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La Fed taglia i tassi ma delude Trump e le Borse

La Casa Bianca e i mercati considerano troppo esiguo il taglio dei tassi (-0,25%) deciso da Powell – Slittano a settembre i negoziati Usa-Cina sui dazi – Italia in piena stagnazione economica, ma Piazza Affari non si ferma

La Fed taglia i tassi ma delude Trump e le Borse

La Federal Reserve ha deluso i mercati, che stanno reagendo al ribasso. La Banca centrale Usa ha ridotto i tassi di un quarto di punto, come previsto, ma nel comunicato finale precisa che si tratta di “un aggiustamento di metà ciclo” a fronte del rallentamento dell’economia e non dell’avvio di un ciclo di ribassi così come speravano gli operatori e Donald Trump.

“Jay Powell ci ha deluso di nuovo”, è il commento del Presidente, che però riconosce che la Fed ha anticipato lo stop alla stretta del bilancio della banca, “che non sarebbe mai dovuto iniziale”. Il pressing di Trump, lungi dal favorire un atteggiamento più morbido, ha probabilmente rafforzato i falchi: il taglio, il primo da dicembre 2008, è passato solo a maggioranza contro il parere di Bill Dudley della Potente Fed di New York e di Edith George.

GIÙ WALLSTREET E L’ASIA, SALE IL DOLLARO

Immediata la reazione dei mercati. Perde colpi Wall Street: Dow Jones -1,24%, S&P 500 -1,10%. Male anche il Nasdaq: -1,19%.

Giù stamane anche le Borse asiatiche: Hong Kong -0,7%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,8%, India -0,1% e Kospi di Seul -0,1%.

Le esportazioni di Seul scendono al minimo da sei anni, mentre continua il braccio di ferro con il Giappone. Fa meglio il Nikkei (-0,1%), sostenuto dal calo dello yen.

Il dollaro, infatti, guadagna posizioni, Non solo sullo yen, ma anche sul renminbi della Cina e sullo won della Corea della Sud. L’euro rimbalza dai minimi degli ultimi due anni, a 1,1045.

USA-CINA, SI RIPARTIRÀ A SETTEMBRE. TONFO DELL’ORO

Si sono chiuse senza risultati concreti le trattative sui dazi tra Stati Uniti e Cina. Le due delegazioni però torneranno ad incontrarsi di persona all’inizio di settembre a Washington. Nel comunicato diffuso ieri dalle autorità americane si precisa che il round di colloqui a Shanghai “è stato costruttivo”.

Poco mosso il mercato dei T bond: il decennale è trattato al 2,05%.

Il calo più rilevante riguarda l’oro: -1,3% a 1.409 dollari l’oncia. Nel corso della notte il ribasso è proseguito e stamattina siamo a 1.409 dollari l’oncia, -0,3%.

Il petrolio Brent, dopo cinque sedute consecutive di rialzo, scende: stamattina il greggio del Mare del Nord tratta a 64,4 dollari il barile, -1,4%.

A Piazza Affari, favorite dal mini rally del Brent, ieri sono salite Eni (+0,7%), Saipem (+2,7%) e Tenaris (+2,9%).

L’EUROPA FRENA, L’ITALIA RISTAGNA

Le Borse europee si sono concentrate sulle trimestrali, mettendo in secondo piano la nuova frenata dell’economia dell’Eurozona (+0,2% sul trimestre +1,1% anno su anno), accompagnata dalla discesa dell’inflazione (0,9% contro il +1,1% previsto).

La crescita italiana, intanto, è scivolata a zero. L’aumento dello 0,1% nel periodo gennaio-marzo è stato seguito da due trimestri consecutivi di contrazione. Scende anche la disoccupazione: al 9,7% dal 9,8%, contro il 10% stimato dagli analisti.

