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Pensioni d’oro, la scure d’autunno sopra i 90 mila euro scatterà per tutti o solo per i privati?

Quattro proposte parlamentari in arrivo per colpire le pensioni d’oro sopra i 90 mila euro lordi annui con un contributo di solidarietà – Ma ricalcolare i trattamenti pensionistici con il metodo contributivo non è semplice: si può fare per il settore privato ma per il settore pubblico (superburocrati, magistrati, alti militari) manca la documentazione.

Pensioni d’oro, la scure d’autunno sopra i 90 mila euro scatterà per tutti o solo per i privati?

In autunno, se il governo Letta riuscirà a sopravvivere alle conseguenze della condanna  inflitta a Silvio Berlusconi,  dovrebbe aprirsi il capitolo delle pensioni. Le questioni all’ordine del giorno sono tante: dalla introduzione di criteri di flessibilità del pensionamento alla soluzione definitiva per i c.d. esodati; dalla staffetta anziano/giovane alla penalizzazione,  in chiave solidaristica,  delle c.d. pensioni d’oro.

Quest’ultimo intervento è sicuramente il più probabile per tanti motivi: in primo luogo,  perché è il solo tra quelli indicati che può procurare un flusso di entrate, ancorchè modesto, a fronte dei consistenti incrementi di spesa che comporterebbero le altre misure; in secondo luogo, perché il premier Letta ha dimostrato, in tante occasioni, una grande sensibilità nei confronti dei temi “politicamente corretti” e graditi ad un’opinione pubblica che desidera, spesso inutilmente, per sé di andare in quiescenza il prima possibile e con il trattamento il più elevato tra quelli consentiti e che, pertanto, è implacabile con chi quel miracolo lo ha realizzato. 

Tra le ipotesi che vanno per la maggiore (una di “Fratelli d’Italia’”, un’altra di Yoram Gutgeld, il guru di Matteo Renzi, un’altra ancora di Giuliano Amato: tutte proposte che, di primo acchito, promettono entrate da Orto dei miracoli del tutto inverosimili) quella oggettivamente più seria  è in corso di elaborazione (abbastanza avanzata) nei gruppi parlamentari di Scelta civica per l’Italia (del resto che cosa aspettarsi di diverso da un partito di intellettuali raffinati, di professori e docenti emeriti nonché di personalità espresse dalla migliore società civile, in cui chi non ha almeno due cognomi è guardato dall’alto in basso ?). 

Vediamo di cosa si tratta. L’idea di fondo è quella di ricalcolare anche con il sistema contributivo, i trattamenti erogati con il calcolo retributivo superiori a 90mila euro l’anno (assumere come congruo questo livello, al cospetto di quelli circolanti, è indice di non prestarsi alla facile demagogia). Se emerge una differenza tra i due importi, su di essa si applica, per cinque anni, un contributo di solidarietà (si sta discutendo se in percentuale fissa o progressiva a seconda dell’entità dello scostamento). Le risorse così ottenute dovrebbero potenziare i fondi per gli asili nido e per l’occupazione giovanile. 

La proposta è suggestiva e teoricamente equa: si scontra, però, con un ostacolo più consistente del Muro di Berlino. L’operazione del ricalcolo secondo il sistema contributivo si può effettuare solo nel settore privato, disponendo l’Inps delle posizioni contributive individuali a partire dal 1974. E’ preclusa, invece, per i dipendenti statali (dove si annidano le pensioni più elevate: per magistrati, superburocrati, alti gradi militari, membri di authority, ecc.) dal momento che per costoro è stata istituita – in realtà solo sulla carta – una gestione pensionistica a partire dal 1996, mentre in precedenza le amministrazioni pagavano le pensioni in proprio, alla stregua degli stipendi. E non erano tenute ad accantonare i contributi. 

Occorre inoltre aver presente un altro aspetto: mentre nel retributivo, l’anzianità di servizio utile per definire l’importo della pensione è bloccata ad un massimale di 40 anni, nel contributivo contano tutti i versamenti effettuati anche per un numero maggiore di anni. Pertanto, coloro che sono rimasti più a lungo al lavoro potrebbero addirittura guadagnarci attraverso il ricalcolo o comunque sarebbero esonerati dal contributo di solidarietà. 

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