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Davos, mancato accordo contro l’obesità

Nel passato il Wef è riuscito a galvanizzare il supporto per l’Aids e per la vaccinazione nei paesi poveri, ma la lotta contro l’obesità promette di essere molto più complicata – Ci sono interessi in gioco, da quelli delle imprese che producono alimenti e bevande ad alte calorie a quelli delle società farmaceutiche che producono medicine contro il diabete.

Davos, mancato accordo contro l’obesità

Fra i ponderosi temi trattati a Davos dai potenti della terra c’è anche quello dell’obesità. Che è un tema serio: il World Economic Forum stima che nei prossimi 20 anni 47 trilioni di dollari (47mila miliardi di dollari) potranno essere sacrificati sotto forma di mancato prodotto a causa di disfunzioni non contagiose e di malattie mentali, con l’obesità responsabile del 44% dei costi da diabete e del 23% dell’impatto da problemi cardiaci. 

Nel passato il Wef è riuscito a galvanizzare il supporto per l’Aids e per la vaccinazione nei paesi poveri, ma la lotta contro l’obesità promette di essere molto più complicata. Ci sono interessi in gioco, da quelli delle imprese che producono alimenti e bevande ad alte calorie a quelli delle società farmaceutiche che producono medicine contro il diabete. Il risultato, insomma, è che non c’è stato un accordo sul da farsi. Intanto, a Xi’an, nella provincia cinese di Shaanxi, si è svolto il concorso “Grassi e contenti” (Fat and Happy): il vincitore è stato Shao Qian, un 21enne che pesa 182 chili. E, dalla fotografia, sembra contento. 


Allegati: China Daily

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