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Gelato, il 40% di quello mondiale è italiano

Secondo i dati diffusi alla viglia del Sigep, la filiera del gelato artigianale italiana vale quasi 5 miliardi – In Italia le gelaterie sono circa 39mila, di cui 10mila specializzate, e danno lavoro a 150mila persone.

Il 40% delle gelaterie nel mondo è italiano. In Europa quelle made in Italy sono oltre la metà. Per un volume d’affari della filiera “gelato artigianale” di 4,83 miliardi di euro. Sono i primi dati, riferiti al 2017, diffusi alla vigilia della 40esima edizione di Sigep, il Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e caffè organizzato da Italian exhibition group (Ieg) alla fiera di Rimini (19-23 gennaio) e che confermano il primato globale di questo segmento del Food service dolce tricolore. Spinto da consumi che nel 2017, solo per i gelati, sono cresciuti del 10 per cento.

In base a elaborazioni di fonti diverse (Acomag, Aiipa, Coldiretti, Confartigianato, Osservatorio Sigep e altre), il gelato artigianale viene consumato ormai in 76 Paesi di tutti i continenti. Con l’Europa che conta 300mila addetti e vendite per 9 miliardi, pari al 60% del mercato mondiale, in crescita costante – nel periodo 2013-2017 – del 4% l’anno.

In Italia le gelaterie sono circa 39mila, di cui 10mila specializzate, 29mila attive in bar e pasticcerie con gelato artigianale. E rappresentano un circuito che dà lavoro a 150mila addetti per un fatturato di 2,7 miliardi.

Innovazione e tradizione, creatività e tecnica sono gli ingredienti di qualità della filiera in Italia, che è anche leader mondiale nei semilavorati con 42 imprese attive per un fatturato complessivo di 1,6 miliardi. Ma un’analisi di Coldiretti su dati Eurostat evidenzia come la filiera del gelato artigianale abbia un forte impatto su tutto il settore agroalimentare, considerato che garantisce l’acquisto di circa 220mila tonnellate di latte, 64mila tonnellate di zuccheri, 21mila di frutta fresca e 29mila di altre materie prime, tra le quali spiccano eccellenze come il pistacchio di Bronte, la nocciola piemontese, la mandorla siciliana e i limoni di Sorrento.

A tutto questo si aggiunge il primato dell’Italia nella produzione di macchine e vetrine per gelaterie. Un sistema industriale che vede 13 imprese di macchinari controllare quasi il 90% del mercato mondiale, con un fatturato di 229 milioni, cui si aggiungono una decina di aziende specializzate nella realizzazione di vetrine, con un fatturato aggregato di 306 milioni.

Il sistema della gelateria artigianale made in Italy è diventato un modello da esportazione. L’Osservatorio Sigep, in collaborazione con Sistema Gelato, per le principali catene indica tra il 2017 e il 2018 un incremento medio del 4%: +11% nel Centro e Sud America, +8,1% in Medio Oriente, +4,1% in Asia, +1,8% in Europa, al netto dell’Italia. Ed è soprattutto il fenomeno del franchising e delle catene a registrare i maggiori margini di crescita. Il monitoraggio ha rilevato quattro insegne italiane di gelateria con oltre 50 punti vendita ciascuna nel mondo. Segno evidente che le catene rappresentano lo strumento migliore di crescita, in particolare nei mercati esteri più lontani.

Non manca la curiosità: il “Gelato Day”, unica Giornata che il Parlamento europeo ha finora dedicato a un alimento (in fiera viene presentata la Giornata europea del gelato artigianale, in programma il 24 marzo 2019) e che quest’anno – settima edizione – vede protagonista il gusto Tiramisù.

A Rimini Sigep rappresenta anche il top della pasticceria artigianale, che in Italia vede impegnate circa 43mila imprese specializzate che danno lavoro a oltre 155mila addetti. E poi il settore del pane e dell’industria molitoria, che l’anno scorso ha visto all’opera 358 molini con una produzione di 7,7 milioni di tonnellate di sfarinati per un fatturato stimato in quasi 3,5 miliardi. Le farine, in base a elaborazioni di Italmopa, Aibi Assitol e Cerved, sono sempre più destinate alla produzione di pizza. E cresce, tra il 10 e il 30%, la domanda di prodotti innovativi, salutistici e quelli ottenuti con materie prime regionali o locali.

Ultimi, ma non per importanza, i numeri del caffè. Il 95% degli italiani lo beve abitualmente, per una spesa annua pro-capite di 260 euro. L’Italia è il quarto Paese mondiale per export di caffè torrefatto, forte di una filiera che conta oltre 800 torrefazioni e 7mila addetti, per un fatturato 2017 di 3,9 miliardi, di cui oltre 1,3 realizzati con l’export, in crescita del 3,3 per cento. E anche in questo segmento spicca un sistema di costruttori italiani di macchine per caffè espresso. In progresso del 4,5% nel 2017 e del 2,2% nel 2018 (stime Comitato italiano del caffè, Nomisma, Iri).

L’edizione 2019 di Sigep parte dai numeri record dell’anno scorso. Con quasi 136mila buyer italiani e oltre 32mila esteri di 180 Paesi. Che fanno di Ieg (sodalizio tra le fiere di Rimini e Vicenza) il principale hub internazionale per il canale Foodservice dolce.

“Le previsioni di quest’anno per i consumi alimentari fuori casa sono all’insegna di un’ulteriore crescita – riferisce Flavia Morelli, Group brand manager delle fiere Food&beverage di Ieg – Per prodotti, macchine e attrezzature il mercato europeo è in continua espansione, anche se con il supporto di Ice Agenzia l’obiettivo è incrementare la presenza del made in Italy a livello internazionale”.

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