Condividi

Grecia, Dijsselbloem: “Eurogruppo lunedì non sarà decisivo, serve più tempo”

“Se i greci completassero il programma di riforme, ma la sostenibilità del debito non fosse comunque ai livelli richiesti, allora noi saremmo pronti a fare di più” – Il presidente dell’Eurogruppo incontra Padoan: “Abbiamo fiducia nel governo italiano: saprà prendere le decisioni giuste” dopo la sentenza della Consulta sulle pensioni.

Grecia, Dijsselbloem: “Eurogruppo lunedì non sarà decisivo, serve più tempo”

“Sono stati fatti progressi e le trattative si sono intensificate. Ne sono felice, anche noi sentiamo l’emergenza come i greci… Ma l’Eurogruppo di lunedì non sarà decisivo, ci serve più tempo”. Lo ha detto oggi il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, dopo aver incontrato a Via XX Settembre il ministro dell’Economia italiano, Pier Carlo Padoan.

Quanto all’ipotesi di una nuova ristrutturazione del debito pubblico greco, Dijsselbloem ha chiarito meglio le parole da lui stesso pronunciate ieri, sottolineando che non c’è nulla di nuovo rispetto all’intesa siglata dall’Eurogruppo con il precedente governo di Atene, guidato da Antonis Samaras: “Se andiamo indietro a quanto concordato a novembre 2012 – ha detto l’olandese –, la questione è che se i greci completassero il programma, che è stato rivisto, e si impegnassero pienamente sulle riforme, ma la sostenibilità del debito non fosse comunque ai livelli richiesti, allora noi saremmo pronti a fare di più”.

Padoan, che questa settimana ha incontrato a Roma il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, ha parlato di “progressi” nelle trattative in corso tra Bruxelles e Atene, ma ha aggiunto che “occorre accelerare”, anche se “c’è fiducia sul fatto che un accordo con la Grecia possa essere raggiunto in tempi ragionevoli”, perché “ci sono stati progressi sia sulle modalità sia sulle misure da prendere per proseguire l’aggiustamento”. 

Quanto alla soluzione che il governo italiano deve trovare alla questione aperta dalla sentenza della Consulta sulle pensioni (il pronunciamento ha dichiarato incostituzionale lo stop alle rivalutazioni Istat deciso nel 2012 dal governo Monti per i trattamenti a partire da 1.400 euro al mese), Dijsselbloem si è detto “fiducioso” sul fatto che Roma saprà “prendere le decisioni appropriate” per pagare i rimborsi senza compromettere i conti pubblici.

Padoan, invece, ha confermato che l’Esecutivo “lavora nel rispetto della sentenza” della Corte costituzionale a “misure che minimizzino l’impatto sulla finanza pubblica”. 

Commenta