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INTERVISTA a Giancarlo Meschi (presidente Finarte): interesse e curiosità per i “bid” di ottobre

INTERVISTA A GIANCARLO MESCHI, presidente di Finarte Casa d’aste, che a pochi mesi dall’apertura, si prepara alla prima asta di ottobre. Molta curiosità dei collezionisti che attendono il primo appuntamento e già soddisfacenti i primi risultati della raccolta opere.

INTERVISTA a Giancarlo Meschi (presidente Finarte): interesse e curiosità per i “bid” di ottobre

Incontriamo Giancarlo Meschi, presidente della neo Finarte Casa d’aste, che ha riaperto lo scorso marzo con una nuova sede prestigiosa in via Brera a Milano.
Oltre a Giancarlo Meschi, il board della società vede altri 5 investitori, Rolando Polli, Diego Piacentini, Attilio Meoli, Marco Faieta e Simona Valsecchi, tutti con diverse esperienze professionali, manageriali e finanziarie.

Ad oggi i dipartimenti presenti sono: Arte moderna e contemporanea, Dipinti del XIX secolo, Dipinti antichi, Arte extra europea, Fotografia, Design e non è detto che a breve se ne possano aggiungere degli altri seguendo i modelli principali internazionali, sempre più interessati ad area nuove e di tendenza.

Presidente, a due mesi dall’apertura che cosa può dirci?
Posso affermare che c’è molta curiosità sulla nostra attività e anche interesse sia da parte di collezionisti privati, mercanti e galleristi ma anche di fondi italiani con i quali abbiamo creato un dialogo. C’è solo da attendere, credo però che siamo sulla buona strada.

Milano come ha risposto?
Bene, abbiamo avuto dei buoni contatti e crediamo che sarà una città sulla quale lavoreremo molto bene. Il 900 storico, al quale noi puntiamo è molto presente nelle collezioni milanesi e spesso trattasi di opere di pregio.

Lei sappiamo che è un amante del ‘900 storicizzato, saranno presenti opere interessanti alla prossima asta?
Certamente, avremmo opere di De Chirico, Savinio, Tancredi, Pirandello, diciamo pure una buona rappresentanza del secolo.

Il mercato italiano vive un po’ la situazione economica attuale, con un atteggiamento diverso di quello che si registra all’estero, ma è anche vero che in Italia ci sono tante opere importanti presenti in collezioni private, come pensate di rivalorizzare l’interesse verso la vostra casa d’aste?
Innanzittutto realizzeremo un catalogo “curatoriale” non il solito volume elenco, abbiamo scelto questa tipologia perchè ogni opera è unica e ha una sua storia, credo sia indispensabile amplificare l’anima dell’opera. Sicuramente tutto corredato da immagini e i dati necessari perchè l’opera sia meglio apprezzata.

Puntate molto alle vendite online? che mercato intendete raggiungere?
Certamente si, è il futuro e non solo, dapprima lo faremo con i settori più idonei come la fotografia, il design e non escludo qualche novità a breve. L’interesse manifestato nelle aste oonline ci fa pensare che potremmo avere le opere e i settori preferiti dai compratori web.

L’asta di ottobre comprenderà tutti i settori?
A grandi linee e con la raccolta di opere ottenute fino ad ooggi, penso di sì, ma dobbiamo attendere la fine dell’esate per essere certi come sarà il catalogo definitivo. A due mesi dall’inizio dell’attività mi sento soddisfatto perciò ora attendo che altri collezionisti credano in noi con altre opere da affidarci.

Arte extra europea cosa comprende?
Principalmente tribalica, africana, indiana e opere dell’Indocina.

Il settore della fotografia, comprenderà scatti di fotografi importanti o anche opere contemporanee?
Inizialmente puntiamo alla fotografia vera e propria, autori italiani e stranieri, mentre per opere fotografiche contemporanee saranno inserite nell’arte contemporanea.

Un’ultima cosa, possiamo credere che l’arte italiana così bistratta ritorni a salire nel mercato dell’arte?
Tutto è ciclico, è vero che ad esempio il 900 storico italiano, anche di grandi maestri è sottostimato rispetto ad artisti stranieri, ma è anche vero che il collezionista che investe guarda le tendenze internazionali, ma credo sia il momento migliore per acquistare artisti italiani, c’è solo da pensare che il valore della loro arte aumenti nel tempo. Sono ottimista ma ci vorrà un po’ di tempo. Quello che ci aiuterà, come casa d’aste e che saremmo su piattaforme online e perciò raggiungeremo un pubblico molto ampio che potrà apprezzare opere ancora sconosciute al collezionista mondiale.

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