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Partite Iva, imprese e flat tax: cosa cambia dal 2019

Flat tax al 15% per le partite IVA, ma entro una determinata soglia – Ires giù al 15%, ma tagli agli sgravi per le imprese – Ecco cosa prevede la manovra per professionisti, autonomi e aziende

Partite Iva, imprese e flat tax: cosa cambia dal 2019

Partite IVA e flat tax al giro di volta. La tassa piatta per autonomi, professionisti e imprese comincia a delinearsi. Il cavallo di battaglia della Lega è stato infatti inserito in Manovra e comporterà, dal 2019, cambiamenti importanti. Ve lo diciamo subito però, l’unico cambiamento chiesto da anni e a gran voce dalle partite IVA non c’è. Il che significa una sola cosa: la pressione fiscale sulle categorie interessate rimarrà al livello attuale, ancorata al 41,8%. Nessuna riduzione, ma una semplice rimodulazione delle risorse.

PARTITE IVA. FLAT TAX E IRES: LE RISORSE IN MANOVRA

Se il Governo avesse deciso di attuare la flat tax seguendo alla lettera le promesse fatte in campagna elettorale da Matteo Salvini il costo di questa misura (e solo di questa) sarebbe stato di circa 50 miliardi di euro. E invece la Manovra per il 2019 prevede di stanziare per la tassa piatta solo 546 milioni di euro.

In Legge di Bilancio trova spazio anche il taglio al 15% dell’IRES sulle imprese che investono i loro utili per acquistare beni strumentali, assumere stabilmente nuova forza lavoro o rafforzare il patrimonio. Una misura che però comporta la cancellazione dell’Ace (Aiuto alla crescita economica delle imprese), cioè dell’agevolazione fiscale introdotta nel 2011 e utilizzata secondo i calcoli da 1,2 milioni di imprese. Qual è la differenza tra prima e dopo? “Si tratta di una misura condizionata alla destinazione degli utili a investimenti produttivi, che non si traducono in un mero rafforzamento patrimoniale e finanziario dell’impresa, come avveniva per l’Ace”, spiega il Governo nel documento inviato a Bruxelles lo scorso 15 ottobre

MANOVRA: I TAGLI AGLI SGRAVI

Oltre all’Ace, la manovra prevede anche l’addio all’IRI, la nuova imposta sul reddito degli imprenditori che sarebbe dovuta scattare nel 2019. Numeri alla mano, con la legge di Bilancio si taglieranno dunque oltre due miliardi alle imprese, soldi che però nelle intenzioni del governi saranno compensati “dall’introduzione della flat tax che prevede per piccole imprese e lavoratori autonomi un’aliquota più favorevole ed è accompagnata dalla tassazione agevolata degli utili reinvestiti per le imprese”. In realtà, secondo gli esperti, il saldo per le categorie interessate rischia di essere negativo, vale a dire che sarà tagliato più di quanto sarà concesso.

PARTITE IVA E FLAT TAX: SOGLIE E ALIQUOTE

Per quanto riguarda la flat tax vera e propria, per le partite IVA la coperta sembra essere molto più corta di quanto promesso mesi fa.

Scendendo nel dettaglio, autonomi, imprese e professionisti con ricavi fino a 65mila euro potranno contare su un’aliquota agevolata del 15%. Oltre questa soglia tutto rimane com’è. Non c’è la tanto conclamata seconda soglia a 100mila, entro la quale, secondo le intenzioni dell’Esecutivo, si sarebbe dovuto pagare un’aliquota aggiuntiva del 5%. Non è detta però l’ultima parola dato che la Manovra deve ancora affrontare l’iter parlamentare nel corso del quale potrebbero cambiare sia la platea degli interessati che la soglia dei ricavi stabilita.

MANOVRA: IL TAGLIO DELL’IRES

Ires al 15%. L’imposta sul reddito delle società che investono i loro utili in ricerca e sviluppo, beni strumentali, ecc. sarà dunque ridotta di 9% dall’attuale 24%. Come detto, con questo taglio, si manderà in pensione l’Ace che altro non è (o meglio era) che un’agevolazione fiscale per le imprese che decidono di reinvestire gli utili in azienda.

La legge di bilancio introduce infine l’Ires verde, un incentivo fiscale per le imprese che riducono l’inquinamento utilizzando tecniche di produzione a minor impatto ambientale.

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