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Conti Saipem 2021 in forte rosso, quarto trimestre pesante. Il piano anti-crisi torna alle attività tradizionali

I conti Saipem 2021 registrano Ebitda negativo per 1,1 miliardi e ricavi in calo del 6,4%. Le nuove linee guida puntano ad attività a marginalità più alta. Il 15 marzo il piano

Conti Saipem 2021 in forte rosso, quarto trimestre pesante. Il piano anti-crisi torna alle attività tradizionali

Sono state soprattutto le difficoltà incontrate per specifiche commesse nell’offshore wind e E&C (Engineering & Construction) on shore ed emerse nella revisione del backlog a causare il forte peggioramento dei conti di Saipem 2021 emerso a gennaio scorso quando un nuovo profit warning ha indicato una perdita di oltre un terzo del capitale civilistico.

La società dunque è costretta a rivedere il piano strategico presentato lo scorso ottobre e tornerà a puntare sulle sue attività più tradizionali (perforazioni e E&C offshore) “caratterizzate da una più alta marginalità, grazie alla consolidata posizione competitiva di Saipem” per le quali il portafoglio ordini risulta ancora consistente. In Borsa dopo uno sbandamento iniziale a -9%, le nuove linee guida indicate hanno convinto gli investitori: le azioni perdono l’1,54% a quota 0,98 euro quando il Ftse Mib sprofonda a -3,8% per effetto della guerra Russia-Ucraina.

Desta preoccupazione la situazione finanziaria che avrà bisogno di una nuova manovra attesa per il 15 marzo con il sostegno degli azioni di maggioranza e di un pool di banche, mentre si affaccia la scadenza del 5 aprile quando dovrà essere rimborsato un bond da 500 milioni.

Conti Saipem 2021, Ebitda negativo per 1,1 miliardi

Per l’intero 2021 Saipem ha registrato un Ebitda gestionale consolidato adjusted negativo per 1.192 milioni di euro e negativo per 901 milioni per il solo quarto trimestre a causa “dell’aumento delle difficoltà su alcune specifiche commesse offshore wind e E&C onshore che si sono evidenziate con l’esercizio di backlog review” dice una nota della società controllata da Eni (30,5%) e da CDP Industria (12,5%) all’indomani della riunione del Consiglio di Amministrazione.

“Questo, in forza dei principi contabili internazionali, ha comportato la contabilizzazione nel quarto trimestre di gran parte dell’aumento dei costi e della riduzione dei ricavi complessivi previsti negli anni futuri sulle commesse in questione, fino al loro completamento”. Quindi l’impostazione del nuovo piano strategico dovrà vedere un “riposizionamento su attività a basso rischio nell’offshore wind”.

E’ risultato positivo invece per 120 milioni l’Ebitda al netto delle suddette commesse “a conferma della complessiva solidità del portafoglio di attività operate da Saipem”, sostenuta dai risultati dell’attività più tradizionale della perforazione (drilling) e del business E&C offshore, escluso l’eolico, dice la società attiva nei servizi, infrastrutture e tecnologie per il settore dell’energia.

Il Cda di Saipem ha approvato alcuni dati gestionali consolidati adjusted di preconsuntivo 2021 e le linee guida della revisione del Piano Strategico 2022-2025 – rispetto a quello emesso a ottobre scorso – che sarà approvato il 15 marzo prossimo.

Il preconsuntivo 2021 si è chiuso con ricavi gestionali consolidati adjusted pari a 6.875 milioni di euro, in calo del 6,4% rispetto al 2020.

La liquidità sarà sufficiente a rimborsare il bond il 5 aprile ?

La posizione finanziaria netta post IFRS-16 mostra un miglioramento a fine 2021 a circa 1,5 miliardi di euro, in crescita rispetto a 1,7 miliardi di euro circa di fine settembre 2021.

L’attenzione è soprattutto per la liquidità che a fine 2021 risulta a 2,3 miliardi di euro, di cui sono disponibili circa 700 milioni con la restante parte vincolata principalmente a progetti in joint venture.

