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INDAGINE R&S MEDIOBANCA: nel 2014 meno perdite su crediti e più utili per le banche italiane

INDAGINE R&S MEDIOBANCA SULLE BANCHE INTERNAZIONALI – Le banche Usa fanno meglio di quelle europee e la loro redditività è cinque volte quella europea – La maggior banca mondiale è JP Morgan Chase: 17esima Unicredit e 21esima Intesa – I punti di forza e le debolezze delle banche italiane – Segnali incoraggianti nel primo trimestre del 2014

INDAGINE R&S MEDIOBANCA: nel 2014 meno perdite su crediti e più utili per le banche italiane

L’indagine condotta da Mediobanca mostra l’andamento delle maggiori banche internazionali nel 2013 e nella prima parte del 2014, confrontando i risultati registrati in Europa e negli Stati Uniti e riuscendo a fornire un quadro completo e complesso della situazione degli istituti bancari in questo esatto momento e dei punti di forza e di debolezza delle banche italiane.

In Europa le banche hanno registrato ricavi in flessione nel 2013 (-1,3% sul 2012), perdite su crediti in calo dell’8,5% ma ancora rilevanti (18% dei ricavi) e oneri stradinari netti raddoppiati (+110%). 

Negli Usa, invece, ricavi in crescita nel 2013 (+2% sul 2012), crollo delle perdite su crediti del 48% (al 5% dei ricavi) e oneri straordinari in più modesta crescita (+35%). Nel 2013 la redditività netta delle banche USA è stata quasi cinque volte quella europea (roe: 7,5% contro 1,6%), anche grazie alla maggiore efficienza (cost/income ratio: 64,4% contro 68,8%). Dal 2011 la crisi è costata alle banche europee 137 mld. di euro e 63 mld. di Usd negli USA. Il grosso è arrivato da impairment in Europa (98 mld.), da oneri per litigation negli USA (52 mld.).

Forte deleveraging: -12,1% tra 2011 e 2013 l’attivo delle banche europee, -9,8% quello delle americane. Cala anche l’occupazione, più in Europa (-7,5%) che negli USA (-1,9%). L’attivo delle banche europee si riduce al 200% del Pil (dal 235% del 2011), quello delle americane al 72% (86% nel 2011). Nel 2013 le due maggiori banche tedesche pesano sul Pil meno delle due maggiori italiane (79% contro 94%).  

Crollano i derivati: -36% in Europa tra 2011 e 2013, -39% negli USA e passano in Europa dal 56% del Pil nel 2011 al 22% nel 2013, negli USA dal 32% al 18%. 

I crediti alla clientela si riducono in Europa del 3,7% sul 2012, aumentano Oltreoceano (+1,2%). I crediti ai clienti scendono in Europa dal 56% al 53% del Pil, sono stabili negli USA (23%).  

JP Morgan Chase è la maggiore banca mondiale per totale attivo (2.560 mld. di euro). HSB è la maggiore europea (2.145 mld. di euro) e la terza al mondo, dopo Bank of America (2.157 mld. di euro). Tra i 28 maggiori istituti, Unicredit è 17esimo (846 mld.), Intesa SP 21esima (626 mld.).  

Punti di forza delle banche italiane rispetto alla media europea: bassa leva (17,7x contro 23,6x), elevato capitale regolamentare (Cet al 10,9% contro 10,5%), poca speculazione (Livello 3 al 16,7% dei mezzi propri contro 24,4%), elevata copertura dei crediti dubbi (coverage al 53,6% contro 45,3%), buona efficienza (cost/income ratio al 67,5% contro 68,8%) e bassa incidenza degli intangibles (attivi immateriali su mezzi propri al 13,5% contro 16,5%).  

Debolezze italiane: redditività negativa nel 2013 (roe al –16,9%; media europea: +1,5%), molti crediti dubbi (79% in % sui mezzi propri; media europea: 37%), portafoglio di titoli di stato Giips in aumento: da 98,4 mld. nel 2011 a 152,2 mld. nel 2013, il 10% dell’attivo e 1,8 volte i mezzi propri.  In base ad un set di 13 indicatori di bilancio, le maggiori banche italiane hanno un posizionamento mediano: sono precedute dalle olandesi, dalle spagnole e dalle francesi, ma precedono, nell’ordine, le britanniche, le svizzere e le tedesche.  

In base al medesimo set di 13 indicatori di bilancio, le banche europee meglio posizionate sono: Nordea (Svezia), HSBC (UK), Rabobank (Olanda), BBVA (Spagna), Groupe Bcpe (Francia), Ing (Olanda) e Danske (Danimarca).  

Primo Q2014: in calo in Europa i ricavi ( -3,7%) e il risultato netto (-5,4%), pur con minori perdite su crediti (-24,7%). Idem negli USA: in calo i ricavi (-3,7%) e il risultato netto (-5,5%), con meno perdite su crediti (-29,9%). Bene le italiane: ricavi stabili (+0,2%), meno perdite su crediti (-18%) e utili in crescita (+61%).  

Aiuti governativi dal 2008 al 2013. Negli USA: 2.853 mld. di Usd a 1402 istituti, di cui 1.679 mld. restituiti/scaduti (59%), per un netto di 2.043 mld. In Europa: 3.166 mld, di euro a 480 istituti, di cui 2.180 mld. restituiti/scaduti (69%), per un netto di 986 mld. Maggiori aiuti (lordi): UK per 1.213 mld. di euro, Germania 446 mld., Spagna 268 mld., Irlanda 260 mld. e Belgio 243 mld. 

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