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Call Center: “A rischio 80mila posti di lavoro”, allarme dei sindacati

Dopo i tagli annunciati da Almaviva, che ha reso noto l’intenzione di licenziare oltre 2.500 dipendenti tra Roma e Napoli , i sindacati lanciano l’allarme sul futuro dei lavoratori attivi nei call center.

Call Center: “A rischio 80mila posti di lavoro”, allarme dei sindacati

Dopo i tagli annunciati da Almaviva, che ha reso noto l’intenzione di licenziare oltre 2.500 dipendenti tra Roma e Napoli , i sindacati lanciano l’allarme sul futuro dei lavoratori attivi nei call center.

“Se non si risolve la questione entro breve, nel giro di qualche mese ci saranno 70-80mila posti a rischio”  Queste le dichiarazioni rilasciate dai sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom, nel corso di un incontro informale dalla commissione Lavoro del Senato in merito alla vertenza Almaviva.

Le associazioni hanno deciso di appellarsi a Governo e Parlamento chiedendo ai nostri rappresentati di fare qualcosa. In base alla loro analisi sarebbero tre le problematiche urgenti da affrontare: creare delle norme che riescano a contrastare le delocalizzazioni applicando le sanzioni già previste; sovvertire il sistema di “gare al ribasso” rispettando i minimi contrattuali e garantire ai lavoratori ammortizzatori sociali stabili.

Nel frattempo, il caso Almaviva è tornato al centro dell’attenzione del ministero dello Sviluppo economico a causa del trasferimento di 135 lavoratori da Palermo a Rende. La questione è attualmente analizzata dai tecnici del ministero dello Sviluppo economico ed è iniziata con la perdita della commessa Enel che a dicembre non rinnoverà il contratto.

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