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Spending review, ultimo mese per Cottarelli: obiettivo tagli “semi-lineari” per 20 miliardi

Il commissario resterà in sella fino al varo della legge di Stabilità, poi tornerà al Fmi – I diversi ministri dovranno fare proposte per riduzioni di spesa che puntino all’obiettivo del 3%, proposte che saranno poi integrate con misure del progetto Cottarelli – Le scelte finali spetteranno però al Presidente del Consiglio e ministro del Tesoro.

Spending review, ultimo mese per Cottarelli: obiettivo tagli “semi-lineari” per 20 miliardi

Carlo Cottarelli, super-commissario alla spending review nominato dal governo Letta, continuerà a lavorare con l’Esecutivo di Matteo Renzi fino al varo della legge di stabilità, a metà ottobre, quando diventerà operativo il piano per la revisione della spesa. In seguito, stando a quanto si apprende, dovrebbe rientrare al Fondo Monetario internazionale, a Washington, da dove era arrivato il 23 ottobre 2013 per assumere un incarico che sarebbe dovuto durare tre anni.

Ieri Cottarelli ha partecipato alla riunione preparatoria degli incontri operativi sulla spending review con i singoli ministeri che partiranno fra oggi e domani con il titolare dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e il premier. Il piano elaborato dal commissario, come lui stesso ha sottolineato più volte, sarà la base di partenza per tagli che saranno frutto di scelte politiche. I diversi ministri adesso dovranno fare proposte per riduzioni di spesa che puntino all’obiettivo del 3%, proposte che saranno poi integrate con misure del progetto Cottarelli. In ogni caso, le scelte finali spetteranno al Presidente del Consiglio e ministro del Tesoro.

L’obiettivo è realizzare tagli semi-lineari per 20 miliardi di euro. L’ultimo dei lavori reso noto dal commissario aveva preso di mira le partecipate pubbliche. Dai tagli alle municipalizzate, Cottarelli conta di ricavare entro il 2015 circa 500 milioni di euro (con una riduzione di 2mila aziende), mentre nel giro di 3-4 anni i risparmi dovrebbero arrivare fino a 2-3 miliardi.

Domenica, al Forum Ambrosetti di Cernobbio, il commissario aveva affermato che il target dei 20 miliardi è raggiungibile, “visto che si parte da una base di spesa primaria di 700 miliardi”, ma bisogna “andare oltre, guardare oltre il 2015 e prevedere altre tappe, come in una corsa a staffetta: in questo contesto i mille giorni (l’orizzonte temporale da qui a fine legislatura, fissato da Renzi come scadenza per i progetti del Governo, ndr) sono il tempo giusto”.

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