi di euro, leggermente sopra le stime degli analisti. Meglio del previsto il Combined Ratio, al 91,8%. Confermati i target del piano industriale.

Sale Enel (+0,66%) dopo quelli che l’ad Francesco Starace ha definito “ottimi risultati”: 2,277 miliardi (+20,2%) l’utile netto ordinario, su cui si calcola il dividendo. In crescita anche l’indebitamento a 45,3 miliardi (+10%)

PROMOSSE A PIENI VOTI PRYSMIAN, CNH E DIASORIN

Prysmian (+2,7%) ha accelerato dopo la pubblicazione dei dati del primo semestre riportando un utile netto in crescita a 192 milioni di euro.

In evidenza Cnh (+1,9%), che ha archiviato i primi sei mesi dell’anno riportando un utile netto in crescita tendenziale del 13,3%, a 691 milioni di dollari.

Ottima performance per Diasorin (+2,8%): Banca Akros ha confermato il rating accumulate alzando il target price a 113,4 euro da 108,6.

Poste (+1%) ha annunciato che pagherà un acconto di circa un terzo sul dividendo il prossimo 20 novembre sugli utili 2019, che stimiamo a 0,46 euro per azione. Bene il margine di solvibilità, ora al 242%, in crescita sia per effetto dell’andamento dei mercati che per via delle azioni di efficienza interna.

CAMPARI VENDE LA VILLA DEI SOGNO

Campari (-0,36%) ha annunciato la vendita di Les Cèdres, la residenza di Saint JeanCap Ferrat acquisita al momento dell’acquisto di Grand Marnier. Prezzo stimato: 350-400 milioni di euro. Ancora anonimo il compratore.

Salini Impregilo +5,5% in attesa dell’annuncio del varo di Progetto Italia.

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