Condividi

Bpm, Intesa, Mediobanca: tris di belle sorprese in banca. I gestori stranieri comprano Telecom e Fca

I gestori americani e britannici tornano a investire su Telecom Italia e su Fca – Tre belle sorprese dai conti di Mediobanca, Intesa e Bpm: le ultime due riscoprono l’importanza del dividendo – Apple vale più di 700 miliardi, cioè tre volte il Pil greco – Oggi l’asta dei Bot – Sui mercati incombe sempre l’ombra di Atene e dell’Ucraina: ore cruciali.

Bpm, Intesa, Mediobanca: tris di belle sorprese in banca. I gestori stranieri comprano Telecom e Fca

I mercati, una volta tanto, sono concentrati sull’Europa. Le notizie su Grecia ed Ucraina, infatti, hanno condizionato l’andamento di tutto le piazze finanziarie, sospinte in serata dalla voci di un’intesa tra Tsipras e l’Eurogruppo, nonostante la smentita tedesca. La Borsa di Parigi ha guadagnato lo 0,9%, Francoforte +0,8%, Madrid +1,7%. A Milano l’indice FtseMib è salito dell’1,7% anche grazie alla ripresa della produzione industriale.

Dopo le indiscrezioni su un possibile accordo, la Borsa di Atene è partita in rialzo e ha chiuso con un guadagno dell’8% (aveva perso il 10% nelle precedenti tre sedute). Il titolo di Stato greco a 5 anni recupera con il rendimento che scende al 14,9%, dal 16% di ieri. L’euro è stabile nei confronti del dollaro a 1,132 (da 1,132 della chiusura precedente).

APPLE OLTRE I 700 MILIARDI, TRE VOLTE IL PIL GRECO 

Positiva New York, sull’onda di un possibile accordo nell’Eurozona: l’indice Dow Jones ha guadagnato lo 0,79%, l’S&P 500 l’1,09% e il Nasdaq l’1,3%. Apple ha superato la soglia dei 700 miliardi di capitalizzazione, circa tre volte il Pil di Atene (240 miliardi). Per l’occasione la società si è comprata una centrale di energia solare in California: 850 milioni di dollari l’investimento.

Pochi movimenti sulle altre piazze. Chiusa Tokyo per festività, quasi invariati i listini asiatici. Modesto rialzo a Shanghai (+0,2%), in attesa di interventi della banca centrale per rilanciare la crescita .

Netto ribasso del petrolio: il Brent scende del 2,3% a 56,9 dollari al barile, Wti a 50,8 dollari (-3,8%). Al crollo ha contribuito il rapporto mensile dell’Aie in cui si sostiene che il crollo delle quotazioni non abbia ancora toccato il fondo perché le scorte dei paesi Ocse rischiano di raggiungere i massimi storici entro l’estate.

SCHAEUBLE: L’ACCORDO NON C’E’. OGGI L’ASTA BOT

Questa la situazione alla vigilia di una giornata campale per il Vecchio Continente. A Bruxelles si terrà la riunione dell’Eurogruppo (i ministri finanziari della zona euro) sul caso Grecia e a Minsk, in Bielorussia, è previsto un nuovo vertice a quattro sull’Ucraina con i capi dei governi di Germania, Francia, Russia e della stessa Ucraina. Difficili i pronostici. 

Le Borse ieri pomeriggio hanno festeggiato, probabilmente troppo presto, un accordo sulla moratoria di 4-6 mesi per Atene. Poi nel tardo pomeriggio il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha gettato una secchiata d’acqua gelata sulle nelle speranze. Non solo ha definito “false” le notizie di un accordo, ma anche detto che oggi la riunione dell’Eurogruppo non servirà a negoziare un nuovo programma per la Grecia.

E’ in questo clima che prendono il via le aste di metà mese del Tesoro con l’offerta di 7 miliardi di Btp a 12 mesi (contro 8 miliardi in scadenza). Scontato l’esito positivo. Il differenziale fra i rendimenti dei decennali di riferimento italiano e tedesco si è ristretto ieri a 131 punti base per un tasso del decennale domestico all’1,68%. 

I derivati in possesso del Tesoro, alla fine del 2014, per la gestione del debito ammontano a circa 163 miliardi di euro. Lo ha riferito il responsabile del debito pubblico del Tesoro Maria Cannata in un’audizione alla Camera precisando che 110 miliardi riguardano la protezione dalla fluttuazione dei tassi d’interesse.

BANCHE IN VOLO: TORNA DI MODA LA CEDOLA 

Ottimo esordio della stagione dei risultati del credito. Intesa è salita del 4% dopo i buoni dati annunciati nel pomeriggio, ampliando il guadagno da inizio anno a +7,5%. Il gruppo ha chiuso il 2014 con un utile netto di 1,69 miliardi di euro, superiore alle attese del consenso ferme a circa 1,5 miliardi. Il consiglio di gestione ha proposto la distribuzione di un monte dividendi di 1,2 miliardi di euro ovvero una cedola di 7 centesimi di euro per le azioni ordinarie e di 8,1 centesimi per le azioni risparmio. Attualmente 24 analisti sui 38 censiti da Bloomberg consigliano di comprare, per un target price medio fissato a 2,73 euro.

