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Metalmeccanici, Bentivogli: “Per noi il contratto non va in ferie”

Il leader di Fim – Cisl alla testa della manifestazione per lo sciopero dei metalmeccanici di Fim, Fiom, Uilm a Brescia – Bentivogli contro Federmeccanica: “Altro che rinnovamento state mostrando quanto di più vecchio nelle relazioni industriali: l’oltranzismo che nega un vero negoziato e blocca da otto mesi la categoria”.

Oggi grande manifestazione/sciopero dei metalmeccanici di Fim, Fiom, Uilm a Brescia in concomitanza con l’Assemblea generale di Federmeccanica che si terrà sempre in città nel pomeriggio.

Alla testa del corteo, che ha sfilato per le strade della città, il leader della Fim Cisl Marco Bentivogli e i segretari di Fiom e Uilm.

Bentivogli intervenendo al comizio in Piazza della Loggia ha dichiarato: “Siamo venuti a trovarvi per spiegare tutto il nostro dissenso”. E e rivolgendosi agli industriali dice: “Altro che rinnovamento, state mostrando quanto di più vecchio nelle relazioni industriali: “L’oltranzismo che nega un vero negoziato e blocca da otto mesi la categoria. Federmeccanica nega il valore del Contratto e della mediazione per raggiungerlo, un vero salto indietro nel passato peggiore. La persona – dice il leader Fim Bentivogli – è al centro quando il suo salario non è a discrezione del padrone. Quando il salario viene erogato in base a criteri, uguali per tutti i lavoratori. 

Non erano fabbriche moderne, e neanche bene comune – aggiunge Bentivogli  – quelle dell’’800 dove i diritti erano concessioni, come quelle dove si vuol tornare oggi chiamando i superminimi individuali “meritocrazia”.

“La persona – sostiene Bentivogli – è al centro quando si contratta e valorizza il lavoro dentro i contratti collettivi e si valorizza la voglia di organizzarsi con gli altri lavoratori nel sindacato. Gli industriali – dice – continuano a provare ad impedire il blocco degli straordinari, proponendo pre-accordi e pensando così di svuotare la piazza, ma i lavoratori hanno capito la posta in gioco e  continueremo ad il blocco degli straordinari ad oltranza, finchè non si riaprirà una vera trattativa.  Non c’è rinnovamento nel desiderio di piegare il sindacato alle proprie volontà e non firmeremo mai un contratto che difende il potere di acquisto dei salari per solo il 5% dei lavoratori e  che fa diventare il nostro Contratto Nazionale un “contrattino” e non rafforza la contrattazione in azienda e nel territorio.  Gli industriali parlano di “aumenti a pioggia” ma dove vivono? Provateci voi a campare con 1200 euro al mese con famiglia e mutuo, voi avete perso denaro e imprese noi abbiamo perso 300 mila posti di lavoro e dimezzato i salari”

“Per noi- conclude il leader della Fim -il contratto non va in ferie siamo insieme a oltre 7 milioni di lavoratori con ben 46 contratti ancora da rinnovare è questa è la “via italiana alla partecipazione”?  Per noi  la vera “via italiana alla partecipazione” è fare più contratti, ricercare maggiore sostenibilità,  creare nuovi diritti e costruire  le condizioni perché si distribuisca la ricchezza laddove viene creata.  Nei primi 3 mesi del 2016, in tutta Europa si riducono i salari solo di Italia Cipro, inaccettabile. Per questo vogliamo riaprire subito  la trattativa. Fino ad allora continuerà la nostra mobilitazione, insieme, recuperando una sempre incisiva  capacità di sintesi, di proposta, che isoli una Federmeccanica che ha per mesi promesso l’impossibile agli industriali e che sta mettendo a rischio il più grande Contratto del lavoro in Italia. Non lo consentiremo, nè ora nè mai”.

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