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Istat: l’Italia torna in recessione, Pil -0,2% nel secondo trimestre

Dopo il -0,1% registrato nel primo trimestre, la seconda flessione congiunturale consecutiva sancisce a livello tecnico il ritorno in fase recessiva – Nel secondo trimestre il valore reale del Pil è stato il più basso dal 2000 – Crolla Piazza Affari, maglia nera d’Europa – Lo spread Btp-Bund torna ad allargarsi fino a 166 punti base.

Istat: l’Italia torna in recessione, Pil -0,2% nel secondo trimestre

L’Italia torna ufficialmente in recessione. Secondo la stime preliminare pubblicata questa mattina dall’Istat, nel secondo trimestre il Prodotto interno lordo del nostro Paese ha registrato una flessione dello 0,2% rispetto al periodo gennaio-marzo e dello 0,3% su base annua. Si tratta della seconda flessione congiunturale dopo il -0,1% registrato nel primo trimestre: una sequenza che sancisce a livello tecnico il ritorno in fase recessiva. 

“Il calo congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i tre i grandi comparti di attività economica; agricoltura, industria e servizi”, scrive l’Istituto di statistica, precisando inoltre che il contributo delle esportazioni nette è stato negativo, mentre è stato nullo quello della domanda interna.

Nel secondo trimestre il valore reale del Pil è stato pari a 340,196 miliardi: il livello più basso dal secondo trimestre del 2000. La decrescita acquisita per il 2014, nell’ipotesi di variazione nulla del Pil nei prossimi trimestre, è pari a -0,3%.

Dopo la diffusione di questi dati, Piazza Affari ha accelerato in negativo, con il Ftse Mib che è arrivato a perdere oltre due punti percentuali, maglia nera d’Europa (Francoforte -1,1%, Parigi e Londra -0,9%). Sul versante obbligazionario, lo spread fra i Btp italiani a 10 anni e i corrispondenti Bund tedeschi risale fino a 166 punti base. 

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