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Mercati sempre in tensione: Piazza Affari torna indietro di 3 anni e l’euro è ai minimi da 2 anni

Non basta lo scontro Mediobanca-Generali a galvanizzare la Borsa di Milano che perde l’1,04% e che paga la delusione dei dati sull’occupazione Usa oltre alle incognite greche e spagnole – Volano i Cds contro la bancarotta di Italia e Spagna – Dax in forte ribasso – Lo spread sotto quota 460 – Grande attesa per il Cda delle Generali di domani

Mercati sempre in tensione: Piazza Affari torna indietro di 3 anni e l’euro è ai minimi da 2 anni

MILANO AI MINIMI DAL 2009, MEGLIO DELLE ALTRE BORSE

GENERALI +3,3% FA SCINTILLE ALLA VIGILIA DEL CDA

Alle 14 e 39 il Ftse Mib è scivolato a quota 12.594 punti, ai minimi dal 9 marzo 2009 quando erano stati toccati i 12.739 punti, che fino a ieri rappresentano il minimo storico raggiunto all’apice della crisi del 2007-08 post Lehman Brothers. Ma la nota più inquietante sta nel fatto che, nel pomeriggio del nuovo minimo Piazza Affari, chiusura a -1,04%, si è ritrovata a essere il listino migliore (anzi, meno peggio) del Vecchio Continente. Londra chiude a -1,14%, Parigi è in ribasso del 2,21%, Francoforte perde addirittura il 3,42% (ma è sceso anche del 4%) a causa della discesa superiore alle aspettative dell’indice Pmi (direttori degli acquisti) cinese di maggio, che getta una luce sinistra sull’export verso il paese del Drago.

Gli operatori, gia’ preoccupati per la crisi dell’area euro, hanno poi trovato nuove motivi di incertezza dai dati sull’occupazione arrivati dagli Stati Uniti dove, per la prima volta da un anno, il tasso di disoccupazione e’ tornato a salire dall’8,1 all’8,2%: nel mese di maggio sono stati creati solo 69 mila posti di lavoro.

In calo gli indici di Wall Street: il Dow Jones perde l’1,3%, S&P500 l’1,4% e il Nasdaq l’1,5%. A conferma dell’incertezza generale, il rendimento dei T-Bond decennali, è sceso all’1,44%, nuovo minimo storico, per la prima volta sotto la soglia del 1,50%. La sfilza di dati deludenti ha spinto gli investitori a scommettere su una discesa in campo della Federal Reserve a sostegno dell’economia.

Il rendimento del titolo di stato degli Stati Uniti a 10 anni scende per la prima volta sotto quota 1,50% e tratta a 1,47% (-7 punti base).

Il Btp tratta a 5,82% (-4 punti base), lo spread con il Bund è invariato a 467 puti base.

L’euro si svaluta leggermente nei confronti del dollaro a 1,233 da 1,236 di ieri sera.

A Piazza Affari ha tenuto banco la vigilia, movimentata da scambi di lettere al vetriolo, del cda straordinario delle Generali che domani, secondo il pronostico, decreterà l’uscita di Giovanni Perissinotto. Dopo aver toccato una punta al rialzo del 6%, il titolo Generali chiude a +3,35%. Mediobanca sale del 3,69% . Luxottica di Leonardo Del Vecchio, impegnato in un aspro contrasto con l’ad del Leone, perde il 4,055.

Le maggiori preoccupazioni riguardano i titoli industriali, sotto la minaccia del peggioramento della congiuntura, in particolare Fiat -1,89%.

Continua intanto la cavalcata di Chrysler Group negli Usa: + 30% rispetto al mese precedente, il miglior maggio dal 2007, il 26esimo mese consecutivo di aumenti delle vendite (+128% dal maggio 2011).

Fiat Industrial arretra del -5,3%, Pirelli -4%, Exor -4,7%, A2A -4,7%. Cala il petrolio, calano i petroliferi: Eni perde l’1,7%, Tenaris il 5% e Saipem il 4%

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