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Scozia, Fed e Ucraina: tre incognite per i mercati nella settimana in cui parte il bazooka Bce

I mercati temono la doccia scozzese del referendum di giovedì ma guardano con preoccupazione anche ai toni rialzisti della Fed e alla possibile risposta della Russia alle sanzioni – Giovedì scatta il bazooka di Draghi – Fuochi d’artificio nel tech: Alibaba verso prezzi boom – Anche Thales nell’asta per Ansaldo Sts – Unicredit: partner in vista per Pioneer

Scozia, Fed e Ucraina: tre incognite per i mercati nella settimana in cui parte il bazooka Bce

Ad agosto la crescita della Cina ha frenato al 6,9%, Calano anche consumi, investimenti ed importazioni a conferma che l’economia del Drago ha bisogno di un’iniezione di stimoli per non fallire i tassi di crescita previsti dal governo. Immediata la reazione dei listini: Hog Kong arretra dello 0,8% trascinando al ribasso l’indice Asia Pacific -0,8%. Chiusa per festività Tokyo. Pesanti i riflessi sulle quotazioni delle materie prime, a partire dal ferro. La settimana finanziaria prevede diversi appuntamenti di grande rilievo.

FED, SCOZIA ED UCRAINA, TRE INCOGNITE PER I MERCATI

I mercati, in particolare, attendono con ansia l’esito del prossimo meeting del comitato monetario della Federal Reserve. Un report della Fed di San Francisco, il pensatoio più vicino a Janet Yellen, ha sottolineato come gli operatori tendano a sottovalutare i richiami alla cautela della banca centrale. Di qui la sensazione che al termine della prossima riunione, in programma martedì e mercoledì prossimo, la Fed alzerà i toni rialzisti.

Sul fronte geopolitico spicca il referendum sull’indipendenza della Scozia: una vittoria del sì potrebbe innescare un pericoloso effetto domino nell’eurozona, a partire dalla Spagna e dal Belgio. Infine, potrebbe arrivare la risposta russa alle nuove sanzioni inflitte dalla Ue e da Washington come rappresaglia alla presenza di truppe russe in Ucraina. Nel mirino potrebbero finire alcuni settori chiave del made in Italy, dal tessile abbigliamento all’arredamento. La corsa del dollaro, in rialzo su yen ed euro è stato il dato più rilevante della settimana finanziaria.

BORSE IN CALO, PESA LA DISCESA DEI PETROLIFERI 

Deboli le azioni, a causa del calo dei titoli energetici. Wall Street l’indice S&P in settimana arretra dell’1,1% , il Dow Jones dello 0,9%. Meglio il Nasdaq grazie alla performance di Apple +2,7% dopo la presentazione dei nuovi prodotti. Andamento analogo per l’indice Stoxx 600 in Europa: – 1%, in ribasso per la prima volta dall’inizio di agosto. La maglia nera tocca a Madrid (- 2,33%) davanti a Francoforte e Parigi, entrambi -1%. Dall’inizio dell’anno il progresso è del 4,8%. In Europa i settori con i cali maggiori nel corso della settimana sono stati l’Automotive -3,1% e petroliferi -2,7%.

A Milano l’indice Ftse Mib arretra dell’1,5%. Dall’inizio dell’anno segna un progresso del 4,8%. Perdono colpi i listini emergenti (-3,2% il paniere Msci) mentre sale il Vix +10%, l’indice della paura. Nel corso della settimana il cambio euro/dollaro è rimasto stabile a 1,295. E’ proseguito il calo del petrolio, con il Brent in discesa del 3,7% a 97,1 dollari al barile. Netta discesa anche dell’oro che in cinque giornate ha perso il 2,9% a 1.232 dollari all’oncia. 

FUOCHI D’ARTIFICIO NEL TECH, ALIBABA VERSO PREZZI BOOM

Visto l’andamento trionfale del road show il New York Times si è spinto a scommettere che l’Ipo di Alibaba, che esordirà venerdì prossimo a Wall Street, andrà ben oltre le attese già ambiziose (22 miliardi di raccolta per una valutazione di 163 miliardi). A fine settimana il consorzio di collocamento del titolo ha fatto sapere che la domanda ha già superato l’offerta . Morgan Stanley sta valutando la possibilità di includere fin da subito il titolo nel paniere Msci. 

L’attesa di un esito favorevole dell’Ipo ha fatto schizzare il titoli di Yahoo!, che venderà una parte della quota nel colosso cinese, dell’8,3% in settimana. Il settore tech ha regalato altre emozioni. Buona la performance di Apple +2,7% dopo la presentazione dei nuovi prodotti.Finale di settimana ad alta tensione per e Bay +4%: la società è entrata nel mirino di Google.

CANNATA: MENO TITOLI PER IL 2014, BENE LO SPREAD

L’attesa del referendum scozzese e i suoi riflessi del debito sovrano della Spagna hanno influito sui titoli della periferia dell’area euro: lo spread tra Btp e Bund ha chiuso la settimana a 143 punti base e il rendimento del decennale domestico al 2,48%. 

Il valore complessivo delle emissioni lorde per il 2014 sarà leggermente inferiore ai 470 miliardi previsti negli scorsi mesi. E’ quanto ha rivelato Maria Cannata, responsabile del dipartimento del debito pubblico del Tesoro italiano, così sottolineando l’impatto positivo a livello nominale delle recenti aste a prezzi sopra la pari. Il Tesoro, tenendo conto della aste di settembre, ha infatti già superato il 75% delle sue esigenze di finanziamento per l’anno in corso.

