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Eni: Fsi (Cdp) entra in Saipem con il 12,5%

Fsi si è inoltre impegnata a sottoscrivere pro-quota le azioni Saipem di nuova emissione emesse con l’aumento di capitale – La società d’impiantistica ha chiuso i nove mesi con una perdita netta di 866 milioni di euro (dall’utile di 212 milioni del2014).

Eni: Fsi (Cdp) entra in Saipem con il 12,5%

Il Fondo Strategico Italiano, società controllata da Cassa depositi e prestiti (a sua volta controllata dal Tesoro), ha sottoscritto ieri un contratto con Eni per entrare nel capitale della sua controllata Saipem con circa il 12,5% del capitale sociale (55.176.364 azioni). Il prezzo sarà compreso fra 8,83 e 7,40 euro per azione. Fsi si è inoltre impegnata, insieme a Eni, a sottoscrivere, pro-quota, le azioni Saipem di nuova emissione emesse con l’aumento di capitale fino a 3,5 miliardi di euro proposto sempre ieri dal Consiglio d’amministrazione della società d’impiantistica. Nell’ambito dell’accordo è anche previsto che, a seguito del completamento dell’aumento di capitale, Saipem rifinanzi il proprio debito verso Eni con linee di credito bancarie, divenendo finanziariamente indipendente da quest’ultima.

Ieri, inoltre, il Cda di Saipem ha approvato i conti dei nove mesi, che registrano una perdita netta di 866 milioni di euro (dall’utile di 212 milioni del2014), un ebit di -640 milioni (su cui pesano le svalutazioni) e acquisizione di nuovi ordini per 5,357 miliardi (dai 15 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso). Per quanto riguarda il solo terzo trimestre, i ricavi sono calati del 12,5% a 3,072 miliardi mentre il risultato operativo è stabile a 150 milioni e il risultato netto è salito del 28,9%, a 54 milioni. Al 30 settembre il debito netto era pari a5,736 miliardi (da 5,53 miliardi del 30 giugno scorso). “I risultati del terzo trimestre sono in linea con il periodo equivalente dell’anno scorso nonostante lo scenario di mercato profondamente deteriorato – ha commentato l’ad di Saipem, Stefano Cao – Il risultato è stato raggiunto grazie al miglioramento del segmento E&C onshore, che è tornato a breakeven, nonché alla relativa stabilità del business deldrilling. Risultati incoraggianti che ci permettono di confermare la guidance già comunicata”. Ieri il titolo in Borsa di Saipem ha chiuso in rosso del 3,39%, a 7,99 euro.

Quanto al trasferimento delle azioni da Eni al Fsi, “avverrà immediatamente prima dell’avvio dell’offerta in opzione dell’aumento di capitale di Saipem – si legge nella nota -, subordinatamente all’avveramento di alcune condizioni sospensive, tra cui: (i) ottenimento di un provvedimento motivato da parte di Consob, dal quale risulti la mancata insorgenza dell’obbligo di promuovere un’offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle azioni Saipem; (ii) esito positivo della procedura antitrust; (iii) sottoscrizione da parte di Saipem dei contratti di rifinanziamento del debito; (iv) sottoscrizione di un underwriting agreement per l’aumento di capitale di Saipem; (v) mancato verificarsi di un evento negativo rilevante, che include eventi o circostanze tali da determinare mutamenti negativi significativi della situazione finanziaria e patrimoniale di Saipem o del Gruppo Saipem nel suo complesso, o che incida negativamente sul valore delle azioni o sul buon esito dell’operazione. L’accordo sarà invece risolto in caso di mancato regolamento dell’aumento di capitale di Saipem entro il 31 maggio 2016 e di mancato rimborso per cassa del debito del Gruppo Saipem nei confronti del Gruppo Eni entro il 30 giugno 2016″.

Contestualmente al contratto di compravendita, “Fsi ed Eni hanno sottoscritto un patto parasociale riguardante un ammontare complessivo di poco superiore al 25% del capitale sociale di Saipem (ciascuna delle parti apporterà il 12,5% più un’azione). Il patto, efficace dalla data del Closing e di durata triennale, prevede, tra l’altro: la presentazione da parte di Fsi e Eni, in occasione del prossimo rinnovo degli organi sociali di Saipem, di un’unica lista per la nomina del Consiglio di Amministrazione (in cui il Presidente e l’Amministratore Delegato saranno nominati congiuntamente dalle parti) e del Collegio Sindacale; (ii) obblighi di preventiva consultazione e, ove consentito, impegni di voto (anche relativamente alle azioni Saipem non apportate al patto parasociale), con riguardo a tutte le delibere assembleari e a talune delibere del Consiglio di Amministrazione; (iii) alcune limitazioni al regime di circolazione delle azioni Saipem detenute dalle due società. Per maggiori informazioni sul patto parasociale si rimanda all’estratto che sarà pubblicato nei termini e secondo le modalità di legge. Quanto alla composizione dell’attuale Consiglio di Amministrazione di Saipem, al Closing verrà cooptato un consigliere di nomina FSI in sostituzione di un consigliere di nomina Eni, mentre tutti gli altri consiglieri, inclusi il Presidente -Paolo Andrea Colombo- e l’Amministratore Delegato -Stefano Cao-, saranno confermati nelle loro cariche”.

Saipem impiega direttamente 7.600 dipendenti in Italia, di cui 3.200 ingegneri specializzati, e ha in essere collaborazioni stabili con le principali università e istituti di ricerca italiani, tra cui il Politecnico di Milano e di Torino. Nel Paese sono inoltre presenti, oltre alla sede principale, 5 tra centri di engineering, produzione e ricerca e sviluppo dell’azienda. In termini di impatti indiretti sull’occupazione del Paese, Saipem effettua circa 1,8 miliardi di euro di acquisti da fornitori italiani e subappalta a società italiane d’ingegneria circa 1,7 milioni di ore di lavoro, con un impatto occupazionale stimato in circa 22.500 addetti. Nel 2014, Saipem ha registrato un fatturato di circa 12,9 miliardi di euro, impiegando circa 46.500 persone a livello globale.

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