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Le Borse festeggiano l’accordo Opec ma l’auto soffre

L’accordo sull’aumento della produzione di petrolio in sede Opec ha dato slancio ai listini azionari – Piazza Affari guadagna l’1% grazie ai balzi all’insù di Tenaris, Saipem ed Eni e all’exploit di Bper per l’accordo con Unipol – Soffrono invece Fca e Ferrari per la minaccia di Trump sui dazi – In ribasso anche Stm e Moncler.

Le Borse festeggiano l’accordo Opec ma l’auto soffre

Il rally del petrolio e la buona intonazione dei bancari favoriscono la chiusura positiva delle Borse europee, frenate però dal settore auto. Nel finale infatti Donald Trump manda in orbita l’ennesimo Tweet “metteremo dazi del 20% su tutte le loro auto in arrivo negli Stati Uniti. Costruitele qui!”.

Piazza Affari guadagna lo 0,99%, 21.888 punti, con Bper (+7,36%) in cima al listino in scia alla notizia di ieri sera che Unipol (+1,75% in Borsa) sale al 13,1% nel capitale della ex popolare. La compagnia assicurativa bolognese fa sapere che valuterà un ulteriore incremento nella banca, ma che non intende esercitare il controllo neanche di fatto. Bene Bpm +3,13%. In grande spolvero i titoli legati al petrolio, con il Brent che guadagna il 2,09% e si porta a 74,58 dollari al barile, dopo la decisioni dell’Opec, a Vienna, di aumentare la produzione fino al massimo di un milione di barili al giorno (circa l’1% della produzione globale), in sostanza attorno ai 700mila barili. L’andamento mette il turbo a titoli come Tenaris, +4,85%, che inoltre entro settembre riavvierà la produzione in alcune aree dell’impianto di Conroe, in Texas, dopo una sospensione di tre anni. Tonici Saipem +3,66% ed Eni +3,13%. In fondo al listino Fiat -2,42% e Ferrari -1,19%, penalizzati dalle minacce americane, anche se l’ad Sergio Marchionne ha più volte dichiarato che eventuali dazi Usa non influenzano il mercato di Fca, mentre potrebbero pesare sul cavallino rampante, ma non si sa in quale misura.

Le vendite penalizzano Stm, -1,51%; Moncler -0,53%; Italgas -0,66%. Finale freddo per l’obbligazionario, con lo spread fra decennale italiano e tedesco che arrotonda a 237.80 punti base dopo l’impennata di ieri. Mentre il ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria rassicura i mercati mettendo uno stop alle ambizioni di Lega e M5s su reddito di cittadinanza e flat tax (“Nel 2018 – dice – ci muoveremo su interventi strutturali che non hanno costi”), il ministro dell’Interno Matteo Salvini dichiara al settimanale Spiegel (che lo riferisce in un’anticipazione online) che entro un anno sarà possibile capire se l’Unione Europea continuerà a esistere.

Un possibile contribuito positivo in seduta arriva invece ai Btp dalla buona notizia sulla Grecia. Nella notte l’Eurogruppo ha approvato l’alleggerimento del debito ellenico. Gli altri listini europei: Parigi +1,34%; Madrid +0,93%; Francoforte +0,54%; Londra +1,66%; Zurigo +1,86%.

Wall Street si muove contrastata. Risale il Dow 30, mentre il Nasdaq è in rosso. Moderatamente positivo il settore finanziario, dopo che 35 banche Usa hanno superato il primo round di stress test della Federal Reserve. Goldman Sachs e Morgan Stanley hanno tuttavia sfiorato i requisiti minimi nello scenario più avverso delle simulazioni Fed. In calo Tesla, che intende chiudere una decina delle fabbriche di pannelli solari in nove stati Usa. Euro in lieve ripresa sul dollaro in area 1,163.

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