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Duro attacco di Draghi: “Forze globali cospirano per tenere bassa l’inflazione”

Il numero uno della Bce lancia l’allarme e conferma: “Non ci arrenderemo alla bassa inflazione: il rischio di effetti collaterali non ci fermerà” – “A marzo possibili ulteriori politiche espansive per sostenere la ripresa dell’economia” – Unione bancaria: “Fondamentale la garanzia europea sui depositi, la proposta della Commissione Ue è benvenuta”

Duro attacco di Draghi: “Forze globali cospirano per tenere bassa l’inflazione”

Nell’economia globale esistono diverse “forze globali che cospirano per tenere bassa l’inflazione”. Lo ha detto oggi il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso di una conferenza organizzata dalla Bundesbank a Francoforte, facendo riferimento a temi come l’indebolimento ciclico di petrolio e materie prime. 

“Queste forze possono rallentare il ritorno dell’inflazione ai nostri valori obiettivo – ha continuato Draghi –, ma non c’è motivo per cui debbano portare a un’inflazione permanentemente più bassa. Quello che conta è che le banche centrali agiscano nell’ambito dei loro mandati. Nell’area euro, ciò può creare sfide diverse da quelle poste in altre giurisdizioni, ma queste sfide possono essere mitigate e non giustificano l’inazione. Se ci sarà bisogno adotteremo ulteriori politiche espansive per sostenere la ripresa dell’economia”.

INFLAZIONE: L’OBIETTIVO, LA SITUAZIONE ATTUALE E LE PROSPETTIVE

Statuto alla mano, il primo obiettivo della Bce è il mantenimento della stabilità dei prezzi, con un obiettivo d’inflazione “inferiore ma prossimo” al 2% annuo. Per far ripartire i prezzi, la Bce ha già varato misure consistenti di politica monetaria (dal quantitative easing al taglio dei tassi), eppure, secondo l’ultima stima flash di Eurostat, a gennaio il tasso d’inflazione annuale nella zona euro dovrebbe essersi attestato allo 0,4%. Non solo: Yves Mersch, membro del comitato esecutivo della Bce, ha detto in una recente intervista al Wall Street Journal che l’Eurozona potrebbe tornare in deflazione tra la primavera e l’inizio dell’estate.

DRAGHI: “NON CI ARRENDEREMO ALLA BASSA INFLAZIONE, IL RISCHIO DI EFFETTI COLLATERALI NON CI FERMERÁ”

“Non ci possono essere dubbi sul fatto che, se decidessimo di adottare politiche ancora più accomodanti, il rischio di effetti collaterali non ci fermerebbe – ha continuato oggi Draghi –. Abbiamo sempre in mente la necessità di limitare le distorsioni causate dalle nostre politiche, ma la priorità è l’obiettivo di stabilità dei prezzi. E’ questo il significato del principio della dominanza monetaria che è iscritto nei Trattati e che rende credibile la politica monetaria”.

Insomma, “se non ci arrendiamo all’inflazione bassa, e sicuramente non lo facciamo – ha sottolineato ancora il numero uno della Bce – a conti fatti il dato ritornerà a livelli in linea con il nostro obiettivo. Adottare invece un orientamento di ‘wait-and-see’ e ampliare l’orizzonte temporale delle nostre politiche comporta dei rischi, e cioè attese d’inflazione non ancorate in modo duraturo e, di conseguenza, tassi di inflazione sempre più bassi. Se dovesse succedere avremmo bisogno di politiche monetarie molto più accomodanti per invertire questo processo. Da questo punto di vista, i rischi di agire troppo tardi sono superiori a quelli di agire troppo presto”.

UNIONE BANCARIA: DRAGHI PROMUOVE LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE UE PER UNA GARANZIA EUROPEA SUI DEPOSITI

Draghi ha parlato anche di unione bancaria, ricordando che “manca ancora un accordo sul terzo pilastro: la garanzia europea sui depositi, un elemento fondamentale per una vera moneta unica. Per questo, la proposta della Commissione di creare uno schema di garanzia europea dei depositi è benvenuta: da un lato definisce l’obiettivo ambizioso di creare un vero sistema europeo di tutela dei correntisti, il che favorisce la nascita di un mercato interno dei depositi nel quale la disponibilità degli stessi è garantita a prescindere dalla giurisdizione con un livello di fiducia nei depositi uguale dappertutto; dall’altra, è realistica e offre una serie di garanzie contro il ‘moral hazard’, cosicché la condivisione dei rischi non diventi una distribuzione dei rischi”. 

Draghi ha quindi ribadito che “la riduzione dei rischi e la condivisione dei rischi sono due facce della stessa medaglia e dovrebbero essere perseguite contemporaneamente: sono entrambe essenziali per proteggere la stabilità del settore bancario europeo e per garantire una trasmissione omogenea della nostra politica monetaria”.

BOLLETTINO BCE: “A MARZO POSSIBILI NUOVE MISURE DI POLITICA MONETARIA”

Intanto, nel bollettino mensile pubblicato oggi, la Banca centrale europea ribadisce che i rischi di indebolimento di crescita economica e inflazione dell’area euro “sono tornati ad aumentare a inizio anno, in presenza dell’acuita incertezza riguardo alle prospettive di crescita delle economie emergenti, della volatilità nei mercati finanziari e delle materie prime e di rischi geopolitici. Il Consiglio direttivo dovrà pertanto rivedere ed eventualmente riconsiderare l’orientamento della politica monetaria agli inizi di marzo, quando saranno disponibili le nuove proiezioni macroeconomiche relative anche al 2018”.

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