MILANO +0,56%, DEL VECCHIO SOSTIENE PARIGI

Questi numeri non hanno impedito il rimbalzo dei listini. La Borsa di Milano, la migliore, ha chiuso in rialzo dopo tre sedute consecutive di ribasso: +0,56%, a 21.398 punti.

Francoforte +0,33, Madrid -0,14%. Perde colpi solo Londra (-0,73%) a fronte del rimbalzo della sterlina, che recupera quota e fa scivolare il cambio con l’euro in area 0,9105.

Parigi +0,14%: in grande evidenza Essilor/Luxottica (+3,5%) grazie ai conti, ma soprattutto all’annuncio dell’acquisizione della catena olandese GrandVision, che tra l’altro controlla Safilo, con un esborso di 7 miliardi di euro.

A fine seduta lo spread tra Btp e Bund si è attestato a 202 punti base da 203 del finale di seduta.

In parallelo, il tasso del decennale scende a 1,54% da 1,59% della chiusura precedente.

TENGONO I CONTI FCA, INTESA NON ECCITA LA BORSA

Lungo l’elenco delle blue chips che hanno annunciato i conti.

Fiat Chrysler chiude la giornata a +2,87% grazie ai dati del semestre, che fanno registrare un risultato operativo pressoché stabile e non in calo come si aspettava il consenso. Fattore ancora più importante, il gruppo ha confermato i target per l’anno in corso nonostante il momento difficile del settore. I ricavi sono scesi del 3,2% a 26,7 miliardi di euro, leggermente sotto le aspettative. L’utile operativo rettificato segna un calo dello 0,5% a 1,50 miliardi di euro, circa il 10% sopra il consensus degli analisti. La società si attende di chiudere l’anno con un utile per azione rettificato a 2,7 euro.

Intesa (-0,2%) archivia i primi sei mesi dell’anno con un utile netto pari a 2,3 miliardi di euro il miglior risultato degli ultimi 11 esercizi. L’ad Carlo Messina ha confermato un pay out ratio dell’80%, con l’impegno di premiare gli azionisti “con un significativo dividendo”.

Mediobanca (-0,37%) ha chiuso il 2018/2019 con un utile in calo del 4,7% a 823 milioni considerando che il bilancio precedente aveva avuto oneri straordinari per 98 mln. Utile rettificato e risultato operativo +8%. Raggiunti i target del piano 2016/2019. Payout alzato al 50%, buy-back esteso fino al 4,3% del capitale.

SVETTA POSTE, TRACOLLO DI FERRAGAMO

Poste italiane (+3,4%) ha chiuso il trimestre con 474 milioni di euro di Ebit, in rialzo del 28% anno su anno, molto meglio delle attese.

Tra le note negative Salvatore Ferragamo (-7,8%). La società chiude il trimestre con un incremento delle vendite del 4,6% a cambi costanti, leggermente meglio del previsto. Nel corso della conferenza di presentazione dei dati, la società ha parlato dei danni agli affari causati dalle proteste a Hong Kong.
Moncler -1,1%. Vola Tod’s: +8,4%.

Leonardo +0,2%. La società della Difesa ha presentato i dati del trimestre. I nuovi ordini hanno battuto le attese, mentre il resto è in linea con le previsioni. Société Générale abbassa il giudizio a Hold da Buy.

SALINI, OGGI IL D-DAY DI PROGETTO ITALIA

Salini Impregilo +6% all’indomani della presentazione dei dati del trimestre. Oggi è in programma la riunione straordinaria del Cda per valutare l’operazione Astaldi.

In grande evidenza Amplifon: +5%, a 22,2 euro, nuovo massimo storico.

Spunti su Diasorin (+3,65%). Rcs +3,18% sulla trimestrale con la conferma delle stime per il secondo semestre. Corre anche per la controllante Cairo Communication (+5,24%).

S’inabissa di nuovo Bio-on (-22,53%). La procura di Bologna ha aperto un fascicolo per aggiotaggio.

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