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All’assemblea della Maruti-Suzuki si elevano preghiere

La Maruti-Suzuki – controllata dalla multinazionale giapponese Suzuki, nella quale la Volkswagen detiene una quota del 20% – è la più grossa casa automobilistica indiana: ieri, all’assemblea generale della società gli azionisti hanno espresso l’opinione che degli spiriti maligni aleggino nella società e hanno cercato l’intervento divino per estirparli.

All’assemblea della Maruti-Suzuki si elevano preghiere

La Maruti-Suzuki – controllata dalla multinazionale giapponese Suzuki, nella quale la Volkswagen detiene una quota del 20% – è la più grossa casa automobilistica indiana, e ha una quota di mercato del 45%. Ma il 18 luglio ha avuto enormi problemi con le maestranze: un tumulto nella sua fabbrica a Manesar, nel nord dell’India, ha causato la morte di un manager e portato a un mese di serrata. Ieri, all’assemblea generale della società gli azionisti hanno espresso l’opinione che degli spiriti maligni aleggino nella società e hanno cercato l’intervento divino per estirparli.

Un anziano azionista, Yash Pal Chopra, ha invitato i presenti, incluso Osamu Suzuki (il presidente della casa madre), che era arrivato dal Giappone per partecipare all’assemblea annuale, a recitare tre volte il ‘gayatri mantra’, i versi sacri del Vedic Sanskrit. Un’altra anziana azionista ha anche invocato le benedizioni divine della dea Durga, dicendo che la dea rimuoverà gli ostacoli alla crescita della Maruti-Suzuki (MS). In effetti, l’ultima Relazione annuale della MS ha sulla copertina un’effige della dea Durga. E ‘Maruti’ è anche un altro nome del Lord Hanuman, il dio-scimmia della panoplia deistica dell’hinduismo.

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