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Saipem: nuovi contratti in Medio Oriente e Africa occidentale per 800 milioni di dollari

Cinque i contratti: tre in Medio Oriente e due in Africa occidentale. Dopo le difficoltà del 2021, la società torna al suo business principale e raddoppia il portafoglio a 1,6 miliardi nel 2022. Il titolo festeggia in Borsa

Saipem: nuovi contratti in Medio Oriente e Africa occidentale per 800 milioni di dollari

Saipem, tornata al suo business tradizionale, quello delle perforazioni offshore, non manca un colpo e anche stavolta si è aggiudicata contratti per 800 milioni, doppiando in un solo colpo l’ammontare finora aggiudicatosi dall’inizio dell’anno.
Il titolo in Borsa festeggia e mostra che la cura da cavallo che quest’anno a cui è stata sottoposta la società di progettazione e realizzazione di infrastrutture, compreso l’aumento di capitale da 2 miliardi, sta dando buoni frutti.
Il titolo Saipem a Piazza Affari balza del 3,91% ai massimi di seduta in tarda mattinata, a 1,12 euro, oltre il prezzo di sottoscrizione (1,013 euro) dell’aumento di capitale di luglio. La performance da inizio anno resta, tuttavia ancora in rosso, con un -78%, ma negli ultimi tre mesi ha messo a segno un +30%.

“Le aggiudicazioni a lungo termine in Medio Oriente confermano la strategia di Saipem verso quest’area chiave per il proprio business e quelle in Africa Occidentale garantiscono la continuità delle operazioni in linea con la strategia di Saipem per il mercato delle acque ultra-profonde in quest’area” dice una nota della società.

L’operazione di aumento di capitale si era conclusa a metà luglio, resasi necassaria dopo che a febbraio erano risultati i conti del 2021 con un Ebitda gestionale consolidato adjusted negativo per 1.192 milioni di euro e negativo per 901 milioni per il solo quarto trimestre a causa “dell’aumento delle difficoltà su alcune specifiche commesse offshore wind e E&C onshore che si sono evidenziate con l’esercizio di backlog review” aveva spigato una nota della società controllata da Eni (30,5%) e da CDP Industria (12,5%) all’indomani della riunione del Consiglio di Amministrazione.
Poi ad agosto sono arrivate le dimissioni di Francesco Caio e al suo posto è stato nominato Alessandro Puliti che ha mantenuto anche la carica di direttore generale, a cui era stato chiamato dall’azionista di maggioranza dopo i conti del 2021.

Cinque i contratti: tre in Medio Oriente e due in Africa Occidentale

Nel dettaglio, Saipem si è aggiudicata 5 nuovi contratti di perforazione offshore, tre in Medio Oriente e due in Africa Occidentale, per un valore complessivo di circa 800 milioni di dollari, al netto dei costi di leasing delle navi utilizzate per i lavori.
In Medio Oriente sono stati assegnati due contratti per due unità di perforazione Jack-Up ad alta specializzazione, il Perro Negro 12 e il Perro Negro 13, noleggiati da terzi per attività di perforazione e workover sui progetti specifici. La durata delle operazioni sarà di cinque anni più due opzionali per la prima unità e di tre anni più un anno opzionale per la seconda unità. L’inizio di entrambi i progetti è previsto tra il terzo e il quarto trimestre del 2023. Il terzo contratto riguarda l’estensione quinquennale di un contratto già in essere per l’unità Jack-Up ad alte prestazioni Sea Lion 7, un’unità di perforazione auto-sollevante e altamente versatile in grado di operare fino a 375 piedi di profondità d’acqua.

In Africa occidentale, Saipem si è aggiudicata due contratti nel segmento delle acque ultra-profonde per operazioni di perforazione con la drillship di sesta generazione Saipem 12000.
Il primo contratto è stato assegnato da Eni Cote d’Ivoire per operazioni di perforazione nell’offshore della Costa d’Avorio, che dovrebbero iniziare nel quarto trimestre del 2022 e che estendono di circa sei mesi le attuali attività della piattaforma nell’area.
Il secondo contratto è stato assegnato da Azule Energy per la perforazione, il completamento e il collaudo di pozzi di sviluppo ed esplorazione al largo dell’Angola nel blocco 15/06 operato da Eni Angola S.p.A. Il contratto avrà la durata necessaria per perforare e completare 12 pozzi fissi (durata stimata di 26 mesi) e prevede la possibilità di proroga per un periodo facoltativo. L’inizio del progetto è previsto per il 2023, in continuità con i precedenti lavori dell’impianto in Africa occidentale.

Eni sottoscrive con TotalEnergies un accordo quadro con Israele per condivisione di un giacimento di gas con il Libano

Sempre oggi l’Eni ha sottoscritto insieme al gruppo petrolifero francese TotalEnergies un accordo quadro con Israele sul giacimento di gas condiviso con il Libano. Lo ha annunciato il gruppo francese in un comunicato stampa. Dopo una lunga mediazione americana, Libano e Israele hanno raggiunto un accordo il 27 ottobre “per attuare l’accordo sul confine marittimo tra Israele e Libano”, che garantisce l’assegnazione di preziosi giacimenti di gas offshore nel Mediterraneo orientale e la riduzione della tensione nella regione, afferma la dichiarazione. Ciò riguarda in particolare il “blocco 9”, dove TotalEnergies ed Eni potranno ora esplorare una “prospettiva già individuata”.

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