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L’annuncio della Merkel sull’impossibilità a breve di un accordo salva-euro gela le Borse

I listini europei aprono tutti in rosso: a Piazza Affari il Ftse Mib cede l’1,03% in apertura – L’impossibilità di raggiungere nel vertice europeo di domenica un accordo generale sulla ricapitalizzazione delle banche e sul debito sovrano mette di nuovo in tensione i mercati – Lo spread Btp-Bund si allarga – Successo dei due bond dell’Enel

DAI CONTI IBM (-3%) INDIZI DI CRISI DELA DOMANDA
PIL CINESE IN FRENATA, PHILIPS E AXA TAGLIANO POSI

Ibm delude le attese di Wall Street. Le vendite del colosso dei servizi informatici sono state lievemente inferiori all previsioni: 26,2 miliardi di dollari (+7,8%) nel terzo trimestre contro una previsione di 26,3 miliardi. Sale, al contrario, la redditività : 3,19 dollari per azione contro 2,82, ma questo non è stato sufficiente ad impedire un calo superiore al 3 per cento del titolo negli scambi del dopo Borsa : la frenata di Ibm, nonostante l’impegno sui mercati emergenti e il focus su aree nuove e promettenti com eil cloud computing è segno di una profonda discesa dell’economia. Dall’Europa intanto arrivano nuovi segnali di crisi dell’occupazione: Philips taglia 4.500 posti, Axa 1.500.
E, per finire, frena anche il Pil della Cina: a settembre “solo” 9,1% contro una previsione del 9,3.

LA MERKEL GELA I LISTINI: L’ACCORDO E’ UN SOGNO
PROFONDO ROSSO ANCHE A WALL STREET E IN ASIA

Un accordo complessivo che risolva tutti i problemi della crisi del debito “è un sogno impossibile”. La dichiarazione di Angela Merkel, rinforzata dalla sortita dl ministro delle Finanze Wolfgang Schaueble (“ i leader dell’eurozona non arriveranno a conludere un accordo il giorno 23”) ha gelato tutte le borse. Dopo tre settimane consecutive di rialzo, i mercati hanno patito così una severa battuta d’arresto. La Borsa di Milano, positiva in mattinata, ha fatto un’inversione a U e ha chiuso in ribasso del 2,3%. Londra ha perso lo 0,7%, Parigi è scesa dell’1,6%, Francoforte -1,8%. Il quotidiano Handelsblatt pubblica la previsione del capo economista di Commerzbank: la tripla A di Francia e Germania ha i giorni contati.

Stesso copione a Wall Street dove il ribasso è stato guidato deal settore bancario, sotto del 6,3%. L’indice S&P 500 ha perduto l’1,9%, peggio è andata al Dow Jones -2,1%, mentre il Nasdaq perde il 2%. Cadono i titoli ciclici come Caterpillar ed Alcoa -3% , Perde quasi il 9% il titolo Gannett (l’editore di Usa Today) per il crollo della pubblicità sulla carta stampata.

Tra le banche si difende Citigroup che, grazie soprattutto a benefici di ordine contabile , realizza utili per 1,23 dollari ad azione su ricavi per 20,8 miliardi di dollari contro una previsione di un utile per azione di 0,81 dollari su ricavi pari a 19,2 miliardi di dollari. Ma il ceo Vikram Pandit non si fa illusioni: “Citigroup continua a navigare in uno scenario economico sfidante”, dice nel comunicato della banca.

E’ andata peggio a Wells Fargo che ha perduto il 6% a Wall Street dopo una trimestrale sotto le attese. La quarta maggiore banca statunitense ha archiviato il terzo trimestre con un utile netto pari a 73 centesimi per azione, poco sotto i 74 centesimi previsti dal consensus degli analisti grazie a minori svalutazioni sui crediti. “Le condizioni macro si sono rivelate peggiori delle previsioni”, ha dichiarato il ceo John Stumpf.

In ribasso anche l’Asia: Nikkei -1,48%, perdite simili per Shangai e Seul. Tonfo dell’Hang Seng di Hong Kong- 4,3%.

LO SPREAD BTP/BUND SI ALLARGA A QUOTA 369
GRANDE SUCCESSO PER I DUE BOND DELL’ENEL

La gelata in arrivo da Berlino si è fatta subito sentire sul fronte dei titoli di Stato. Il Btp è si è drasticamente indebolito, con il rendimento salito al 5,78% mentre quello del Bund è sceso di 10 punti base al 2,09%. Risultato: lo spread, che in mattinata era sceso a 350 punti, si è allargato a 369 punti.

Enel -2,3% ha collocato con successo obbligazioni per 2,25 miliardi di euro. Il valore della tranche a 4 anni è pari a 1,25 miliardi, mentre la tranche a 7 anni è di un miliardo di euro. Le emissioni sono state accolte con un boom di richieste: oltre 5 miliardi di ordini per ciascuna delle due tranche.

Il rendimento della tranche a 4 anni è stato fissato a 290 punti base sul midswap, sotto i 300 punti base indicati all’inizio dell’asta. Per la scadenza 24 ottobre 2018 il rendimento sarà di 350 punti base, inferiore ai 360 punti base segnati alla prima battuta dell’asta.

PIAZZA AFFARI, PIOGGIA DI VENDITE SULLE BANCHE
GOLDMAN BOCCIA FINMECCANICA -4,8% CON SELL

A Milano sono fioccate le vendite sulle banche a partire da Unicredit, punita con un secco – 6,1% nonostante Nomura abbia confermato la raccomandazione buy e il target price di 1,30 euro. Male anche Intesa -5,3%, Banco Popolare -4,2%, Ubi -2,8%, Monte Paschi -3,2%, Non fa eccezione, una volta tanto, il comportamento di Bpm -4,8%. Perdite massicce anche per Fonsai-4%, limita i danni Generali -1%.

Finmeccanica ha perso il 4,8% dopo che Goldman Sachs ha abbassato il target price a 4,5 euro e reiterato il giudizio sell. Brusco calo anche per automotive: Fiat -4,3%, Fiat Industrial -3,8% Pirelli -2,8%. Saipem +3,2% ha comunicato di essersi aggiudicato due nuovi contratti offshore, in Iraq e in Nigeria,nel settore E&C (Engineering & Construction) per un valore di 1,5 miliardi di dollari. In Iraq il gruppo si è aggiudicato un contratto di tipo Epic per conto di South Oil Company per l’espansione di una piattaforma nel Golfo Persico, al largo della penisola di Al Faw, a 550 chilometri a sud-est di Baghdad. In Nigeria, Saipem si occuperà di sviluppare le nuove infrastrutture in mare aperto nel campo Ofon, situato a 50 km dalla costa meridionale.

TONFO DI DIASORIN (-10%) IN PIAZZA AFFARI
UN FLUSSO DI CASSA DI 600 MLO NEL 2015

Diasorin -10%, dopo avere presentato questa mattina il nuovo piano industriale 2012-2015 e dopo aver rivisto al ribasso le stime sull’anno in corso. Per il 2011 il gruppo della diagnostica prevede che il fatturato si attesti attorno ai 450 milioni di euro (+11%), contro una stima precedente di 465-475 milioni (+15%). Il margine operativo è stimato intorno ai 200 milioni di euro, contro una previsione precedente di oltre 200 milioni, “pari a una crescita del 20% circa rispetto allo scorso anno”. Il flusso di cassa, in termini di valore accumulato, raggiungerà i 600 milioni di euro a fine 2015 consentendo al gruppo di continuare “a cercare vie di crescita per linee esterne”.

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