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Rapporto ICE 2011-2012: prospettive attuali e future sull’economia italiana

Il Rapporto ICE fornisce un’immagine dell’economia italiana nel contesto mondiale durante l’ultimo anno, soffermandosi sulle dinamiche economiche che interesseranno il nostro paese nei prossimi anni e proponendo spunti di riflessione politico-economica per superare gli ostacoli di maggiore rilevanza alla crescita dell’economia italiana.

Il Rapporto 2011-2012, redatto dall’Agenzia ICE con la collaborazione di diversi enti nazionali, tra cui Banca d’Italia, Istat, Sace, Simest e Prometeia, propone un’analisi accurata del panorama economico internazionale attuale e della posizione dell’economia italiana in tale scenario, mettendo in luce inoltre quelle che sono le prospettive sull’andamento futuro dell’economia globale e del nostro paese.

Nella descrizione del contesto economico a livello internazionale, anche quest’anno i termini che ricorrono soventemente sono “eterogeneità” e “incertezza”: le stime sulla crescita dell’economia mondiale per il 2012 (3,5% secondo il FMI; 2,1% secondo l’OMC) risultano, infatti, di difficile predizione a causa della consistente volatilità di alcune variabili essenziali, evidenziando inoltre una forte eterogeneità tra aree economiche distinte. In particolare, ad affrontare le difficoltà maggiori è ancora l’Eurozona, su cui pesano fortemente le questioni legate al debito sovrano di alcuni paesi e all’aumento dei prezzi di alcune materie prime, specialmente del petrolio. A trainare l’economia mondiale, anche quest’anno, si distinguono i paesi emergenti, che tuttavia riscontrano una flessione nei tassi di crescita media del PIL delle proprie economie (+5,7%).

La contrazione generale dell’economia globale che caratterizza quest’anno, si riflette sulle stime che si riferiscono alla crescita del commercio mondiale di beni e servizi, che per il 2012 evidenziano un tasso del 5,3%, ancora al di sotto di quello che era stato il tasso di crescita medio delle ultime due decadi (6%). Protagonisti nello scenario economico mondiale si affermano, come nello scorso anno, la Cina, primo paese esportatore a livello internazionale, con una quota di mercato pari al 10,4%, seguita da Stati Uniti e Germania.

La posizione dell’Italia in questo contesto, risulta fortemente influenzata dall’instabilità che ha caratterizzato specialmente l’Area euro, nonché dalle difficoltà che sono state affrontate, in ambito di politica economica, attraverso l’implementazione di manovre restrittive allo scopo di contenere il debito sovrano. L’adozione di tali misure ha determinato una contrazione della domanda nazionale, il cui impatto è stato rilevato specialmente sul livello degli investimenti. Il ruolo ricoperto dall’export nell’economia italiana, come evidenziato dal Rapporto 2011-2012, è di fondamentale importanza. Nel corso del 2011, infatti, il mantenimento di un ritmo sostenuto di espansione delle esportazioni, cui ha concorso in misura sostanziale una consistente riduzione delle importazioni di beni e servizi dall’estero, ha reso possibile un miglioramento della bilancia commerciale italiana, tradottosi una riduzione del deficit commerciale con l’estero di 24,6 miliardi di euro.

La propensione all’export, misurata come rapporto tra esportazioni di beni e servizi e Pil a prezzi costanti, è aumentata del 28,4%, convergendo con la media delle maggiori economie europee. Altra nota positiva può essere identificata nel rafforzamento dell’interscambio di prodotti non energetici, che sono aumentati nel 2011 per un ammontare di 37 miliardi di euro (15mld in più rispetto all’anno precedente).

Di particolare rilevanza sono le destinazioni dell’export italiano, che osserva un importante sviluppo del ruolo ricoperto dai paesi extra europei: nei primi cinque mesi del 2012, le esportazioni italiane hanno registrato una crescita pari al 3,9%, rispetto allo stesso periodo nel 2011, sostenute specialmente da paesi emergenti extra-Ue (EDA 9,1%), Stati Uniti (15,1%), Giappone (19,8%) e Russia (8,1%), verso i quali sono stati esportati soprattutto beni strumentali e di consumo durevoli.

Degna di nota è la contrazione dell’export italiano verso la Cina (-11,8%): questa riduzione della penetrazione italiana del mercato cinese dev’essere contestualizzata tenendo in considerazione l’evoluzione del modello di crescita adottato dalla Cina, orientato a uno sviluppo dell’economia nazionale basato sulla domanda interna, che pertanto offre nuove opportunità di business da sfruttare nei settori dei beni di consumo e di investimento.

Dal punto di vista delle Regioni, dai dati inerenti al primo trimestre del 2012, che tuttavia denotano una dinamica tendenziale positiva, con una crescita media dell’export a livello nazionale pari al 5,5%, emergono risultati particolarmente positivi dalla Sicilia (30%), Toscana (14%), Puglia (10%) e Campania (7,5%).

Per quanto concerne i settori che spingono l’export italiano, il Rapporto ICE ribadisce la rilevanza della meccanica, evidenziando tuttavia un incremento consistente anche di settori quali la farmaceutica e la metallurgia. Viene evidenziata inoltre l’importanza di altri fattori che hanno un impatto ampiamente positivo sull’export, primo tra tutti l’innovazione, che rappresenta un parametro di distinzione, sia nel settore della meccanica, sia in settori tradizionali. Allo scopo di una solida ripresa, è di fondamentale importanza la collocazione delle imprese in segmenti delle catene mondiali del valore maggiormente remunerativi. A questo proposito, il dossier sottolinea la necessità di attivare politiche pubbliche di sostegno all’export che siano in grado, non solo di supportare le imprese nei mercati esteri più dinamici, ma anche di promuovere la loro crescita dimensionale e processi di aggregazione per filiere.

Con l’obiettivo di sostenere il sistema imprenditoriale italiano, l’Agenzia ICE, in occasione della presentazione del dossier qui discusso, ha confermato inoltre il proprio impegno nel promuovere diverse iniziative, quali fiere internazionali, incontri B2B, seminari, road show, missioni di operatori. Tra questi progetti, si distingue per importanza l’Expo 2012, con focus sul settore dell’alimentazione quale “energia vitale del Pianeta” (coinvolgendo per tanto settori dall’agro alimentare, alla tecnologia, ambiente e in particolare risorse rinnovabili), che si terrà a Milano dall’1 maggio al 31 ottobre 2015, in occasione del quale è prevista l’adesione di oltre 20 milioni di visitatori.

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