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Investimenti, Padoan: servono progetti “junckerabili”

Ma la Bei può iniziare a dare subito il suo contributo: “Le risorse ci sono, occorre dare un indirizzo politico forte” – In Italia il Qe e le riforme produrranno “una crescita ricca di lavoro”.

Investimenti, Padoan: servono progetti “junckerabili”

Per “far ripartire gli investimenti”, oltre alle riforme strutturali, è necessario che “i governi migliorino la capacità di fare progetti profittevoli e bancabili. Qualcuno li ha chiamati progetti ‘junckerabili‘, ossia finanziabili nell’ambito del piano Juncker”. Lo ha detto oggi il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso di un’audizione al Senato.

Il piano annunciato a novembre dal presidente della Commissione europea – che prevede di mobilitare investimenti per 315 miliardi partendo da un capitale iniziale di 13 – richiederà “qualche mese”, ha aggiunto Padoan, precisando che la Bei può iniziare a dare il suo contributo “senza aspettare l’estate e l’autunno”, perché “al momento ci sono risorse abbondanti che possono finanziare progetti nuovi. I Paesi membri, fra cui l’Italia, hanno chiesto e ottenuto una riunione straordinaria del board della Banca europea degli investimenti. Le risorse ci sono, questo si può fare, occorre dare un indirizzo politico forte al management della Bei”.

Per quanto riguarda il Quantitative easing, secondo il ministro “promette di essere estremamente efficace, lo si vede dai mercati. E’ una misura che rispecchia esperienza positive già adottate da altri Paesi in cui procedure simili hanno dimostrato di essere efficaci nel modo in cui sono state implementate. Sono tre gli effetti che se cumulati promettono bene. Il primo è l’effetto sui prezzi, poi sul tasso di cambio e infine c’è l’impatto diretto di far abbassare i rendimenti delle attività che si comprano”.

In ogni caso, per quanto “potente”, la politica monetaria non basta per la ripresa: servono “le riforme strutturali – ha continuato il numero uno del Tesoro –, gli investimenti che migliorano la capacità di risposta dei Paesi agli stimoli monetari”.

In Italia, Padoan ritiene che il Qe “darà risultati positivi, farà da stimolo alla crescita e anche che ci sarà una crescita più robusta con le misure sul mercato del lavoro in Italia sia con le misure sul cuneo fiscale. L’insieme di queste cose dovrebbe far sì che la crescita non solo aumenterà ma sarà più ricca di lavoro di quanto lo sarebbe potuta essere”.

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