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Tesoro: “Lettera a 500mila contribuenti, mancano le dichiarazioni del 2014”

Il dato è emerso dall’incrocio delle banche dati – Il ministero, inoltre, smentisce il sottosegretario Enrico Zanetti e appoggia la direttrice Rossella Orlandi, che nei giorni scorsi aveva denunciato la mancanza di sostegno delle agenzie fiscali da parte del governo.

Tesoro: “Lettera a 500mila contribuenti, mancano le dichiarazioni del 2014”

L’Agenzia delle Entrate, dopo aver incrociato le banche dati a sua disposizione, ha scritto “a più di 500mila contribuenti, dei quali non risulta pervenuta la dichiarazione dei redditi 2014“. Lo ha scritto il ministero dell’Economia, precisando che così si ha “l’opportunità di mettersi in regola rapidamente, spontaneamente e con una sanzione molto contenuta”.

Il Mef scrive poi che “il contrasto all’evasione fiscale è una priorità del Governo, indispensabile per recuperare risorse finanziarie utili a ridurre il livello medio dell’imposizione fiscale” e che “in questo contesto l’Agenzia delle Entrate svolge un ruolo cruciale”. Parole che arrivano in un momento non facile per l’Agenzia, che ha dovuto declassare al ruolo di funzionari 800 dirigenti dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha giudicato illegittime le loro promozioni, perché arrivate con procedure interne e non per concorso. Circa 400 di loro hanno fatto causa a Palzzo Chigi. 

Il ministero, inoltre, smentisce il sottosegretario Enrico Zanetti e appoggia la direttrice Rossella Orlandi, che nei giorni scorsi aveva denunciato la mancanza di sostegno delle agenzie fiscali da parte del governo: “Così le agenzie rischiano di morire, restano in piedi solo per la dignità delle persone che ci lavorano” aveva detto. Per queste sue affermazioni era arrivato l’affondo del sottosegretario all’Economia Zanetti: “Se il direttore continua ad esternare il suo malessere e a dire che l’Agenzia delle entrate muore, le sue dimissioni diventano inevitabili”.

Nella nota, il Mef ricorda anche “le principali iniziative del Governo per modificare alla radice l’attività di contrasto all’evasione fiscale e di incentivazione all’adempimento spontaneo”.

RIFORMA FISCALE SU DELEGA DEL PARLAMENTO

Il Governo ha dato attuazione alla delega fiscale (L. 23/2014) modificando la normativa nel senso di renderla più chiara e non equivocabile, così da prevenire comportamenti abusivi e margini di interpretazione; in un contesto di maggiore chiarezza l’amministrazione fiscale svolge un ruolo nuovo, in cui non aspetta il contribuente al varco ma al contrario propone un confronto in presenza di dati anomali prima di procedere con procedimenti sanzionatori.

L’INCROCIO DELLE BANCHE DATI

Con la legge di stabilità per il 2015 sono state introdotte le norme per il cosiddetto “controllo cambia-verso” che promuovono l’incrocio delle banche-dati, grazie al quale l’Agenzia delle Entrate può segnalare ai contribuenti problemi di adempimento prima di attivare il processo sanzionatorio, in modo da incentivare l’adempimento spontaneo. Il risultato più evidente di questa novità è la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate a più di 500mila contribuenti dei quali non risulta pervenuta la dichiarazione dei redditi 2014: in questo modo i contribuenti hanno l’opportunità di mettersi in regola rapidamente, spontaneamente e con una sanzione molto contenuta anziché diventare oggetto di una procedura amministrativa molto onerosa.

DICHIARAZIONE DEI REDDITI ONLINE PRECOMPILATA

Con l’introduzione nel 2015 della dichiarazione online precompilata per i redditi del 2014 si è fatto un grande passo avanti nel rapporto collaborativo tra fisco e contribuenti. La trasmissione digitale della dichiarazione ha consentito di rendere efficace il controllo incrociato sulle banche dati per individuare contribuenti che avrebbero dovuto dichiarare redditi 2014 ma non lo hanno fatto.

FATTURAZIONE ELETTRONICA

L’obbligo di fatturazione elettronica introdotto nei confronti delle pubbliche amministrazioni centrali nel giugno 2014 ed estesa a tutte le pubbliche amministrazioni a marzo di quest’anno consente all’amministrazione fiscale di avere visibilità su tutto quanto è fatturato in termini di fornitura alle diverse articolazioni dello Stato.

REVERSE CHARGE E SPLIT PAYMENT

L’introduzione di queste modalità di versamento dell’IVA a decorrere dall’1 gennaio 2015 ha consentito all’erario di registrare un maggior gettito di questa imposta stimato nell’ordine di 1 miliardo di euro nell’anno.

VOLUNTARY DISCLOSURE

La collaborazione volontaria dei contribuenti italiani che detengono capitali all’estero non dichiarati è un procedimento che consente di regolarizzare queste posizioni a fronte del pagamento di imposte eventualmente evase. L’attivazione della procedura da parte del contribuente consente di evitare alcune conseguenze dell’eventuale evasione salvo casi di autoriciclaggio.

ACCORDI BILATERALI CONTRO L’EVASIONE INTERNAZIONALE

In questi 20 mesi sono stati ratificati 8 accordi bilaterali e sottoscritti nuovi accordi bilaterali con 9 giurisdizioni fiscali per adeguare gli accordi contro la doppia imposizione in modo da renderli più efficaci contro l’evasione fiscale e la migrazione di capitali.

ACCORDI MULTILATERALI CONTRO L’EVASIONE INTERNAZIONALE

L’Italia è stata tra i promotori dei protocolli di scambio automatico di informazioni tra amministrazioni fiscali grazie ai quali sarà possibile individuare contribuenti italiani che tentano di occultare al fisco patrimoni costituiti all’estero evadendo le imposte.

ACCORDI MULTILATERALI CONTRO L’ELUSIONE FISCALE

Le società multinazionali hanno la possibilità di trasferire costi e profitti tra le diverse filiali così da trarre vantaggio dalla diversità dei sistemi fiscali dei paesi in cui operano. L’Italia ha aderito al piano d’azione dell’OCSE contro il fenomeno di base erosion e profit sharing.

EVOLUZIONE DELLE AGENZIE FISCALI

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha incaricato il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) di effettuare una valutazione del modello delle agenzie fiscali in chiave comparativa con buone pratiche internazionali, allo scopo di dare attuazione operativa al principio legislativo di nuova cooperazione tra fisco e contribuente adottato con la riforma fiscale.

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