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Camera e Senato, un primo giorno inutile

I nuovi deputati e senatori non sono riusciti a portare a termine il loro primo compito: l’elezione dei successori di Gianfranco Fini e Renato Schifani alla presidenza delle due assemblee – Fumate nere in successione fra Montecitorio e Palazzo Madama, con Pd e Pdl che hanno votato scheda bianca e i grillini che si sono schierati a favore dei propri candidati

Camera e Senato, un primo giorno inutile

Fumate nere in sequenza tra Camera e Senato. Come previsto, la XVII legislatura della storia repubblicana è iniziata nel peggiore dei modi, con il completo stallo politico. I nuovi deputati e senatori non sono riusciti a portare a termine il loro primo compito: l’elezione dei successori di Gianfranco Fini e Renato Schifani alla presidenza delle due assemblee. 

Pd e Pdl hanno votato scheda bianca, mentre i membri del Movimento 5 Stelle si sono espressi a favore dei propri candidati: Roberto Fico a Montecitorio e Luis Alberto Orellana a Palazzo Madama. Risultato: nulla di fatto.

La giornata è iniziata stamane al Senato, dove al primo scrutinio sono state spogliate 246 schede bianche su 313 totali, 4 le nulle. Nessuno si lontanamente avvicinato alla maggioranza assoluta necessaria per l’elezione: Orellana ha ottenuto 52 voti, Sibilia 4, Mussolini 3, Compagna 2, Colombo e Scilipoti 1.  

Nemmeno la seconda votazione ha incoronato qualcuno. Le schede bianche sono state più della maggioranza assoluta, e l’unica novità rispetto al primo voto è stata una decina di schede a favore di Ignazio Marino.

Lo stesso copione è andato in scena con la prima votazione a Montecitorio: 459 schede bianche, 24 nulle, 108 voti a Fico e 6 a Marantelli. Nel pomeriggio secondo round: 450 schede bianche, 110 voti a Fico. Ancora niente. 

Intanto, da Nichi Vendola è arrivata un’apertura al Movimento dei grillini: “Il nostro auspicio è che si possa determinare progressivamente una scelta in favore di un candidato appartenente al Movimento 5 stelle, che è il primo partito alla Camera – ha detto il leader di Sel -. Ovviamente noi stiamo dentro una coalizione, cerchiamo non di piantare una bandierina ma di contribuire allo sblocco della paralisi che c’è in Parlamento”. 

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