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ELEZIONI – Se la Rai è lo specchio dei cambiamenti politici, Berlusconi è spacciato

Nella sua rubrica televisiva Aldo Grasso scrive sul “Corriere della Sera” che se perfino la Rai – come ha fatto domenica Giletti – insorge di fronte all’invadenza del Cavaliere, vuol dire che dalle parti della tv di Stato, sempre attenta ai cambiamenti politici, considerano Berlusconi elettoralmente spacciato.

ELEZIONI – Se la Rai è lo specchio dei cambiamenti politici, Berlusconi è spacciato

La rubrica “A fil di rete” che un critico televisivo del livello di Aldo Grasso tiene ogni giorno sul “Corriere della Sera” è una delle letture più piacevoli che si possano fare al mattino sui quotidiani italiani, di solito poco propensi ad andare controcorrente. Ma spesso le osservazioni di Grasso non sono solo caustiche ma offrono spunti di riflessione che vanno molto oltre il piccolo schermo e che si intrecciano con le tendenze culturali e politiche del nostro Paese.

Ieri Grasso si è chiesto, acutamente, che cosa significhi che anche giornalisti che di solito non sono dei cuor di leone ritengano che sia venuto il momento di non dire sempre e solo di sì all’invadenza indecente di Silvio Berlusconi su tutti i canali televisivi e insorgano come è capitato domenico a Massimo Giletti. 

“In questo ritorno del Rieccolo (ndr. cioè Berlusconi) – scrive Grasso – c’è stato un aspetto trascurato, forse frainteso”. Che è questo: “La Rai è da sempre il termometro dei cambiamenti politici in Italia e se uno come Massimo Giletti, cresciuto in questa scuola comportamentale che è Viale Mazzini, se uno come Massimo Giletti, eroe per caso, si è permesso di ribattere a Berlusconi significa solo che da quelle parti danno per spacciato Rieccolo”.  Osservazione saggia che è sfuggita alla maggior parte dei politologi e dei commentatori politici.

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