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Russia, la Crimea pesa sul Pil 2014: crescita inferiore all’1%

Il governatore della Banca centrale di Mosca: “Realizzare la previsione sulla crescita del 2014 che abbiamo presentato lo scorso anno sia piuttosto improbabile. Pensavamo che la crescita sarebbe stata tra l’1,5 e l’1,8%, ma ora è più probabile che sia inferiore all’1%”.

Russia, la Crimea pesa sul Pil 2014: crescita inferiore all’1%

Quest’anno la Russia crescerà meno del previsto. Lo ha annunciato oggi la Banca centrale di Mosca, precisando che il Pil 2014 della Federazione metterà a segno una crescita inferiore all’1%.  

“Al momento riteniamo che realizzare la previsione sulla crescita del 2014 che abbiamo presentato lo scorso anno sia piuttosto improbabile – ha detto il governatore Elvira Nabiullina –. Pensavamo che la crescita sarebbe stata tra l’1,5 e l’1,8%, ma ora è più probabile che sia inferiore all’1%”.

Sulla revisione delle stime hanno pesato in modo probabilmente decisivo le recenti operazioni militari in Crimea e le successive sanzioni di Usa e Ue contro la Russia, visto che soltanto a metà febbraio Nabiullina parlava ancora di un tasso di crescita nella forbice 1,5-1,8%.

A fine marzo, invece, il ministro dell’Economia Alexei Ulyukayev aveva pronosticato una crescita dello 0,6% per quest’anno, con uscite di capitali pari a 100 miliardi di dollari. Secondo l’ex ministro delle Finanze Alexei Kudrin, infine, l’incremento del Pil sarà “vicino allo zero”, ma il risultato deludente sarebbe soltanto il prezzo di “una politica estera indipendente”. 

L’economia russa, già in difficoltà per il rublo debole e il calo degli investimenti, è stata danneggiata dall’annessione della penisola ucraina anche sul versante borsistico, con il listino di Mosca che solo a marzo ha lasciato sul campo circa sei punti percentuali. 

La scorsa settimana la Banca mondiale ha evocato la possibilità di una recessione dell’1,8% in Russia a seguito della crisi ucraina.

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