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Thyssen, Pg: “Condanne da annullare”

In Cassazione il sostituto Pg ha chiesto di rideterminare le pene per i reati di omicidio colposo plurimo e di rivalutare il no alle attenuanti per quattro degli imputati – I familiari delle vittime del rogo sono usciti dall’aula in segno di protesta.

Il sostituto Pg della Cassazione, Paola Filippi, ha chiesto di annullare le condanne per tutti e sei gli imputati del processo Thyssen. L’obiettivo è rideterminare le pene per i reati di omicidio colposo plurimo e rivalutare il no alle attenuanti per quattro degli imputati. Secondo il Pg, serve un terzo processo di appello.

Dopo aver ascoltato le richieste della procura della Cassazione, i familiari delle vittime del rogo alla Thyssen di Torino sono usciti dall’aula in segno di protesta. Alcune madri, sorelle e moglie sono scoppiate in lacrime. Altri hanno gridato “venduti” all’indirizzo dei giudici e sono stati invitati alla calma da carabinieri e poliziotti.

In seguito all’incendio, scoppiato nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 alle fonderie Thyssen Krupp di Torino in corso Regine Margherita, morirono gli operai Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino e Antonio Schiavone. Si salvò solo il loro compagno di lavoro Antonio Boccuzzi.

Già nel primo processo d’appello venne escluso il dolo. L’ultimo verdetto di condanna ha confermato l’accusa di omicidio colposo aggravato e violazione delle norme di sicurezza. Ai famigliari delle vittime sono stati pagati da Thyssen 13 milioni di euro e altri 4 alle varie parti civili che si sono costituite nel processo.

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