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Marchionne: “Fca verso la piena occupazione in Italia”

Il gruppo alza i target, presenta il piano degli investimenti e annuncia ai sindacati che Fca va verso la piena occupazione nei suoi stabilimenti italiani – Soddisfazione del segretario della Fim-Cisl, Bentivogli, dopo l’incontro con l’ad.

Marchionne: “Fca verso la piena occupazione in Italia”

“L’aggiornamento del business plan, resosi necessario alla luce dell’andamento di alcuni mercati, in particolare quello cinese e quello brasiliano, non comporta alcun ridimensionamento dei target economici, che restano integralmente non solo confermati ma addirittura rivisti in rialzo, insieme all’obiettivo di piena occupazione degli stabilimenti italiani” entro il 2018. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso da Fiat Chrysler dopo l’incontro di ieri tra l’amministratore delegato Sergio Marchionne e i sindacati (Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf).

“Il 2015 è stato particolarmente positivo – prosegue il testo –. I risultati raggiunti sono stati superiori agli stessi obiettivi prefissati; in particolare, la regione Emea ha raggiunto il break even con un anno di anticipo rispetto a quanto previsto dallo stesso Business Plan. Ciò è stato possibile soprattutto grazie ai successi ottenuti a Melfi con il lancio della Jeep Renegade (prima Jeep prodotta fuori dai confini americani) e della Fiat 500X, e ad Atessa con il Ducato. Con il recente avvio della produzione nello stabilimento di Mirafiori della Maserati Levante, il primo SUV della Casa del Tridente, e la partenza produttiva a Cassino della nuova gamma Alfa Romeo Giulia, prosegue l’attuazione del Business Plan volto a riposizionare su segmenti di mercato a maggior valore aggiunto la struttura produttiva di FCA in Italia”.

Il segretario generale della Fim, Marco Bentivogli, ha detto che Marchionne ha confermato l’obiettivo di lanciare sul mercato entro il 2020 tutti i nuovi modelli Alfa Romeo previsti (due già avviati più altri sei che entreranno in produzione dopo il 2018) e di raggiungere la piena occupazione negli stabilimenti italiani entro il 2018. Entro il 2018 è quindi prevista la fine del ricorso alle misure di cassa integrazione e solidarietà.

Bentivogli ha poi sottolineato che, nell’ambito dell’aggiornamento del business plan del gruppo, “gran parte dei target fissati sono stati rivisti al rialzo”. Le previsioni sono state quindi “ritarate in un quadro di maggiore ottimismo nonostante la congiuntura internazionale e i problemi in particolare di due mercati”, vale a dire Cina e Brasile.

Il quadro generale, ha proseguito il sindacalista, “sta andando molto bene anche dal punto di vista occupazionale”, come dimostra il fatto che dal 2013 al 2015 il ricorso alla cassa integrazione “è sceso dal 40% al 12%, senza considerare le 3mila assunzioni stabili fatte in questo periodo, a cui si aggiungeranno ulteriori assorbimenti, come le 200 nuove assunzioni a Termoli e Verrone. Il quadro è sostanzialmente più che positivo nonostante le difficoltà e il contributo della parte italiana è importante”.

All’incontro hanno partecipato, oltre a Bentivogli, anche il segretario generale della Fismic Roberto Di Maulo, il segretario generale della Uilm Rocco Palombella, il segretario generale della Uglm Antonio Spera e il segretario dell’Associazione quadri e capi Fiat Giovanni Serra. Assente la Fiom Cgil, che non ha sottoscritto il contratto di gruppo.

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