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Migranti, Merkel: “Un accordo con l’Italia era impossibile”

Il governo tedesco è in bilico. E scoppia un nuovo caso sui respingimenti: il ministro Seehofer respinge la proposta Merkel sui migranti e si dice pronto a dimettersi. Attesa per le conferme ufficiali. Polemica sull’accordo tra la Germania e 14 Paesi oltre a Grecia e Spagna.

Migranti, Merkel: “Un accordo con l’Italia era impossibile”

E’ in bilico il governo di Angela Merkel in Germania. Il ministro dell’interno Horst Seehofer, falco della Bavaria, ha deto che vuole dimettersi. E la cancelliera si trova ad affrontare sulla vicenda dei migranti il momento più difficile dalla nasciata del nuovo esecutivo di coalizione con la Csu e la Spd.

“Un accordo con l’Italia non era possibile. L’Italia vuole prima ottenere una riduzione dei migranti che arrivano in quel Paese. Il premier ha detto che hanno l’impressione di essere stati a lungo piantati in asso”. E’ questa la versione di Angela Merkel nell’intervista rilasciata dalla cancelliera tedesca all’emittente Zdf. L’intervista trasmessa nella serata di domenica ed è stata anche l’occasione per rispondere al ministro dell’Interno Seehofer sulla questione dei migranti e alle smentite, arrivate da Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca sugli accordi, annunciati dal governo tedesco tramite un suo portavoce, riguardo ai respingimenti dei migranti di secondo livello. Accordi su questo tema erano stati annunciati in conclusione del Consiglio Ue, con Grecia e Spagna.

“Mi dispiace degli equivoci – si è dunque affrettata a precisare Merkel – non abbiamo stipulato degli accordi”, ma vi è uno scambio “a livello politico”.

Dopo Praga e Budapest, che lo avevano già fatto sabato, ora anche Varsavia ha smentito che vi siano “nuovi accordi per prendere richiedenti asilo da altri Stati europei”. Lo ha affermato la portavoce del governo polacco in un tweet. È il terzo paese dell’elenco dei 14 citati dalla cancelliera Angela Merkel come partner europei che avrebbero un’intesa per accelerare le procedure di respingimento dei migranti registrati altrove.

Il respingimento è fortemente voluto dal ministro dell’interno Horst Seehofer (leader della Csu, entrata nella coalizione di governo con Spd) che ha minacciato le dimissioni nel corso del direttivo del partito. La notizia è trapelata nella notte, una conferenza stampa è stata però annullata e si attendono le conferme ufficiali.  Seehofer ha detto che l’incontro avuto con Merkel dopo il Consiglio Ue è “insoddisfacente” e che gli accordi firmati al Consiglio europeo “non sono equivalenti” ai respingimenti ai confini sui quali il leader della Csu insiste da tempo. Si apre dunque un nuovo capitolo del duro braccio di ferro all’interno della coalizione di governo, le cui conseguenze potrebbero essere pesanti non solo per la Germania ma anche per l’accordo di Schengen e gli equilibri nella Ue.

La cancelliera tedesca ha dato notizia degli accordi definiti dalla Germania con 14 Paesi in una lettera di otto pagine indirizzata ai leader della Csu e della Spd, partner della sua Cdu nella coalizione di governo.  La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa tedesca ‘Dpa’ dopo aver visionato il documento ufficiale

Nel documento Merkel spiega che i richiedenti asilo già registrati nel Paese d’arrivo e bloccati alla frontiera tedesca saranno trasferiti in “centri di sorvegliati”, dove aspetteranno l’esito della loro richiesta. I centri che Merkel chiama “di ancoraggio” saranno in Germania: ospiteranno migranti che hanno cercato di superare i controlli alle frontiere e coloro che non hanno fatto il loro primo ingresso in Europa in uno dei Paesi con cui la Germania ha stretto accordi bilaterali per il rientro (14 paesi più Grecia e Spagna).

I 14 Paesi con cui la Germania ha dichiarato di aver definito accordi per il rapido rientro dei migranti che avevano fatto richiesta di asilo politico sul loro territorio ma che avevano in seguito cercato di entrare in Germania sono Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca (i cosiddetti Paesi Visegrad, esclusa la Slovacchia), Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Svezia.

Il documento prefigura l’invio di poliziotti tedeschi per aiutare a rafforzare i controlli sui confini esterni della Ue in Bulgaria e ,con questa misura, ridurre significativamente il flusso dei migranti attraverso le maglie dell’area Schengen. Merkel, stando al documento, contava di avviare le nuove misure entro la fine di agosto. Poi il diluvio di smentite e la rettifica del governo tedesco.

Aggiornato alle 7:59 di lunedì 2 luglio

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