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Ocse: Pil Italia +0,7% nel primo trimestre, ma rallenterà nel secondo (+0,1%)

Quanto all’intera Eurozona, secondo l’Ocse il Pil si espanderà dell’1,9% nel primo trimestre (dopo il +1,2% di fine 2013), che poi si ridurrà al +1,4% nel secondo – Secondo l’Organizzazione “il ritmo di consolidamento dei conti può essere più lento quest’anno rispetto allo scorso, riducendo così il freno alla ripresa economica”.

Ocse: Pil Italia +0,7% nel primo trimestre, ma rallenterà nel secondo (+0,1%)

Dopo il +0,1% nel quarto trimestre certificato stamattina dall’Istat, l’Ocse diffonde nuove stime sull’andamento del Pil italiano, che nel primo trimestre 2014 dovrebbe crescere dello 0,7%, per poi rallentare ancora al +0,1% fra aprile e giugno. La dinamica sarebbe quindi più debole di quella prevista dall’Istat, che prevede una crescita del +0,7% sull’intero anno. 

Quanto all’intera Eurozona, secondo l’Ocse il Pil si espanderà dell’1,9% nel primo trimestre (dopo il +1,2% di fine 2013), che poi si ridurrà al +1,4% nel secondo. 

Un trend cui non sfugge nemmeno la Germania, che vedrà la crescita balzare al +3,7% fra gennaio e marzo (dopo il +1,5% del quarto trimestre), per poi frenare al +2,5% fra aprile e giugno. 

Per i Paesi del G7 nel loro insieme, l’Ocse stima un +2,2% sul primo trimestre e un +2% sul secondo.

L’aggiornamento diffuso oggi dall’Organizzazione, in ogni caso, è solo parziale: i dati completi su 214 e 2015 saranno disponibili solo il 6 maggio con la nuova versione dell’Economic Outlook.

In generale, l’Ocse rileva che alcuni dei maggiori fattori di rischio sulla crescita si sono attenuati, mentre altri sono rimasti e se ne sono creati anche di nuovi. Nell’area euro poi la ripresa resta meno solida che altrove e “il livello di stimolo della politica monetaria può essere mantenuto o anche essere ulteriormente aumentato”: insomma, il risanamento dei conti pubblici deve proseguire, “ma i progressi già conseguiti implicano che in molti casi il ritmo di consolidamento può essere più lento quest’anno rispetto allo scorso, riducendo così il freno alla ripresa economica”.

Quanto all’andamento dei prezzi, l’Ocse mette in guardia dal rischio che “la deflazione prenda piede in alcuni paesi periferici dell’area euro”. Per questa ragione l’Organizzazione ritiene che “il livello di stimolo monetario possa essere mantenuto o anche aumentato”.

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