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Mezzogiorno, sindaci e investimenti: summit a Messina

Riunione di sindaci a Messina -Può venire da una seria programmazione dei Comuni un sostegno alla ripresa economica del Mezzogiorno. – In campo ci sono 12 partenariati attivati nell’ambito dell’Agenda urbana dell’Ue, tutti di alto valore sociale ed economico.

Mezzogiorno, sindaci e investimenti: summit a Messina

Può venire da una seria programmazione dei Comuni un sostegno alla ripresa economica del Mezzogiorno. Lo sforzo di pianificare ambiente, nuove infrastrutture, servizi, energia, sarà verificato lunedi 29 maggio a Messina nella Prima conferenza programmatica delle città del Mezzogiorno. Ci saranno i sindaci delle principali città. Da quello di Messina – padrone di casa – a quelli di Napoli, Catania, Cosenza, Palermo, Bari.

Una convention per capire che direzione può prendere lo sviluppo delle loro città, estese alle aree metropolitane. Le opportunità per tutti sono note: i fondi europei, il programma delle periferie con una  “borsa” di oltre 2 miliardi di euro, le proposte delle aziende, le occasioni della riforma Madia della Pubblica Amministrazione. E sarà proprio il ministro Marianna Madia a tirare le conclusioni della giornata siciliana L’Agenzia per la coesione territoriale si è schierata al fianco delle città meridionali, assicurando supporto per il migliore utilizzo dei soldi del Fondo di sviluppo e coesione (FSC) e di quelli in conto capitale.

In campo ci sono 12 partenariati attivati nell’ambito dell’Agenda urbana dell’Ue, tutti di alto valore sociale ed economico. Si sta lavorando ad un quadro conoscitivo analitico degli investimenti per accompagnarne la concreta realizzazione, che  tradotto,  vuol dire miglioramento dei servizi per  cittadini ed  imprese. Se le volontà saranno condivise, allora si farà quel salto di qualità necessario a rimettere in moto gli investimenti pubblici.Il 2018 è l’anno in cui l’Ue controllerà il raggiungimento di traguardi ambiziosi con forte connotazione strutturale.

Saranno necessarie le certificazioni sui lavori in corso rispetto ai progetti presentati e passati all’esame della Commissione. Prima dell’appuntamento di Messina a Roma è stata fatta una  ricognizione  sui progetti di cooperazione fra le città e le proposte che rientrano nell’Asse II del Programma complementare europeo. Ci sarà da lavorare sodo, poiché la disponibilità programmatica è di 80 milioni di euro. La Commissione europea per aumentare l’efficienza della macchina ha introdotto anche parametri intermedi.

Per i Sindaci equivale a tenere sotto controllo i passaggi burocratici. Ma qui c’è la nota dolente della burocrazia italiana e degli sforzi che deve compiere per non soffocare sul nascere le opportunità di rilancio. La riforma della Pubblica Amministrazione  arriva a proposito e richiede un cambio di mentalità a diversi livelli. La lista delle cose da fare è allettante e non si ferma sulle porte dei Comuni : inclusione sociale, agenda digitale, riqualificazione ambientale, miglioramento della capacità amministrativa delle stesse amministrazioni coinvolte.

Ha ragione Giuseppe Falcomatà, Sindaco di Reggio Calabria e delegato alla Coesione territoriale,  quando prende spunto dal programma governativo per le periferie e dice che quell’iniziativa cambierà il volto delle città (meridionali in modo specifico) con una “ ricaduta importantissima per la rigenerazione del tessuto urbano“. Resta da vedere con quanta energia avanzerà perché da quello che sappiamo non ci saranno tante altre occasioni per cambiare volto al Sud.

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