Condividi

Terapia intensiva: il Servizio sanitario raddoppia i letti

Da un’analisi della Banca d’Italia emerge che il Sistema pubblico ha saputo reagire tempestivamente all’emergenza. Il bilancio non è uguale in tutte le Regioni: Lombardia e Veneto non sono fra le Regioni che ne hanno di più in proporzione alla popolazione. Ecco tutti i dati

Terapia intensiva: il Servizio sanitario raddoppia i letti

Fra il primo marzo e il 14 aprile, il numero di posti in terapia intensiva negli ospedali italiani è aumentato del 65%. Il dato è contenuto in una nota della Banca d’Italia sui “progressi nel rafforzamento della capacità produttiva del sistema sanitario italiano in risposta all’epidemia di Covid-19”.

Dall’analisi – a firma di Luciana Aimone Gigio, Luca Citino, Domenico Depalo, Maura Francese e Andrea Petrella – emerge che, prima dell’emergenza coronavirus, il Servizio sanitario italiano offriva in tutto circa 5.300 posti letto in terapia intensiva. Nel corso di un mese e mezzo, ne sono stati aggiunti circa 3.360 posti (+65%) ed è stato programmato un ulteriore incremento di quasi 2.400 letti (+30% rispetto alla dotazione attuale). Se il progetto sarà completato, alla fine la capacità complessiva delle terapie intensive italiane sarà più che raddoppiata rispetto al periodo precrisi.

La crescita è significativa in tutte le regioni – spiega ancora Bankitalia – ma la sua distribuzione geografica, naturalmente, non è omogenea, sia per le differenze nelle dotazioni iniziali di posti letto, sia per la diversa gravità della crisi sanitaria nei vari territori.

Prima del coronavirus, in Italia i posti in terapia intensiva erano in media da 7 a 10 per 100mila abitanti. La regione che ne aveva di più era la Liguria (12 letti per 100.000 abitanti), mentre in fondo alla classifica, un po’ a sorpresa, c’era il Trentino-Alto Adige (6,7).

A causa della pandemia e delle misure prese da Governo e Regioni, a livello geografico lo squilibrio è aumentato. In molte zone del Centro-Nord i letti di terapia intensiva sono già raddoppiati, mentre in Trentino-Alto Adige sono quasi triplicati (a 17,6).

Risultato: oggi la regione con il maggior numero di posti letto in terapia intensiva è l’Emilia-Romagna (21,6), seguita da Toscana e Lazio (19,4 e 18). Fanno peggio Lombardia e Veneto, gli epicentri dell’epidemia in Italia, dove i letti in terapia intensiva sono in media 16,5 per 100mila abitanti.

Al Sud, l’aumento è stato più contenuto, anche per la minor diffusione della malattia. Tuttavia, “i piani di ulteriore espansione indicano che le regioni stanno ancora rafforzando la loro capacità produttiva nel caso questa si rendesse necessaria – si legge nella nota di Via Nazionale – sebbene sulla base dei dati regolarmente diffusi dalla Protezione Civile nelle ultime settimane si registri un decremento dei ricoveri in terapia intensiva. In ogni caso, anche considerando i piani di ulteriore espansione, l’incidenza dei letti in terapia intensiva rimarrebbe significativamente più limitata nelle regioni del Sud”.

Commenta