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Fotografia, Mapplethorpe a Roma tra i dipinti del Settecento

Alla Galleria Corsini a Roma in mostra le fotografie del fotografo rivoluzionario e controverso in dialogo con le opere della collezione permanente del museo

Fotografia, Mapplethorpe a Roma tra i dipinti del Settecento

Le classiche Gallerie Nazionali di arte antica a Roma si aprono alle fotografie del maestro rivoluzionario e controverso Robert Mapplethorpe. Dal 15 marzo al 30 giugno 2019,nella sede della Galleria Corsini a Roma, la rassegna Robert Mapplethorpe. L’obiettivo sensibile, a cura di Flaminia Gennari Santori, direttore delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini, raccoglie quarantacinque opere del fotografo e si concentra su alcuni temi cari all’artista, come lo studio delle nature morte, dei paesaggi, della statuaria classica e della composizione rinascimentale.

L’esposizione segue nelle intenzioni il dialogo e l’intreccio tra passato e presente iniziato con l’esposizione di Parade di Picasso nel 2017 e la rassegna Eco e Narciso nel 2018, diventato tratto distintivo della strategia delineata dalla direzione del museo.

La scelta della curatrice di fare una mostra su Robert Mapplethorpe è ispirata dall’interesse dell’artista per il collezionismo: avido raccoglitore di fotografie storiche, passione che condivideva con il compagno Sam Wagstaff, la cui collezione fotografica – composta in larghissima parte di ritratti, figure e paesaggi – costituisce un fondo straordinario del dipartimento di fotografia del Getty Museum di Los Angeles.

La fotografia di Mapplethorpe ha sempre fatto discutere e la sua ricerca artistica non è mai stata scontata: “La mostra alle Gallerie Corsini è un evento unico nel suo genere. Le foto sono state in varie occasioni accostate alle opere di artisti del passato – Michelangelo, Hendrick Goltzius, Auguste Rodin – attraverso dialoghi sorprendenti e rivelatori, ma questa è la prima volta che vengono esposte nel contesto di una quadreria settecentesca”. La mostra rappresenta un momento intimo per guardare alle fotografie di Mapplethorpe da punti di vista inusuali e riscoprire la collezione del museo in una luce contemporanea.

La selezione delle opere e la loro collocazione nella Galleria rispondono a diverse intenzioni: mettere in luce aspetti del lavoro di Mapplethorpe che sono in sintonia con la Galleria Corsini, intesa come spazio — fisico e concettuale — del collezionismo, per innescare una relazione inedita tra i visitatori, le opere e gli ambienti della Galleria.

“Nel Settecento i quadri si disponevano alle pareti secondo criteri di simmetria, euritmia e varietà compositiva che stimolavano il visitatore ad individuare assonanze e differenze tra le opere, addestrandone lo sguardo. Sono gli stessi principi che hanno guidato l’obiettivo di Mapplethorpe nel corso di tutta la sua carriera; l’innesto delle sue fotografie, magneti in bianco e nero nel tessuto colorato di quadri che ricopre le pareti, è un invito ad esplorare la Galleria Corsini con la predisposizione di un conoscitore del Settecento, alla ricerca di assonanze, simmetrie e differenze”, scrive Flaminia Gennari Santori in una nota.

Nel 2019 ricorre il trentesimo anniversario della morte di Robert Mapplethorpe e questa rassegna, organizzata in collaborazione con la Robert Mapplethorpe Foundation di New York, si inserisce all’interno di  una serie di mostre dedicate all’artista, tra le quali una grande retrospettiva al Guggenheim di New York e, in Italia, quella al Museo Madre di Napoli.

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