Condividi

Regno Unito: anche Merkel contro Brexit

In altre parole il Regno Unito rischia di perdere tutti i benefici economici derivanti dalla permanenza nell’Ue nel caso in cui vincesse il Sì al referendum del 23 giugno – Angela Merkel avverte gli inglesi sulle possibili conseguenze di Brexit – Preoccupati anche Juncker e Padoan – Il ministro italiano: “Rischio anche per l’Italia”.

Regno Unito: anche Merkel contro Brexit

Mancano sette giorni al referendum del 23 giugno sulla fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione Europea e i leader continentali, preoccupati dalle possibili conseguenze negative della decisione degli inglesi, entrano a gamba tesa su Brexit.

Ultima in ordine di tempo a dire la sua è stata la cancelliera tedesca Angela Merkel che, parlando con il suo omologo slovacco Robert Fico, ha sottolineato che  “qualunque cosa inerente il mercato comune e il reciproco beneficio per la Gran Bretagna e tutto il resto degli Stati Membri non sarebbe più disponibile per la Gran Bretagna”. In altre parole il Regno Unito rischia di perdere tutti i benefici economici derivanti dalla permanenza nell’Ue.

Contrario a Brexit anche il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, che ha avvertito i britannici sulle possibili conseguenze della loro scelta: “Consiglierei ai miei colleghi britannici di non farlo. Se decidono di uscire dall’Ue, inizierà un periodo di grande incertezza sia sul territorio dell’Unione, che a livello internazionale”.

Poi una rassicurazione per gli altri cittadini europei: “Non credo che l’Ue sarà in pericolo di vita se la Gran Bretagna uscirà perché prosegue il processo di cooperazione ravvicinata in europa”. Juncker non ha però potuto fare a meno di ammettere che l’alleanza continentale dovrebbe imparare da quanto sta accadendo nel corso degli ultimi mesi, dato che “Questo euroscetticismo non è presente soltanto in Gran Bretagna”.

Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, secondo cui Brexit è un rischio anche economico per tutti, Italia compresa, che essendo “integrata nel sistema internazionale, è esposta a questi rischi non perché c’è un particolare rischio Italia a seguito Brexit, ma perché fa parte dell’Europa che è la zona immediatamente più esposta”.

Commenta