La domanda che si pone il mercato è se tali fondi saranno sufficienti a coprire le prossime scadenze: il 5 aprile deve essere rimborsato un bond di Saipem per 500 milioni di euro emesso nel 2018 con cedola del 2,75% il cui prezzo è sceso ben sotto la pari nei giorni scorsi. Gli analisti di Mediobanca Securities hanno detto in una nota nei giorni scorsi che “la liquidità disponibile” in un quadro che viene definito “poco chiaro”, potrebbe “non essere sufficiente a ripagare l’obbligazione in scadenza ad aprile, e a far fronte all’aumento dell’indebitamento netto nel corso del 2022”.

Conti Saipem 2021, contratti in accelerazione dall’oil&gas

Proprio dal settore della perforazione potrebbero tornare venti migliori per Saipem, con “dinamiche positive di mercato con un incremento della domanda e prospettive di pieno utilizzo della flotta operativa”.

Le acquisizioni di nuovi contratti nel 2021 sono state pari a circa 7,2 miliardi di euro (book-to-bill maggiore di 1), con una forte accelerazione nel quarto trimestre (2,3 miliardi di euro, oltre 5 volte rispetto al terzo trimestre), a conferma della ripresa della domanda nel segmento oil & gas E&C offshore e della centralità di Saipem per i principali clienti in questo segmento, dice la nota. Nel quarto trimestre le attività E&C offshore – escludendo l’eolico- hanno visto un’ accelerazione di acquisizione di nuovi contratti, pari a circa 1,4 miliardi di euro, rispetto a 0,2 miliardi di euro nel terzo trimestre.

Saipem, il piano anti-crisi cambia strategia

Per la rimanente parte del piano strategico, Saipem punterà a una riduzione dei costi di struttura, con un incremento del target per il 2022 a oltre 150 milioni di euro e invece a un incremento del focus su acquisizione di attività offshore, sia E&C che drilling.

All’indomani del profit warning di gennaio i due azionisti di maggioranza, Eni e Cdp, hanno messo a fianco dell’amministratore delegato Francesco Caio Nei giorni scorsi due manager per la ristrutturazione della società: Alessandro Puliti, già direttore generale della divisione Risorse naturali di Eni e ora alla guida della nuova direzione generale di Saipem e Paolo Calcagnini, già vicedirettore generale di Cassa depositi e prestiti, che gestirà l’unità di supervisione finanziaria.

Nella nota si sottolinea che “viene confermata la nuova organizzazione per linee di business che supera quella divisionale con l’obiettivo di una maggiore efficienza e di un controllo del rischio centralizzato”. Nei giorni scorsi S&P Global ha ridotto il rating di Saipem da BB a BB- per via della debolezza operativa della società e dei suoi alti rischi finanziari e Moody’s ha tagliato il suo giudizio a lungo termine portandolo a B1 da Ba3 preparandosi a un altro downgrade.

Azionisti e banche al lavoro, occhi puntati su Cingolani

Le attese sono per una manovra di circa 4 miliardi di euro che potrebbe includere un aumento di capitale di circa 2 miliardi di euro, la rinegoziazione di una linea di credito da 1 miliardo e l’incasso di un altro miliardo dalla vendita di una delle sue divisioni di perforazione.

Occhi puntati anche per gli sviluppi anche dal lato del governo italiano. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro a Palazzo Chigi tra il sottosegretario Roberto Garofoli e i ministri Daniele Franco e Roberto Cingolani per valutare le modalità e l’entità di un possibile aumento della capacità estrattiva di gas dai giacimenti italiani.

Lo stesso Cingolani in occasione dell’annuncio del decreto legge per calmierare il caro bollette di venerdi scorso ha parlato del rilancio produzione nazionale “per arrivare a circa 5 mld di metri cubi annui dagli attuali 3,2 mld su un totale di di consumi di circa 70 mld. Il dl punta a ottimizzare i giacimenti esistenti, senza nuove trivellazioni, ottenendo i 2 mld in più dal canale di Sicilia e dal basso adriatico (marche e ravennate). Progetto in cui Saipem potrebbe essere coinvolta.

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