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Italia, il settore dei servizi rialza la testa

L’indice Pmi torna a gennaio oltre quota 50, la soglia che separa la contrazione dalla crescita, anche se diminuiscono gli ordini e le aziende continuano a licenziare.

Italia, il settore dei servizi rialza la testa

Torna a crescere in Italia il comparto dei servizi. A gennaio l’indice Pmi di settore elaborato da Markit/Adaci è salito a 51,2 punti, dai 49,4 di dicembre, riportandosi sopra quota 50, che marca il confine fra espansione e contrazione dell’attività. Il rialzo dell’indicatore è legato al netto miglioramento delle prospettive delle aziende, il cui ottimismo è risultato sui livelli massimi dallo scorso luglio.

“Gennaio ha visto un rimbalzo dell’attività tra i fornitori di servizi dopo il leggero calo della fine dello scorso anno, ma guardando più da vicino i dati non sono così incoraggianti”, ha commentato Phil Smith, economista di Markit e autore del rapporto.

Il sotto indice relativo ai nuovi ordini è però sceso fra dicembre e gennaio da 49,3 a 48,8, segnando il calo peggiore dal novembre del 2013. Le aziende hanno risposto alla debolezza della domanda con nuovi licenziamenti, i più consistenti da nove mesi a questa parte.

Quest’ultimo dato è in contrasto con quanto emerso la settimana scorsa dai numeri Istat di dicembre sul mercato del lavoro, che hanno mostrato un calo del tasso di disoccupazione e un aumento del numero degli occupati.

Il Pmi servizi fornisce comunque un quadro di settore migliore rispetto a quello dato lunedì dall’analoga indagine congiunturale sul manifatturiero italiano, che ha continuato a contrarsi in gennaio, per il quarto mese consecutivo, per quanto ad un tasso meno pesante.

L’indice Pmi composito italiano – che somma le indicazioni provenienti dal settore servizi e da quello manifatturiero – si è attestato a 51,2 punti in gennaio, dai 49,4 di dicembre.

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