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Borsa, gran balzo dei petroliferi che trascinano Piazza Affari

L’accordo dell’Opec mette le ali a Tenaris (+9,3%), Saipem (+5,4%) ed Eni (+4,6%) che trainano Piazza Affari in territorio positivo (+0,7%) – Bene anche A2A e Cnh – Vendite su Stm, Ubi (effetto Good banks), Luxottica, Mps e Unipol – In flessione Francoforte.

Borsa, gran balzo dei petroliferi che trascinano Piazza Affari

Frenano sul finale i listini europei, dopo una seduta al traino del settore energia Piazza Affari avanza dello 0,72%, Parigi si ferma a +0,26%. Chiude invece in rosso Francoforte -0,31%, sotto la pressione delle vendite sui bancari. In mattinata il Tesoro ha collocato con successo Btp a 5 e a 10 anni. Il decennale è risalito all’1,21%.  

A caratterizzare la giornata Toro in Piazza Affari è stato il balzo in avanti dei petroliferi. Eni ha messo a segno in balzo del 4,21% a 2,87 euro. Molto bene anche Saipem 4,80%. Va in orbita Tenaris +8,9%.

A Wall Street, che già ieri sera aveva registrato l’accordo Opec, l’effetto sui petroliferi si è presto esaurito. Dopo il balzo di quasi il 6% di ieri, il Brent oggi scivola in calo dello 0,3% a 48,5 dollari al barile. Deboli, di riflesso, i listini azionari: l’indice S&P500 in calo dello 0,1% e il Nasdaq in ribasso dello 0,4%. Arretrano Exxon -0,8% (ieri è salita del 4,4%) e Chevron -0,7% (ieri +3,2%). Guadagnano Conoco Phillips +1% e Halliburton +2,4% (ieri in rialzo del 4,4%). Continua l’avanzata di Caterpillar +1,9%.

Il dollaro è stabile nei confronti dell’euro a 1,122: il mercato teme che l’accelerazione dell’economia Usa possa provocare un rialzo dei tassi anticipato a novembre: la crescita del Pil nel secondo trimestre è stata rivista in rialzo all’1,4% da +1,1% della prima rilevazione. C’è attesa per il discorso che il numero uno della Fed Janet Yellen terrà nelle prossime ore. 

Colpo di scena nel settore media. National Amusements, socio di maggioranza di Cbs e di Viacom, ha annunciato di aver chiesto ai board delle due società di avviare l’esame in vista di una possibile fusione. 

Tornando a Piazza Affari, giornata nervosa per i titoli bancari. Chiude in frazionale ribasso Monte Paschi –0,9%. Giù anche Unicredit -0,4%. In terreno positivo Bpm e Banco Popolare.  

Ubi -2,8% ha pagato invece lo scotto per il possibile prossimo acquisto delle good banks in mano al Tesoro. Oggi il dossier è stato sul tavolo del Supervisory Board della Bce a Francoforte. Molto dell’impatto del deal, sottolineano gli analisti di Equita (rating hold e target price a 3,1 euro confermati sul titolo Ubi), dipenderà dai termini dell’operazione (il trasferimento dei non performing loans alla bad bank e gli impegni sulle riduzioni del personale). Gli analisti della sim ipotizzano una valutazione di 348 milioni di euro e riconoscimento del badwill (1,1 miliardi). Il Cet1 di Ubi scenderebbe dall’11,4% al 10,9% per risalire entro il 2017 a 11,6% post riacquisto minorities. Equita non esclude che Ubi consideri un aumento di capitale da 300-400 milioni di euro. 

Forte ribasso a Francoforte per Commerzbank -2,7%. La banca ha presentato ieri Il piano di ristrutturazione al 2020 che prevede, tra l’altro, un taglio del 20% della forza lavoro, pari a circa 9.600 dipendenti full-time, contrazione che sarà bilanciata dalla creazione 2.300 nuovi posti nelle aree di business con un elevato potenziale di crescita..A questo si aggiunge la prospettiva di fusione tra la divisione investment banking e quella indirizzata alle piccole e medie imprese e la sospensione della distribuzione del dividendo per l’esercizio corrente, azione questa necessaria per coprire i costi della ristrutturazione, previsti intorno a 1,1 miliardi di euro (1,2 miliardi di dollari). 
Resiste Deutsche Bank -1,2%, Secondo il Financial Times le posizioni short sull’istitut (il 3,1% del capitale) sono ai massimi dagli anni Ottanta.  

Da registrare ancora la buona performance di Fiat Chrysler +1,19% mentre a Parigi si tiene il Salone dell’Auto. Occhi puntati su Mediaset -1% alla vigilia della scadenza dell’accordo vincolante di vendita di Premium a Vivendi.

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