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Alla vigilia del nuovo incontro tra Renzi e Berlusconi, Forza Italia si scopre trina

La nuova geografia del centrodestra in vista dell’incontro di Berlusconi con Renzi – Forza Italia è divisa in tre – Ci sono le colombe guidate da Verdini e fedeli all’ex Cavaliere: scommettono sull’accordo con Renzi – Ci sono i duri con Brunetta, Gasparri e Fitto – Infine gli attendisti che qualcuno chiama furbini: da Toti alla Gelmini e alla Carfagna

Alla vigilia del nuovo incontro tra Renzi e Berlusconi, Forza Italia si scopre trina

Silvio Berlusconi tornerà nelle prossime ore ad incontrare Matteo Renzi per rivisitare l’Italicum e confermargli il suo sostegno sulle riforme istituzionali ma la Forza Italia che ha dietro di sé non è più una ma almeno trina. Ormai per aggiornare la nuova geografia del principale partito del centrodestra serve più l’ornitologia della politologia. Ci sono le colombe, ci sono i falchi, ci sono i mediani e poi ci sono sempre i gufi.

Berlusconi è ancora il leader di Forza Italia, anche se Grillo non se n’è mai accorto, ma sono lontani i tempi in cui in Forza Italia non si muoveva foglia che l’allora Cavaliere non volesse. Del resto, che cosa meglio e più delle improvvise crepe e dei tanti dubbi di coscienza (ohibò, chi avrebbe detto che anche i Brunetta, i Gasparri, i Fitto scoprono di avere un’anima?) rivela il declino di una leadership che per Berlusconi è inesorabilmente cominciata con la condanna per frode fiscale? Oggi dunque di Forza Italia non ce n’è una ma, come ha acutamente scritto ieri il “Corriere della Sera”, almeno tre. E per di più con personaggi imprevedibili. Chi era falco fino a ieri oggi si scopre colomba e chi era trattativista adesso mostra i muscoli. Poi, naturalmente, ci sono i furbini, che si tengono pronti per ogni evenienza non avendo ancora chiaro come evolverà la vicenda politica e chi vincerà nel partito e nel Governo.

LE COLOMBE – Oltre agli aziendalisti guidati da Fedele Confalonieri e dai figli di Berlusconi, tra le colombe si colloca ormai da tempo il senatore fiorentino Denis Verdini che, in virtù della conoscenza diretta con Renzi, ha fin dall’inizio pilotato con successo la trattativa con il premier sulle riforme elettorali ed istituzionali. Non stupisce invece che tra le colombe si schierino anche Gianni Letta, felpato trattativista da sempre, e il capogruppo di Forza Italia, Paolo Romani. Un segno dei tempi è invece la collocazione in questo schieramento dell’avvocato Niccolò Ghedini, che da legale ha condotto Berlusconi nel tunnel giudiziario finché non è spuntato quel genio del foro che è l’avvocato Coppi, e che ha sempre mostrato i muscoli ma che, dovendo tutto (soldi e carriera parlamentare) all’ex Cavaliere, ora si allinea. Ineffabile.

I FALCHI – I capi dell’ala dura di Forza Italia sono essenzialmente tre: il capogruppo della Camera, Renato Brunetta, l’ex ministro Maurizio Gasparri e l’eurodeputato pugliese Raffaele Fitto. In questo gruppo si collocano anche l’ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, l’ex presidente della Regione Lazio,Renata Polverini e la parlamentare Laura Ravetto. E’ un gruppo che scommette sul fallimento di Renzi e che non condivide la linea morbida di Berlusconi che invece preferisce trattare col premier non per fargli un regalo ma per guadagnare tempo nella speranza di rilanciarsi quando si tornerà a votare.

Fa un po’ sorridere che gente entrata in Parlamento solo per volontà di Berlusconi e distintasi nel recente passato per la sua spiccata attitudine servile nei confronti del leader oggi faccia la voce grossa. Ma, si sa, tutti tengono famiglia e gli interessi generali, come del resto la saggezza politica, possono aspettare.

GLI ATTENDISTI – Il terzo troncone di Forza Italia è composto da chi non sta né di qua né di là. Chiamateli furbini, se volete. Sono quelli che attendono di capire chi vincerà per poi schierarsi. Sono per lo più moderati, idealmente più vicini che contro Berlusconi ma che detestano Verdini. Dei mediani fanno parte il nuovo consigliere politico, Giovanni Toti che, pur vicino all’ex Cavaliere che l’ha letteralmente inventato, non è sicuro dell’alleanza con il premier. Poi ci sono le amazzoni: le ex ministro Mariastella Gelmini e Mara Carfagna e la fedelissima di un tempo Deborah Bergamini.

Per ora Berlusconi non mostra di preoccuparsi troppo delle divisioni in Forza Italia e va avanti per la sua strada, pur essendo sempre pronto ad invertire la rotta quando non gli converrà più, ma di sicuro non è felice e la spaccatura del partito è l’immagine plastica che il suo carisma non è più quello di un tempo. Gli anni passano per tutti e il potere logora: chi ce l’ha o chi non ce l’ha?

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