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Governo: dal 2017 fattura elettronica anche fra privati

Sarà facoltativa e garantirà la riduzione dei termini di accertamento – Arrivano anche novità sull’abuso di diritto: non è penale e l’onere della prova è a carico dell’amministrazione.

Governo: dal 2017 fattura elettronica anche fra privati

Fatturazione elettronica, abuso di diritto e fiscalità internazionale, ma anche adempimento collaborativo e novità sui termini di accertamento. Queste le materie dei tre decreti attuativi della delega fiscale approvati oggi dal Consiglio dei ministri. “Ne seguiranno altri entro metà giugno”, ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, al termine della riunione. 

In particolare, fra due mesi toccherà alla riforma del catasto, alle nuove regole per il settore dei giochi e alle norme sugli aspetti penali dei reati tributari, compresa l’impunibilità per importi evasi non superiori al 3% del reddito imponibile, una regola che ha suscitato clamore perché potrebbe salvare Silvio Berlusconi dai riflessi penali del processo Mediatrade.

Quello di oggi, insomma, “è un passo in avanti importante – ha detto il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan –, ma non è ancora quello conclusivo. Dobbiamo completare il pacchetto che riguarda il sistema sanzionatorio nel suo complesso. Non c’è assolutamente nessuna tensione su questa questione né su altre relative alla delega fiscale”. L’obiettivo è chiudere la partita a settembre, in linea con la proroga di sei mesi chiesta il mese scorso dal governo al Parlamento. 

FATTURAZIONE ELETTRONICA

Dallo scorso 31 marzo la fatturazione elettronica è obbligatoria per le forniture di beni e servizi a tutta la Pubblica amministrazione, mentre dal 2017 il vecchio registratore di cassa andrà in archivio anche per i rapporti fra privati, ma in quel caso la scelta sarà libera.

Per i contribuenti che decideranno di passare alla fattura telematica è prevista “la riduzione dei termini di accertamento – ha chiarito Padoan –, un’agevolazione per le imprese, a patto che sia consentita la tracciabilità delle transazioni”. Inoltre, lo scontrino diventerà facoltativo e avrà solo valore amministrativo, non più tributario: ad esempio, potrà essere rilasciato su richiesta per attivare una garanzia. 

Quanto al 730 precompilato, le spese detraibili e deducibili certificate da una fattura elettronica saranno inserite direttamente dall’Agenzia delle Entrate nella dichiarazione dei redditi telematica.

ABUSO DI DIRITTO: NON E’ PENALE, ONERE DELLA PROVA ALL’AMMINISTRAZIONE

“Sull’abuso del diritto – ha continuato il ministro dell’Economia – lo scopo è delineare con certezza la condotta contestabile al contribuente. L’onere della prova dell’abuso è a carico dell’amministrazione”. Inoltre, “mentre frode, reati tributari, evasione, rientrano nell’ambito penale, l’abuso del diritto ha natura amministrativa”.

ADEMPIMENTO COLLABORATIVO OLTRE 10 MILIARDI

Un’altra novità riguarda l’adempimento collaborativo per le imprese oltre i 10 miliardi di fatturato, con il quale si avvia “uno scambio d’informazioni con l’amministrazione fiscale che permette d’individuare le controversie e avviare una procedura facilitata – ha continuato il ministro –. In questo modo l’Agenzia delle Entrate diventa consulente del contribuente e non solo controllore”. 

TERMINI DI ACCERTAMENTO

In Consiglio dei ministri “abbiamo anche affrontato i termini di accertamento”, ha detto ancora Padoan, spiegando che “il raddoppio dei tempi” per le verifiche penali “è consentito soltanto se la denuncia viene presentata nella scadenza ordinaria, con certezza del diritto per il contribuente”.

FISCALITA’ INTERNAZIONALE

Infine, il Cdm ha approvato il decreto sulla fiscalità internazionale che regola il cosiddetto ruling, ovvero la procedura che determina l’entità dei tributi che una società internazionale deve pagare ai diversi Stati. “Le nuove regole semplificano la normativa e colmano dei vuoti anche in ottemperanza di norme internazionali – ha detto ancora Padoan –. C’è l’introduzione dell’interpello per le società che investono nel nostro Paese”, le quali “possono collaborare con l’Agenzia delle Entrate per avere chiaro il regime che vige nel Paese”.

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