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Semestrale Enel: balzo di utile e Ebitda, sale il capex

Rinnovabili e reti si confermano il volano per la crescita di Enel che presenta risultati con aumento a due cifre. Starace conferma i target di decarbonizzazione e la guidance per il 2019. “Certi gli obiettivi a medio termine”. Indebitamento in crescita del 10,5% a 45 miliardi

Semestrale Enel: balzo di utile e Ebitda, sale il capex

L’Enel ha presentato una semestrale brillante con utile a 2,2 miliardi in aumento del 20,3% e 1 miliardo in più di Ebitda in rialzo del 13,4%. Aumentano gli investimenti e con essi i debiti a coronare una gestione che, proprio nel secondo trimestre, ha centrato numerosi record con il titolo stabilmente sopra i 6 euro, un dividendo generoso agli azionisti (Tesoro in primis) e la capitalizzazione di Borsa balzata per la prima volta sopra i 50 miliardi che sono già diventati 62,6 giovedì sera.

A spingere i ricavi a sfiorare i 39 miliardi (+8,2% rispetto al primo semestre 2018) è soprattutto l’attività di distribuzione, in particolare in Sud America, grazie a Enel Distribuição São Paulo. Altri fattori positivi sono stati – spiega la nota del gruppo – l’accordo tra Edesur e il governo argentino per la risoluzione di temi regolatori pendenti oltre alle rinnovabili in Nord e Sud America e alla generazione convenzionale in Italia e Cile (+77%).

L’Ebitda ordinario è salito del 13,4% a 8,9 miliardi, 1 miliardo in più del valore raggiunto nel primo semestre 2018. Il risultato netto e l‘utile netto ordinario del gruppo superano i 2,2 miliardi, quest’ultimo in rialzo del 20,3% trainato dalla crescita degli investimenti (+33% a 4,16 miliardi), per la maggior parte concentrati sulla rete di distribuzione in Italia e sulla sostituzione dei contatori digitali oltre che sulla crescita nelle rinnovabili in Spagna, Messico, Brasile e Sud Africa. L’indebitamento finanziario netto è così salito a 45,4 miliardi, il 10,5% in più del primo semestre 2018, anche per effetto della prima applicazione dell’IFRS 16 e del pagamento dei dividendi che hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 2,174 miliardi, un terzo dei quali finiti in tasca al Tesoro.

Facile, a questo punto, per il Ceo Francesco Starace sottolineare “l’aumento a due cifre di Ebitda e utile netto ordinario, a conferma della solidità del nostro modello di business”. “Ad oggi – ha proseguito – stiamo costruendo e sviluppando oltre 7 GW di capacità rinnovabile che, una volta a regime, si prevede contribuirà all’Ebitda di gruppo per circa un miliardo di euro l’anno” . L’altro volano sono le reti di distribuzione e l’avanzata di Enel X “nell’installazione di 63.000 punti di ricarica per veicoli elettrici, con un incremento del 70% su base annua”. Le efficienze di gestione hanno portato risparmi di 200 milioni.

Confermati gli obiettivi di decarbonizzazione al 2021 e al 2050, Starace tiene ferma anche la guidance per il 2019 e gli obiettivi a medio termine di Piano.

Parlando poi con gli analisti in conference call, il Ceo ha detto di ritenere “improbabile un’uscita del regime di tutela il 1° luglio 2010” e di immaginare piuttosto un “percorso graduale che interessi in un primo momento soprattutto le piccole aziende” , in linea con quanto affermato dall’Autorità per l’Energia nell’intervista del presidente Stefano Besseghini a FIRSTonline.

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