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Società italiane: Eni ancora prima per profitti, ma Exor la supera per fatturato

INDAGINE MEDIOBANCA – Eni si conferma l’impresa italiana che fa più utili con 6,45 miliardi di euro nel biennio 2013-2014. Dopo 11 anni, invece, il gruppo Exor torna primo in classifica per fatturato grazie alla fusione Fiat-Chrysler. E’ la novità più rilevante dell’indagine di Mediobanca sulle principali società italiane basata sui bilanci 2013-2014.

Società italiane: Eni ancora prima per profitti, ma Exor la supera per fatturato

Nel 2014 è Exor il primo gruppo industriale italiano per fatturato dopo undici anni di supremazia dell’Eni. E’ questa la più grande novità della classifica annuale sulle principali società italiane stilata da Mediobanca. Eni si conferma però l’impresa che fa più utili. L’indagine, che quest’anno compie 50 anni, prende in considerazione 1030 gruppi e 2523 imprese operanti nei seguenti settori: industria, commercio, finanza, leasing, factoring, banche, assicurazioni. I dati si riferiscono agli esercizi 2013 e 2014.

Dopo 11 anni Exor si aggiudica il primato della classifica sulle società italiane grazie alla fusione di Fiat con la statunitense Chrysler. Exor-Fca ha chiuso lo scorso esercizio con ricavi pari a 122,2 miliardi, 12,4 miliardi in più rispetto al gruppo petrolifero, nonostante le vendite domestiche contino per appena il 7,5% del giro d’affari complessivo. Il gruppo Exor si conferma anche primo per numero di dipendenti, con oltre 318mila unità: bisogna risalire a inizio anni settanta per ritrovare questa consistenza anche se distribuita diversamente: l’85% allora lavorava in Italia, oggi ne resta sotanto il 25%.

In seconda posizione scende appunto Eni che, a causa del crollo delle quotazioni del greggio, porta il proprio fatturato a 109,8 miliardi. Invariate, rispetto all’anno precedente, le posizioni dalla terza alla decima, con: Enel, Gse, Telecom Italia, Finmeccanica, Edison, Esso Italiana, Edizione (Benetton) e Saras.

Subito fuori dalla top-ten si conferma undicesima Poste Italiane, con ricavi per 9 miliardi. Ma, sottolinea l’indagine, se i premi assicurativi del gruppo fossero sommati ai ricavi postali e finanziari, emergerebbe un gruppo da 24,5 miliardi, quinto assoluto nel ranking 2014, davanti a Telecom.

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