Mediobanca ha guadagnato ieri il 4,4% dopo la diffusione dei conti trimestrali migliori delle aspettative. Molto positivo l’andamento del margine di interesse, salito a 281 milioni di euro da 261 milioni di euro di un anno prima. Gli accantonamenti sono saliti del 50% a 180 milioni di euro, mentre le sofferenze sono arrivate a valere il 3,8% del totale degli impieghi. Il core Tier 1 era alla fine di dicembre 12,65%.

In serata sono stati comunicati i risultati di Banca Popolare di Milano (+1,7%). L’istituto torna a distribuire il dividendo dopo tre esercizi. L’ad Giuseppe Castagna ha così esordito nella conference call: “Abbiamo annunciato con molta soddisfazione il ritorno al dividendo nel 2014, con un payout superiore al 40% e un rendimento di circa il 3%”. 

Tra gli istituti che annunceranno i conti oggi è salita ieri Monte Paschi (+0,9%), dopo le indiscrezioni secondo cui alcuni fondi americani sarebbero disponibili a sottoscrivere il prossimo aumento di capitale. 

Nel pomeriggio conference call di Unicredit (+1,4%). Positive le assicurazioni: Generali +1,7%, UnipolSai +2,8%. 

BLACKROCK INFIAMMA TELECOM ITALIA 

Telecom Italia ha portato a termine la miglior seduta dal marzo 2014 con un balzo del 5,2%, che spinge di nuovo la quotazione a ridosso di 1 euro: 0,9985 euro. A render possibile l’exploit sono stati i documenti depositati presso la Sec, la Consob Usa, da cui risulta che Blackrock è in possesso, tra azioni e derivati, del 6% del capitale della società tlc. 

Il gigante del risparmio gestito era già salito oltre il 10% tra il 2013 e il 2014, ma poi aveva ridotto la partecipazione sotto il 5% lo scorso aprile. Blackrock è così il secondo azionista dietro a Telco (22% circa) e davanti a Norges Bank (2,7%) e alla Banca centrale cinese (2,1%).

UN SOCIO SCOZZESE PER FCA. MARCHIONNE: FUORI DALL’INFERNO

“Dopo sette anni di inferno per l’Europa siamo finalmente in Purgatorio”. Così Sergio Marchionne ieri a New York di fronte ad una platea di possibili investitori in Italia. Renzi? “In undici mesi ha fatto più degli altri in tanti anni. Lasciamolo lavorare”.

Intanto Fiat Chrysler macinava nuovi rialzi chiudendo la seduta su del 3,4% a 12,15 euro: +22% la performance da inizio gennaio. Dalle comunicazioni alla Sec americana emerge che Baillie Gifford, asset manager con sede a Edimburgo, ha incrementato la quota al 7,29% del capitale.

Mediobanca ha ribadito il giudizio Outperform con un target price di 13,20 euro. “Dopo la crescita in gennaio del 10,4% delle immatricolazioni in Italia, vediamo un forte rimbalzo delle vendite di auto in Europa”, scrivono gli analisti di Mediobanca che per il 2015 prevedono un rialzo delle vendite pari al 3,2%”. 

Il gruppo ha annunciato la riduzione della cassa integrazione presso l’impianto di Pomigliano (scadenza prevista il 23 febbraio) per venire incontro alla domanda di Fiat Panda e ha previsto ore di straordinario per alcuni sabati del mese in modo da soddisfare le maggiori richieste. 

Qualche rallentamento invece per la produzione di Maserati a Grugliasco per effetto della mancanza di un componente. 

TAMBURI IN HUGO BOSS ASSIEME AI MARZOTTO

Zignago e la holding della famiglia Marzotto hanno acquistato 5 milioni di azioni Hugo Boss, pari a circa il 7%, e Tamburi Investment Partners ha comprato 490.000 azioni. Tip, si legge in una nota, ha acquistato le azioni a un prezzo unitario di 102 euro, per un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro.

Nel lusso salgono Tod’s +2,1%,Luxottica +2,4% e Yoox +2,8%.

RALLENTA IL PETROLIO, GIU’ SAIPEM E TENARIS

In calo Saipem (-1,5%) che ha invertito la tendenza positiva della mattinata, che aveva spinto la quotazione sui massimi dell’anno a 9,165 euro, terminando la seduta in ribasso dell’1,5% a 8,86 euro. La ragione principale del ribasso sta nel cambio di direzione del prezzo del petrolio. 

Hanno chiuso deboli anche Tenaris (-3%), peggior blue chip di oggi, e Eni -0,2%.In recupero Enel, +1,4%, Finmeccanica +2,9%.

Commenta