Sulla discesa dello spread, che lo scorso 5 settembre ha toccato il minimo da aprile 2011 a 132 punti base, Maria Cannata commenta che “sta già scendendo più di quello che era atteso”. A una domanda sull’eventualità di un private placement di durata superiore ai 30 anni, dopo la recente emissione a 50 anni della Spagna, Cannata ha risposto che “dipende sempre dalla richiesta degli investitori”. “Qualche discussione aperta c’è, poi bisogna vedere se i livelli ci piacciono oppure no”, ha concluso.

TLTRO, AL VIA IL BAZOOKA DELLA BCE

Prenderà il via giovedì prossimo la prima delle otto emissioni Tltro della Bce, ovvero le aste per il rifinanziamento con cui si intende riattivare il credito e far affluire denaro verso le imprese. Nel 2014 verranno effettuate due operazioni per un importo complesso massimo di 400 miliardi. In realtà non tutte la banche, specie quelli dell’area “core” del nord Europa, faranno richiesta di questi prestiti. Barclays ipotizza che la richiesta non supererà i 270 miliardi, Unicredit non va oltre i 350 miliardi. L’impatto per il sud Europa sarà condizionato dalla restituzione dei prestiti ottenuti con il primo Ltro: circa 150 miliardi sui 255 erogati nel 2011/12. Il rimborso alla Bce è fissato per il febbraio 2015. 

BANCHE, UNICREDIT SCEGLIE IL PARTNER PER PIONEER

Riflettori accesi sulla banca guidata da Federico Ghizzoni. Oggi, o al più tardi mercoledì, l’istituto sceglierà il partner con sui avviare una trattativa in esclusiva per la cessione del 50% di Pioneer. In lizza ci sono due private equity, Cvc (alleato con il Gic, il fondo sovrano di Singapore) e l’americana Advent. Valore della quota: attorno a 2,5 miliardi di euro. L’obiettivo di Ghizzoni è di definire la trattativa entro il cda del prossimo 23 settembre.

MONTE PASCHI, IL MERCATO ORA E’ NEUTRALE

MontePaschi ha chiuso venerdì con un rialzo del 2,7% a 1,144 euro, in testa alla lista delle migliori blue chip. Dalle comunicazioni sulle partecipazioni rilevanti a Consob emerge che UBS ha arrotondato la partecipazione al 2,868% dal precedente 2,697%. L’1,704% è a titolo di gestione del risparmio. Gli acquisti sono datati 4 settembre. 

Dopo la notizia del ricambio nel Cda, con le dimissioni di due consiglieri di espressione della Fondazione, per far posto ai soci pattisti esteri, il titolo incamera un poker di giudizi “neutrale” da parte di: Mediobanca, Banca IMI, Banca Akros e ICBPI. Il target price fissato va da un minimo di 1,15 euro a un massimo di 1,70 euro (quello di ICBPI). Il mercato intanto scommette sull’arrivo di nuovi soci nel patto dopo l’esito dello stress test.

FINMECCANICA , ANCHE THALES NELL’ASTA PER ANSALDO STS

Grande animazione in vista sia per Finmeccanica che Ansalo Sts. Dopo la discesa in campo di Hitachi e della cordata cinese Cnr-Insigna, per l’acquisto del polo ferroviario che comprende anche Breda si è fatta sotto la francese Thales pronta a presentare in setimna un’offerta vincolante sulla Divisione Trasporti della holding pubblica. L’ad Mauto Moretti intende chiudere la gara entro ottobre. 

FIAT, I TITOLI DEL RECESSO ANCORA A SCONTO

Fiat si è mossa in controtendenza rispetto al settore automotive su cui pesa la minaccia delle sanzioni. Nonostante il calo di venerdì -1,2% il titolo è salito in cinque sedute del 2,6%. Fiat Investments N.V., società che a conclusione della fusione transfrontalieria con Fiat. assumerà la denominazione sociale di Fiat Chrysler Automobiles (FCA), ha provveduto al deposito della domanda di ammissione a quotazione delle azioni ordinarie in Piazza Affari.

Il 5 settembre ha avuto inizio l’offerta in opzione delle azioni ordinarie Fiat derivanti dall’adesione al diritto di recesso. Per ogni azione Fiat posseduta alla data del 4 Settembre 2014 sono stati assegnati diritti d’opzione non quotati che consentono di sottoscrivere azioni Fiat fino al 6 ottobre con il seguente rapporto: 1 nuova azione ordinaria Fiat al prezzo di 7,727 euro ciascuna ogni 19,35 diritti di opzione esercitati. Al prezzI attuali c’è uno sconto di circa il 3%.

TELECOM, IL BRASILE SPINGE LA QUOTAZIONE

Riflettori accesi su Telecom Italia che ha registrato la scorsa settimana un progresso superiore al 7%. Proseguono le trattative tra diversi operatori brasiliani per un’offerta congiunta su Tim Brasil. Oi ha confermato di aver incaricato la banca d’affari BTG Pactual di cercare alleati per un’offerta sull’asset brasiliano di Telecom Italia.La banca d’affari avrebbe già coinvolto l’operatore Claro, controllato da America Movil, il colosso che fa capo a Carlo Slim. I due operatori procedono con l’operazione convinti che l’Anatel, l’antitrust brasiliano no ostacolerà l’offerta.

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